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I T-Bond spiazzano le Borse, dollaro superstar e oro sotto 1.700

I rendimenti record decennale americano stanno spingendo le Borse a chiudere il mese di marzo in rosso – Vola il dollaro, arretra l’oro – Ma ieri sia Francoforte che Piazza Affari hanno ripreso a correre

I T-Bond spiazzano le Borse, dollaro superstar e oro sotto 1.700

Mercati deboli stamane in Asia, dopo una chiusura in sordina a Wall Street. A tenere banco è il livello raggiunto dal T note decennale americano, di nuovo vicino ai massimi (1,742, 38 centesimi in più in una sola seduta) e dal dollaro, che sta mettendo a dura prova la tenuta delle valute emergenti, come la rupia indonesiana. E così le Borse si avviano a chiudere marzo in rosso.

SCENDONO SHANGHAI E WALL STREET

Il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen è in calo dell’1%, l’Hang Seng di Hong Kong dello 0,3%, il Nikkei di Tokyo dello 0,6%, il BSE Sensex di Mumbai dello 0,5%. Sulla parità il Kospi di Seul e in rialzo dell’1% l’S&P ASX 200 di Sidney, un indice composto soprattutto da banche, minerari e industrie, tutte componenti che la ripresa economica in corso dovrebbe gratificare.

Ieri sera a Wall Street sia l’indice S&P 500 che il Dow Jones hanno chiuso in calo dello 0,3%. Debole anche il Nasdaq (-0,11%). Il future non fornisce indicazioni precise sull’apertura di oggi pomeriggio.

DOLLARO SUPERSTAR, L’ORO SCIVOLA SOTTO QUOTA 1.700

L’euro-dollaro apre la giornata a 1,170, sui minimi da quattro mesi. Petrolio WTI a 60,8 dollari il barile, in rialzo dello 0,5%. L’oro è tornato sotto quota 1.700 dollari l’oncia, stamattina siamo a 1.680 dollari, in prossimità dei minimi degli ultimi 8 mesi.

AL TOP LA FIDUCIA DEI CONSUMATORI USA. NUOVI RECORD IN CINA

L’economia corre, il Toro si ferma. L’indice della fiducia dei consumatori americani batte ogni previsione, così come ieri hanno fatto i dati in arrivo dalla Germania. Nella notte i dati in arrivo dalla Cina hanno confermato il boom sia dei servizi che delle fabbriche, ormai a pieno regime per soddisfare la domanda mondiale.

STASERA BIDEN LANCIA IL MEGAPIANO PER LA CRESCITA

Stasera, infine, a Pittsburgh, cuore industriale della vecchia America, il presidente Joe Biden annuncerà il piano “Build back better” da oltre 4mila miliardi di dollari per rilanciare l’occupazione e le infrastrutture del Paese. Il piano includerà, tra le altre cose, circa 650 miliardi di dollari per strade, ponti, autostrade e porti; 400 miliardi per l’assistenza domiciliare per anziani e disabili; 300 miliardi per abitazioni e 300 miliardi per rilanciare la produzione. Sembra arrivata l’ora della carica ma, al contrario, il Toro si è seduto in panchina limando un po’ ovunque i prezzi dopo la corsa.

I TASSI USA AL TOP SUGGERISCONO CAUTELA

I motivi? In parte gioca lo shock del crack di Archegos, il family office Usa che ha messo in crisi i conti di Nomura e, si scopre, anche di Mitsubishi, nonché del Credit Suisse. Ma la vera ragione sta nell’ascesa dei tassi, un fenomeno “buono” perché alimentato dalla ripresa della richiesta di denaro da parte delle imprese. Ma che induce alla prudenza sull’inflazione: in un’intervista al giapponese Nikkei il presidente della Fed di Dallas, Robert Kaplan, non esclude interventi per pilotare la congiuntura.

CORRE LA FIDUCIA EUROPEA. IL PIL ITALIANO A +4,25% A FINE ANNO

Vanno a mille le Borse europee nonostante l’apertura debole di Wall Street. A dare la carica ai listini sono stati gli ottimi dati macro che anticipano la ripresa delle economie del Vecchio Continente. L’indice di fiducia economica nei Paesi dell’Eurozona è aumentato a 101 punti a marzo dai 93,4 di febbraio, battendo il consenso degli economisti a 95 punti. Secondo il Fondo monetario internazionale, invece, il Pil dell’Italia potrebbe crescere di circa il 4,25% nel 2021, con un’accelerazione nell’ultima parte dell’anno. Buone nuove anche dall’inflazione tedesca: a febbraio l’indice dei prezzi delle merci importate in Germania, segna un incremento dell’1,7% mese su mese, più del previsto anche grazie all’euro debole contro il dollaro, ai massimi da quattro mesi.

Alla festa generale manca solo l’offensiva dei vaccini contro la pandemia. Ieri in Germania è stata sospesa la somministrazione AstraZeneca (-2%) sulle donne con meno di 50 anni. La decisione è stata presa dopo alcune morti sospette, come quella di una donna di 47 anni, deceduta per trombosi. E come dice il professor Massimo Galli, direttore del Sacco: “No vaccino, no party”.

PIAZZA AFFARI +0,88%, FRANCOFORTE ANCORA RECORD  

Piazza Affari sale dello 0,88% a quota 24.636, ai massimi da tredici mesi, avvicinandosi ai 25 mila punti.

Segna un nuovo primato storico Francoforte (+1,37%). L’indice Dax varca per la prima volta la soglia psicologica dei 15 mila punti.

IL LUSSO TRAINA PARIGI AL TOP, A LONDRA DEBUTTA DELIVEROO

Si apprezza Parigi (+1,2%), ai massimi dal febbraio 2020. In grande spolvero i giganti del lusso: Lvmh + 3,35%, Kering +2,84%. Amsterdam +0,46% e Londra +0,56%. Oggi è previsto il debutto di Deliveroo, la matricola più importante dell’anno.

A Madrid (+1,18%) perde colpi all’avvio dell’aumento di capitale la società delle torri Cellnex. Atlantia ridurrà la partecipazione al 10% a vantaggio di Gic, fondo sovrano di Singapore.

IN SALITA LO SPREAD E IL TASSO DEL DECENNALE

Il rendimento del Btp sale a 0,67%, +3 punti base. In ascesa nel corso della seduta anche lo spread, che ha però rallentato nel finale a quota 97. Bund a -0,27%, +5 punti base.

A zavorrare i Btp anche le corpose aste a medio-lungo in cui in mattinata il Tesoro ha assegnato 8,5 miliardi di euro, importo massimo offerto, con il tasso del Btp a 5 anni sceso al minimo da novembre e quello del decennale salito al massimo da ottobre. Assegnato anche il Ccteu aprile 2026.

Se i tassi in Europa sono ancora relativamente distanti dai massimi è perché ci si aspetta un aumento degli acquisti Bce, che dovrebbe manifestarsi a partire dalla prossima settimana. La scorsa settimana gli acquisti del fondo PEPP sono stati 19 miliardi, due in meno della settimana precedente, ma 4 in più rispetto alla media da inizio anno.

VOLA CNH IN ATTESA DELL’OFFERTA CINESE SU IVECO

A guidare il rialzo di Piazza Affari sono stati i titoli industriali. Su tutti brilla ancora Cnh Industrial (+4,34%) che vale ormai il doppio di sei mesi fa: i cinesi di Faw stanno completando la due diligence preliminare prima di presentare un’offerta su Iveco che tenga conto delle perplessità del governo. Equita mantiene il rating buy e un target price a 15 euro. Mediobanca Securities, invece, conferma rating outperform e target price di 14,3 euro, dopo che l’azienda ha completato l’acquisizione di una quota minoritaria di Bennamann, società in rapida crescita produttrice di tecnologie agricole nel settore dell’energia pulita con sede nel Regno Unito.

Rimbalza Leonardo (+3%), sacrificato dopo la rinuncia all’Ipo di Drs.

CORRE L’AUTOMOTIVE. PORSCHE DÀ LA POLVERE A FERRARI

Pirelli (+3,31%) guida la riscossa dell’Automotive davanti a Stellantis (+2,99%). Il settore a quattro ruote si accinge a vincere la palma del comparto migliore del trimestre: +23% da gennaio. In testa figura Porsche (+62%); il titolo peggiore è Ferrari (-8%), cui non giova la prolungata assenza di un ad dopo le dimissioni di Louis Camilleri.

FERRAGAMO, LEONARDO AL VERTICE. DB PROMUOVE MONCLER

In grande evidenza il lusso, a partire da Moncler (+2,91%), aiutata dalla promozione di Deutsche Bank a ‘buy’ da ‘hold’, con target price a 55 da 52 euro. Ubs però ha tagliato il prezzo obiettivo a 50 da 51 euro.

Ferragamo +2,35%. La finanziaria ha presentato la lista per il rinnovo del cda in vista dell’assemblea di aprile. Ferruccio lascerà la carica di presidente al fratello Leonardo; sono confermati il vicepresidente esecutivo Michele Norsa e l’amministratore delegato Micaela Divelec Lemmi.

UNICREDIT, GLASS LEWIS CONTRO LO STIPENDIO DI ORCEL

Unicredit guadagna il 2,01% all’indomani della notizia dell’incremento della quota di Allianz e resta indifferente alla protesta di un gruppo di azionisti capitanati da Glass Lewis per la retribuzione da 7,5 miliardi pattuita con il nuovo ceo Andrea Orcel. Intesa +1,64%; in rialzo anche Banco Bpm (+2,21%).

Acquisti rilevanti sul titolo Unipol (+3,05%), dopo che la capogruppo ha messo in vendita Bim Vita (detenuta al 70% da UnipolSai), la joint venture di bancassicurazione con Banca Intermobiliare.

Male le utilities: Hera -1,44%, Terna -1,25%, Enel -0,87%.

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