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Il nulla di fatto dell’Opec sul petrolio delude i mercati

L’assenza di decisioni della riunione Opec di Vienna sul congelamento delle quote di produzione del petrolio pesa sul prezzo del petrolio e ricasca sulle Borse che chiudono quasi tutte il leggero ribasso: Piazza Affari perde lo 0,2% con titoli bancari a due velocità e Fca in rialzo – La Bce non tocca i tassi, aumenta le stime di crescita, vigila su Brexit e avvia da mercoledì gli acquisti di corporate bond

Il nulla di fatto dell’Opec sul petrolio delude i mercati

Nulla di fatto sulla produzione nella riunione Opec. I ministri del petrolio riuniti a Vienna non hanno raggiunto alcun accordo per congelare la produzione di greggio e dunque sostenere le quotazioni. L’esito non positivo della riunione dei produttori di petrolio si è riflesso nella quotazione del Wti che è arrivato a perdere un punto percentuale per poi chiudere attorno a 48,64 dollari al barile (-0,75%). Giù anche il Brent -0,7% a 49,37 dollari al barile. La prossima riunione a Vienna è fissata per il 30 novembre mentre il nuovo segretario del cartello sarà il nigeriano, Mohammed Barkindo, che sostituirà il saudita, Abdallah el-Badri.
Le Borse europee chiudono contrastate attorno alla pari con il Ftse che scivola dello 0,24%, passando in territorio negativo nel pomeriggio. Parigi -0,09%, mentre Londra +0,09% e Francoforte +0,12%. Wall Street ha aperto in calo. Il cambio euro dollaro scambia a 1,1187.

DRAGHI, MERCOLEDI’ VIA ACQUISTI CORPORATE BOND

Sul fronte del meeting di Francoforte, la Bce ha deciso di lasciare i tassi invariati,in linea con le attese degli analisti. L’Eurotower ha confermato a -0,40% i tassi sui depositi overnight presso lo sportello Bce e il tasso di rifinanziamento marginale resta inoltre allo 0,25%. L’Eurosistema, ha aggiunto la Bce, avvierà gli acquisti di bond corporate nell’ambito del programma Cspp l’8 giugno. Il 22 giugno prenderà inoltre il via la prima operazione di rifinanziamento a lungo Tltro (Targeted longer term refinancing operation). La Bce “continua a prevedere che i tassi di interesse nell’Eurozona continueranno a restare ai livelli attuali o più bassi per un periodo di tempo prolungato”. Draghi ha anche confermato che il piano di acquisto di titoli pubblici e privati da 80 miliardi al mese continuerà fino al marzo 2017, come previsto, o oltre, se necessario. 

Sul fronte greco, nessuna decisione: l’Eurogruppo, ha spiegato Draghi, “ha chiesto alle Autorità di verificare l’attuazione delle misure preventive” prima di prendere qualsiasi decisione. “Sono in corso contatti con il Governo greco su questo punto, una volta che si giungerà a una conclusione, si andrà verso una reintroduzione della deroga sui titoli di Stato greci e, quindi, a una loro riammissione come collaterale per le aste di rifinanziamento della Bce. Tutto questo però soltanto in una prossima riunione del Consiglio direttivo”. 

Per quanto riguarda la Brexit, la Bce si è detta “pronta a qualsiasi esito del referendum sulla permanenza della Gran Bretagna nella Ue in programma il 23 giugno prossimo, ricordando che l’auspicio è che Londra resti nella Ue perché si tratta di “un’appartenenza che ha benefici per entrambe le parti”. 

BCE ALZA LE STIME DEL PIL 2016 A 1,6%

Intanto la Bce ha alzato le stime sulla crescita del Pil di quest’anno all’1,6%, dal precedente +1,4%. Invariate le stime sul Pil del prossimo anno a +1,7%, mentre quelle sulla crescita del Pil 2018 sono state riviste in calo a +1,7% (da 1,8%). La Bce ha inoltre alzato le stime sul tasso di inflazione di quest’anno allo 0,2%, da attese precedenti pari allo 0,1%. Mantenute invariate, invece, le attese sull’inflazione 2017 e 2018, pari rispettivamente all’1,3% e all’1,6%.
A Piazza Affari in fondo al Ftse Mib troviamo banche e risparmio gestito: Anima -4,11%,  Ubi Banca -1,78%, Unicredit -1,56%, Azimut -0,87%. Tra i peggiori anche Snam  -1,27%.

Il comparto bancario risulta comunque contrastato. Tra i migliori del Ftse Mib troviamo infatti Bper +3,31% e Bmps +2,17%. Bene anche Fca +2,65%, Ferrari +1,58%, Yoox +1,26%.

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