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Il decreto banche è legge: 3 cose da sapere

Eccco come funzionano i rimborsi ai risparmiatori che hanno perso tutto con i bond subordinati delle 4 banche salvate a novembre – Arrivano anche il pegno mobiliare non possessorio e il patto marciano.

Il decreto banche è legge: 3 cose da sapere

Il decreto banche è legge: l’Aula della Camera lo ha approvato mercoledì in via definitiva con 287 voti a favore, 173 contrari e 3 astenuti. Martedì era arrivato il via libera alla questione di fiducia sul provvedimento.

1. RIMBORSI AGLI OBBLIGAZIONISTI TRUFFATI

Il testo, varato dal Governo a fine aprile, regolamenta gli indennizzi ai risparmiatori truffati dai quattro istituti per i quali lo scorso novembre è scattata la procedura di risoluzione: Banca delle Marche, Banca popolare dell’Etruria e del Lazio, Cassa di risparmio di Ferrara e CariChieti.

In particolare, il decreto banche garantisce indennizzi automatici pari all’80% della somma persa con i bond subordinati delle quattro banche, ma soltanto ai ex obbligazionisti con reddito complessivo inferiore a 35mila euro (riferito al reddito Irpef e non a quello lordo, sui redditi 2014 e non 2015) o un patrimonio mobiliare inferiore a 100mila euro.

Alla domanda di rimborso l’investitore deve allegare il contratto di acquisto degli strumenti finanziari subordinati; i moduli di sottoscrizione o d’ordine di acquisto; l’attestazione degli ordini eseguiti e una dichiarazione sulla consistenza del patrimonio mobiliare. In alternativa, è comunque possibile scegliere la strada dell’arbitrato.

Proprio questa possibilità di scelta non piace all’Unione consumatori: “È inaccettabile costringere a giocare alla roulette russa, scegliendo preventivamente se rinunciare ai suoi diritti, accettando l’80% di quanto ha perso, oppure giocare il terno al lotto dell’arbitrato, sperando di vincere. Un dilemma del prigioniero vergognoso”, sostiene il presidente Massimiliano Dona.

2. PEGNO MOBILIARE NON POSSESSORIO

Inoltre, il provvedimento introduce nuove garanzie che consentiranno agli istituti di accelerare il recupero dei crediti, ma aiuteranno anche le imprese in difficoltà ad accedere al credito. Si tratta, in particolare, del pegno mobiliare non possessorio e del “Patto marciano”.

La prima misura rappresenta una garanzia del credito in cui il debitore, diversamente che nel pegno possessorio, non si spossessa del bene mobile.

3. PATTO MARCIANO

Il patto marciano, invece, prevede la possibilità che il finanziamento concesso da una banca sia garantito dal trasferimento in favore del soggetto erogatore della proprietà di un immobile o di un altro diritto immobiliare. Tra le modifiche apportare con il voto di fiducia al Senato, c’è stato il passaggio da sei a nove dei mesi previsti per qualificare l’inadempimento del debitore.

Il termine, inoltre, viene allungato a 12 mesi nel caso in cui sia già stato restituito il finanziamento in misura pari almeno all’85% della quota capitale. Resta la possibilità di applicare la misura anche ai contratti già in essere alla data di entrata in vigore della disposizione.

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