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I vaccini e i campioni nascosti della produzione in Europa

Nella produzione di vaccini, così decisivi nella battaglia contro la pandemia, un ruolo cruciale è quello giocato dalle medie imprese tedesche (ma non solo), come racconta il Financial Times, di cui riproduciamo in italiano un recente articolo sulle Mittelstand

I vaccini e i campioni nascosti della produzione in Europa

I campioni nascosti dell’Europa

Produrre nelle quantità necessarie il vaccino Phizer-BioNTech è una sfida titanica per l’industria europea. Sì, perché il vaccino si produrrà in Europa, al pari di una risorsa strategica ritenuta fondamentale per la sicurezza dell’Unione. Ci sarà quindi outsourcing limitato o altamente controllato. È chiaro che l’Europa, in campo sanitario e farmaceutico, vuol sempre meno dipendere dai mercati esteri. E, forse fa bene, visto i limiti che si sono palesati nella risposta alla pandemia.

Sembra un paradosso, ma le protagoniste di questa missione che si è data l’Europa non saranno le grandi aziende o le multinazionali, ma le medie imprese, in particolare le Mittelstand tedesche.

Si tratta di un’esperienza unica, quella di queste medie aziende, soprattutto tedesche, che sono state definite i “campioni nascosti” dell’Europa.

Scrive Danilo Zatta che ha studiato a fondo queste realtà:

“Perché queste aziende straordinarie, che occupano posizioni di primo piano nei loro mercati in tutto il mondo, restano nascoste? Ci sono molti motivi, ma il più ovvio è che molti dei prodotti commercializzati dai campioni nascosti passano inosservati ai consumatori. Molte di queste aziende operano nell’“hinterland” della catena del valore, fornendo macchinari, componenti o processi che non sono più riconoscibili nel prodotto o servizio finito: di conseguenza, i prodotti perdono la loro identità distinta e autonoma”.

Le Mittelstand sono una grandissima risorsa per l’economia europea. Si tratta di un vero e proprio motore a quattro tempi, specialmente per l’economia più grande del vecchio continente, ma anche per l’Italia.

E ora alcune di queste aziende stanno diventando strategiche nella lotta alla pandemia.

Una cosa che non è sfuggita alla redazione del “Financial Times” che ha dedicato un articolo, redatto da Erika Solomon e Guy Chazan, al ruolo delle Mittelstand nella lotta al virus.

Ecco la traduzione italiana di questo intervento.

Schott, Gerresheimer, Va-Q-Tec & C.

La società tedesca BioNTech ha richiamato l’attenzione mondiale per il suo lavoro nella messa a punto del primo vaccino contro il coronavirus. Ma fuori dai riflettori, altri gruppi tedeschi stanno giocando un ruolo importante nel portare il vaccino nel mondo.

Schott e Gerresheimer, due produttori di vetro, hanno aumentato la produzione delle speciali fiale che contengono il vaccino, mentre Va-Q-Tec sta producendo i contenitori isolanti necessari a trasportarle. Il loro lavoro evidenzia un ruolo in cui le aziende tedesche eccellono: quello di operare in nicchie oscure, ma cruciali, nel mercato mondiale.

“Sembra semplice, perché ne produciamo così tante. Ma non è così facile produrre queste fialette in grandissime qualità e con i giusti materiali”, precisa Dietmar Siemssen, presidente della Gerresheimer di Düsseldorf, che ha iniziato come azienda per la soffiatura del vetro nel 1864 e ora ha 10.000 dipendenti in tutto il mondo. “Non ci sono così tante imprese nel mondo capaci di fare questo”, aggiunge Siemssen.

Cuore di vetro

Le fialette Gerresheimer sono realizzate in vetro borosilicato, molto apprezzato nel settore farmaceutico, nell’industria pesante e nella produzione di utensili da cucina per la robustezza e la resistenza agli shock termici. È stato sviluppato nel 19° secolo nella città tedesca di Jena dal fondatore dell’odierna Schott.

All’inizio dell’estate, quando le autorità sanitarie hanno lanciato per la prima volta l’allarme sui possibili colli di bottiglia nella produzione di imballaggi, Schott e Gerresheimer si sono uniti al concorrente italiano Stevanato per rilasciare un’insolita dichiarazione congiunta, assicurando al mondo che avrebbero potuto soddisfare l’aumento della domanda.

“La cosa positiva è che tutti i grandi fornitori di vetro e imballaggi hanno investito somme enormi per espandere la produzione anche prima della pandemia”, ha detto Salvatore Ruggiero, un portavoce della Schott.

Lo scorso anno la Schott ha annunciato un programma di investimenti di 1 miliardo di dollari per la sua divisione farmaceutica, il più grande della sua storia. L’azienda si aspetta di fornire contenitori per circa 2 miliardi di dosi di vaccino.

I contenitori per il trasporto della fiale

Le aziende tedesche non solo dominano il mercato delle fiale di vetro, ma producono anche gli speciali contenitori che saranno fondamentali per il trasporto del vaccino. La tecnologia dell’RNA messaggero usata nel vaccino di Pfizer-BioNTech richiede una conservazione a bassissime temperature, il che significa che deve stare a –70C o di meno. Questo tipo di conservazione può creare problemi in Africa o in Asia.

Va-Q-Tec, con sede nella città bavarese di Würzburg, dice di avere la soluzione. Produce “thermo-box” fatti di “pannelli isolanti sotto vuoto” che sono, nelle dichiarazione dell’azienda, fino a dieci volte più efficaci dei tradizionali materiali di isolamento termico come il polistirolo e la fibra di vetro.

La domanda è destinata ad aumentare: un recente studio di DHL ha stimato la necessità di 15 milioni di refrigeratori per trasportare le 10 miliardi di dosi del vaccino Pfizer-BioNTech in tutto il mondo.

Joachim Kuhn, fondatore e amministratore delegato di Va-Q-Tec, ha detto che l’azienda è coinvolta in più di una dozzina di progetti per diversi vaccini a livello globale, molti dei quali dovranno essere conservati a temperature molto basse. “La domanda è forte e stiamo lavorando a pieno ritmo per soddisfarla”, ha detto.

Fabbriche e pandemia

Mantenere la produzione, per non parlare di aumentarla, è stata una enorme sfida in un momento in cui le aziende hanno dovuto proteggere le fabbriche da focolai della pandemia che i loro prodotti mirano a contenere.

Gerresheimer, con 37 stabilimenti in tutto il mondo, ha formato un comitato di crisi per gestire e contenere l’impatto della pandemia su ogni fabbrica e sulle sue attività — dalla trasporto via mare dei pallet, al test di 600 dipendenti in un solo giorno in uno stabilimento in Germania.

L’azienda ha imparato a isolare le squadre per proteggerle dai focolai, mentre allo stesso tempo ha aumentato i turni e il personale. Vecchie macchine che dovevano essere sostituite da linee più nuove sono state invece mantenute in funzione, nello sforzo di aumentare la produzione e mantenere gli ordini previsti.

“Stiamo lavorando 24 ore al giorno, sette giorni su sette”, ha detto Siemssen. Ci si aspetta che Gerresheimer copra circa un terzo della domanda globale di fiale per il vaccino contro il coronavirus.

Gerresheimer ha ricevuto ordini da tutti i potenziali produttori di vaccini e prevede che altre case farmaceutiche possano farsi vive nei prossimi mesi.

Il modello Mittelstand

Già in espansione prima della pandemia, sia Schott che Gerresheimer sembrano ora destinate a crescere ancora più rapidamente. Schott ha aperto nuove linee di produzione in India e Cina e sta anche investendo in strutture in Germania e negli Stati Uniti. Tra il 2019 e il 2021 Gerresheimer intende investire più di 80 milioni di euro in ulteriori linee di formatura del vetro.

Schott, Gerresheimer e Va-Q-Tec sono rari esempi di aziende che hanno ricevuto una spinta da una pandemia che ha messo in crisi altri settori come quello aerospaziale e dei viaggi. Va-Q-Tec ha visto anche un grande aumento delle vendite dei suoi container all’inizio di quest’anno perché erano ideali per la spedizione di kit di test per il coronavirus.

“In primavera abbiamo trasportato più della metà di tutti i kit di test distribuiti a livello internazionale”, ha detto Kuhn. “Ne abbiamo inviati più di 20 milioni solo in Brasile”.

Come risultato, i ricavi dell’azienda sono cresciuti del 13% a 53 milioni di euro nei primi nove mesi del 2020, e il prezzo delle azioni è aumentato di cinque volte dall’inizio della pandemia.

Va-Q-Tec è un tipico esempio di Mittelstand — le medie imprese che sono la spina dorsale dell’economia tedesca — le quali realizzano prodotti altamente specializzati che godono di un enorme successo nelle esportazioni.

I progressi sul fronte dei vaccini, ha detto Kuhn, hanno dato una spinta enorme alla fiducia delle imprese in Germania. Dimostra quanto sia innovativo il modello Mittelstand tedesco.

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Fonte: Erika Solomon and Guy Chazan, “Mittelstand” plays a leade role in virus fight, The Financial Times, 16 novembre 2020

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