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Ikea, sciopero nazionale l’11 luglio. E’ la prima volta in Italia

E’ scontro aperto tra Ikea e sindacati dopo la disdetta unilaterale del contratto integrativo e il fallimento di un nuovo vertice tra le parti. Dopo una prima mobilitazione di 8 ore nel mese di giugno, Filcams-Cgil ha indetto uno sciopero nazionale, il primo in Italia, programmato per il prossimo 11 luglio.

Ikea, sciopero nazionale l’11 luglio. E’ la prima volta in Italia

I lavoratori di Ikea, il prossimo 11 luglio, incroceranno le braccia per la prima volta in Italia. Lo sciopero è stato annunciato da Filcams- Cgil: “Per la prima volta nella storia italiana di Ikea – si legge nella nota – si è giunti alla programmazione di una giornata nazionale di sciopero, il prossimo 11 luglio”.

Alla base dello sciopero dei lavoratori Ikea c’è la disdetta unilaterale del contratto integrativo di gruppo ed il fallimento del nuovo incontro di oggi con i vertici della multinazionale svedese dalle posizioni “inconciliabili” con le esigenze dei dipendenti. Un primo sciopero di 8 ore lavorative è stato fatto dai lavoratori Ikea dopo la notizia della disdetta unilaterale della contrattazione integrativa. Ma nonostante “l’eccezionale mobilitazione di giugno – precisano i sindacati – non era venuta meno la disponibilità di sindacati e lavoratori a proseguire la trattativa: ciò aveva fatto sperare in un atteggiamento meno rigido da parte della multinazionale svedese”.

Ma il dialogo tra Ikea e i suoi dipendenti non ha portato ad alcun risultato risolutivo, ma soltanto allo scontro aperto. “L’azienda insiste con pervicacia a voler mettere mano alle buste paga dei lavoratori, trasformando un elemento fisso del salario in elemento legato a indicatori variabili”, ha affermato Giuliana Mesina, della segreteria nazionale Filcams Cgil.

“Se questo non bastasse, ancora una volta ci hanno proposto di penalizzare i lavoratori, riducendo sensibilmente la percentuale di maggiorazione per il lavoro domenicale e festivo, affermando addirittura di essere ispirati a criteri di equità, valore che fatichiamo davvero a scorgere, se perseguito con tagli lineari a danno soprattutto dei lavoratori più fragili”, ha concluso.

 
Al duro attacco dei sindacati risponde la multinazionale svedese: “L’intransigenza del sindacato non contribuisce ad una prospettiva positiva del confronto avviato”. E ricorda di essersi “seduta al tavolo delle trattative per ribadire proposte concrete per garantire a tutti i propri collaboratori un buon posto di lavoro. Purtroppo la decisione di sospendere il dialogo e indire uno sciopero nazionale va nella direzione opposta rispetto a quella della trattativa e del confronto, cui Ikea crede da sempre, come da sempre ha manifestato la volontà di arrivare ad un accordo sul Contratto integrativo”.

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