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Il decreto fallimenti è legge: come cambiano le regole

Sono previste norme per l’accesso al credito facilitato per permettere il risanamento delle imprese in crisi, misure per migliorare la concorrenza nel concordato preventivo e nuovi parametri per gli accordi per la ristrutturazione del debito – Nel testo anche la norma salva-Ilva.

Il Senato ha dato il via libera definitivo al decreto legge fallimenti, su cui il Governo aveva posto la fiducia. I voti favorevoli sono stati 159, i contrari 104. Ecco le principali novità introdotte dal provvedimento:

1) NORME SUL FALLIMENTO

Sono previste norme per l’accesso al credito facilitato per permettere il risanamento delle imprese in crisi, misure per migliorare la concorrenza nel concordato preventivo e nuovi parametri per gli accordi per la ristrutturazione del debito, che potranno essere sottoscritti se vi aderisce il 75% dei creditori finanziari (banche e altri intermediari) che rappresentano almeno la metà dell’indebitamento. 

2) PIU’ GARANZIE PER I CREDITORI 

Per le Pmi, viene introdotta una percentuale di soddisfazione minima (il 20%) dei creditori chirografari nei piani di concordato preventivo liquidatori. Cancellato invece il silenzio assenso nel calcolo delle maggioranze utili a fare passare i piani di concordato. 

3) INCENTIVI PER NEGOZIATI E ARBITRATI 

Viene introdotto in via sperimentale (e fino alla capienza di un budget iniziale di 5 milioni) un credito d’imposta fino a 250 euro per incentivare il successo di negoziazioni e arbitrati.

4) NORMA SALVA-ILVA 

E’ stata inserita nel testo anche la norma salva Ilva, grazie alla quale sarà sterilizzato l’effetto di un provvedimento di sequestro disposto dalla magistratura per violazione delle norme ambientali nelle aziende di rilevanza nazionale.

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