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Il lusso fa sognare la Borsa, l’Ipo di Aramco vale oltre 25 miliardi

Dai piumini alle auto, le griffe fanno boom: tutti gli occhi della Borsa su Moncler e su Aston Martin – Aramco è la più grande Ipo della storia – Wall Street aspetta i dati sul lavoro Usa

Il lusso fa sognare la Borsa, l’Ipo di Aramco vale oltre 25 miliardi

I mercati si avviano a un finale di settimana positivo ma senza spunti di rilievo, in attesa della riunione della Fed della prossima settimana che non dovrebbe riservare novità sul fronte dei tassi, anche se i dati in arrivo oggi dovrebbero confermare la perdita di spinta dell’economia degli Stati Uniti: la velocità di crociera, a meno di inaspettate accelerazioni, farà sì che il quarto trimestre del 2019 sia il secondo più debole degli ultimi quattro anni, come lascia intendere il calo del deficit commerciale, il più basso da un anno e mezzo. Anche per questo motivo gli operatori sono convinti che Donald Trump, alle prese con l’impeachment in arrivo, abbia interesse a chiudere in fretta l’accordo sui dazi. E una conferma dei progressi delle trattative è arrivata nella notte anche da Pechino.

TOKYO LANCIA STIMOLI PER 121 MILIARDI DI DOLLARI

Segno più stamane per i listini asiatici. Il Nikkei di Tokyo guadagna lo 0,3%, la settimana si chiude con un rialzo di poco inferiore al mezzo punto percentuale (in valuta locale). Il premier Shinzo Abe ha lanciato un robusto pacchetto di stimoli fiscali: 121 miliardi di dollari.

L’Hang Seng di Hong Kong sale dello 0,7%, +0,4% il bilancio settimanale. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen +0,2%, +1,5% nella settimana. Il Kospi di Seul è in rialzo dello 0,7%, ma la settimana è negativa (-0,5%), per effetto della discesa dello won, in dollari, la Borsa della Corea del Sud perde questa settimana l’1,3%.

L’ARABIA RACCOGLIE IN BORSA 25,6 MILIARDI DI DOLLARI

Su con prudenza anche i mercati Usa con variazioni attorno allo 0,10-0,15%, in attesa dei dati sull’occupazione negli Stati Uniti: il consensus si aspetta che in novembre siano stati creati 183.000 nuovi posti di lavoro, in miglioramento da 128.000 di ottobre. La disoccupazione è attesa stabile al 3,6%, la paga oraria in lieve progresso mese su mese (+0,3%, da +0,2% di ottobre).

Le notizie di maggior rilievo arrivano dal fronte del petrolio. A Vienna, i paesi petrolieri hanno detto di aver trovato un accordo di principio su un taglio aggiuntivo di mezzo milione di barile al giorno, ma l’annuncio non ha suscitato particolare emozione, visto l’andamento fiacco della domanda. Il petrolio Brent è in calo dello 0,4% a 63,2 dollari il barile: ieri +0,7% in chiusura. 

Stanotte Saudi Aramco ha annunciato che venderà le sue azioni al prezzo di 32 riyals, pari a 8,53 dollari, la cifra si traduce in una valutazione del 100% del capitale di 1.700 miliardi di dollari. È la più grande offerta pubblica di azioni della storia, 25,6 miliardi di dollari di raccolta, ma assai meno di quanto sperato dal principe Mohammed Bin Salman che ha dovuto per giunta rinunciare all’ingresso in una grande Borsa internazionale.

DAI PIUMINI ALLE AUTO, LE GRIFFE FANNO BOOM

È il lusso il vero petrolio dei mercati. Ieri l’attenzione dei listini si è concentrata sull’interesse per Moncler e su quello per Aston Martin. Per il resto, in assenza di novità sui dazi, le Borse europee non hanno offerto novità di rilievo: i listini si mantengono vicini ai massimi senza individuare ragioni per ulteriori progressi o per una correzione. Intanto, dall’economia reale non arrivano segnali di ripresa: ad ottobre gli ordini all’industria in Germania a sorpresa sono diminuiti a causa della debole domanda interna ed estera: -0,4% rispetto al mese precedente, contro stime di incremento a +0,4%.

PARIGI POSITIVA NONOSTANTE GLI SCONTRI

Piazza Affari (-0,28%) scivola in chiusura sotto quota 23 mila (22.969 punti).

Parigi, pur paralizzata dallo sciopero contro la riforma delle pensioni, è stata l’unica Borsa a chiudere in terreno seppure di poco positivo: +0,03%.

Francoforte cede lo 0, 65%. Oggi si apre anche il Congresso della Spd: i due nuovi leader del partito hanno fatto approvare una mozione per portare avanti un approccio più cauto che potrebbe salvare il governo di coalizione con la Cdu di Angela Merkel. Madrid -0,30%

Londra lascia su terreno lo 0,70%. Sul Forex è il momento della sterlina, che vola sui nuovi massimi da due anni e mezzo contro euro: cross 0,843. Il mercato scommette sulla vittoria schiacciante di BoJo alle elezioni del 12 dicembre. Il nuovo esecutivo dovrebbe subito mettere in pratica la Brexit nelle modalità già concordate a suo tempo con Bruxelles.

SGOMMA ASTON MARTIN. JAMES BOND VERSO LA F1

A suscitare l’attenzione della City è stata la notizia, rilanciata da “Autocar”, che il miliardario canadese Lawrence Stroll, proprietario della scuderia di Formula Uno Racing Point, sta preparando un’offerta per una quota importante in Aston Martin: +18%, per una valutazione di 1,3 miliardi di sterline. Il titolo dell’auto prediletta da James Bond, a differenza di Ferrari, non ha avuto finora fortuna sui mercati: collocato a 19 sterline, dopo il balzo di ieri tratta a poco meno di 6.

MONCLER: RUFFINI NON SMENTISCE LE AVANCES DI GUCCI

“In relazione alle indiscrezioni riportate da alcuni organi di stampa, Remo Ruffini, nella sua veste di azionista di Moncler, precisa che periodicamente intrattiene contatti e interloquisce con investitori e altri operatori del settore, tra cui il gruppo Kering, su potenziali opportunità strategiche per promuovere ulteriormente lo sviluppo della società, senza che, allo stato, vi sia alcuna ipotesi concreta allo studio”.

Così, nel primo pomeriggio, Ruffini, che detiene una quota del 22% circa, ha frenato (ma non troppo) le voci sul possibile matrimonio con la maison cui fa capo Gucci, in risposta all’acquisto di Tiffany da parte dei rivali di Lvmh. L’operazione, secondo gli analisti, ha senso per Kering, troppo dipendente dagli utili della sola Gucci per fronteggiare la formidabile flotta di Lvmh.

Il titolo Moncler, schizzato fino all’11%, chiude la giornata a +7%. Ma la febbre ha contagiato l’intero comparto: Ferragamo +7%, Tod’s +5%, Brunello Cucinelli +1,8%, Safilo +4,3%.

Secondo Equita, alla luce dei multipli di m&a storici nel settore è ragionevole ipotizzare un premio del 30% sui prezzi attuali. Per Akros il titolo merita un aumento di valore “sostanziale” rispetto al prezzo attuale, già oltre i 10,5 miliardi di euro.

Sale di riflesso anche Tip (+2%). Moncler rappresenta il 7,5% del NAV della holding guidata da Giovanni Tamburi.

FINALE IN ROSSO PER I BOND. SPREAD A 166

Finale di seduta in negativo per il secondario italiano, particolarmente pesante, in sintonia con l’obbligazionario della zona euro, sul tratto ultra-lungo della curva.

Si scalda lo spread fra decennale italiano e tedesco, che sale a 166 punti base, con il rendimento del Btp che balza a 1,37%.

Fitch migliora però le previsioni sulla crescita, che resta bassa +0,2%, ma meglio di niente, come stimato in precedenza. A indurre la correzione è l’andamento del terzo trimestre, “migliore delle attese”.

A pesare in generale sul mercato europeo l’abbondanza dell’offerta, che ha visto stamane protagoniste Parigi e Madrid, che hanno collocato complessivamente 8,5 miliardi di euro.

In risalita il rendimento del Bund decennale tedesco, a -0,28% da -0,31%. La Spd, alleato di governo in Germania della CDU, chiede a gran voce di aumentare la spesa pubblica.

L’INCOGNITA FISCO SU FCA, PROMOSE LE BANCHE

Tornando al mercato azionario, Fiat Chrysler arretra dello 0,85% a fronte delle notizie sulle contestazioni dell’agenzia delle Entrate che ritiene che nel 2014, al momento della riorganizzazione di Fiat, con il cambio di nome e lo spostamento della sede legale in Olanda, ci sia stata una rilevante sottovalutazione degli attivi oggetto del trasferimento, in particolare di quelli con dimora negli Stati Uniti. Il rischio massimo di esborso è di circa 1,5 miliardi di dollari.

Leonardo +2%. S&P ha rivisto l’outlook a positivo da stabile, confermato rating BB+. 

Banche in cauto ribasso dopo l’andamento contrastato della mattinata. Giù Ubi (-1,26%) e Banco Bpm (-1,44%), positiva Banca Mediolanum (+0,76%).

NUOVE MANOVRE SULLA ROMA

Strappa il titolo AS Roma (+16,5%) in vista stretta finale fra il presidente, James Pallotta, e il gruppo Usa Friedkin per il passaggio di proprietà del club giallorosso. Ma si parla anche di operazioni legate alla cessione dei terreni di Tor di Valle dove dovrebbe sorgere il nuovo stadio.

Carraro cede il 3% dopo il balzo a doppia cifra seguita all’accordo di fornitura da 420 milioni con Ineos Automotive.

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