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High tech, l’indagine su Apple scatena le vendite. Brilla solo l’oro

L’indagine sulla pratiche commerciali aperta negli Usa nei confronti di Apple ha fatto cadere dal podio di Borsa i big di Internet – Il contraccolpo penalizza Stm in forte ribasso a Milano – Continua invece la corsa dell’oro – I Btp rendono meno dell’1%

High tech, l’indagine su Apple scatena le vendite. Brilla solo l’oro

La notizia che alcuni Stati americani hanno aperto un’indagine contro Apple, accusata di aver potenzialmente ingannato i consumatori con le sue pratiche commerciali, ha scatenato giovedì sera un’ondata di vendite sui big della tecnologia. Gli operatori hanno colto l’occasione per ridurre l’esposizione sui titoli della Mela – 4,6% (ovvero più di 80 miliardi di dollari) ma anche su Microsoft -4,3%, Amazon – 3,7%, Facebook -3%. Peggio di tutti Intel – 10% nel dopo Borsa dopo aver ammesso un ritardo di sei mesi sulla tabella di marcia dei nuovi chips. Anche Tesla, partita di slancio sull’onda degli ottimi risultati, ha lasciato sul terreno il 5%.

E’ finita la stagione d’oro del tech? Presto per dirlo. Semmai, si moltiplicano i segnali che dicono che sia la crisi sanitaria che quella economica, lungi dall’essere superate mordono ancora.

NUOVI VENTI DI GUERRA FREDDA: SHANGHAI -2,3%

  • La frenata delle Borse Usa-ha avuto un’immediata eco stamane in Asia. Il ribasso più ampio è quello dello Shanghai Composite, -2,3%, penalizzato dalla notizia che le autorità cinesi hanno revocato il permesso al consolato statunitense di Chengdu. Una ricercatrice cinese accusata dall’Fbi di aver mentito sul visto in merito ai propri legami con l’esercito di liberazione popolare si è rifugiata nel consolato cinese di San Francisco. Il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha rivolto un appello al “mondo libero”, affinché “trionfi sulla nuova tirannia” rappresentata dalla Cina.
  • La Borsa della Corea del Sud perde lo 0,7%, l’S&P ASX 200 di Sidney l’1%, il BSE Sensex di Mumbai ha aperto in calo dello 0,5%.
  • Deboli i listini americani con l’eccezione del Russell, l’indice delle pmi. Il Dow Jones arretra dell’1,23%, S&P 500 – 1,31%. Il Nasdaq ha lasciato sul terreno il 2,29%.

USA, TORNANO A CRESCERE LE RICHIESTE DI SUSSIDI

Negli Stati Uniti quattro milioni di persone sono positive al coronavirus e si contano più di mille decessi per il terzo giorno consecutivo.

 Nella settimana terminata il 18 luglio le richieste di sussidi di disoccupazione sono cresciute di 109 mila unità a 1,4 milioni, riprendendo ad aumentare per la prima volta da marzo, quando era stato raggiunto un picco di 6,9 milioni di domande. È stallo tra Casa Bianca e repubblicani al Senato sulle nuove misure per sostenere l’economia americana.

I future di Wall Street sono in lieve calo. 

FRENA IL PETROLIO, LUCCICA SOLO L’ORO

Il petrolio Brent ha chiuso giovedì in ribasso del 2,2%, stamattina è in lieve rialzo a 43,4 dollari.
L’oro resta in prossimità dei massimi degli ultimi nove anni a 1.887 dollari. 

EUROPA SOTTOTONO, NON C’E’ ACCORDO SUL DOPO BREXIT

Sotto tono ieri le Borse europee, nonostante due punti di forza: lo stato di grazia del mercato obbligazionario e la ripresa di interesse per l’auto, a partire dalla Germania. Perde colpi la sterlina: Michel Barnier, capo della delegazione Ue, ha accusato Londra di non volere un accordo per il dopo Brexit. E’ molto difficile che Regno Unito e Unione europea riescano a concludere un accordo commerciale sui rapporti post Brexit entro luglio.  

SOFFRE MILANO, L’AUTO FA RIPARTIRE FRANCOFORTE

Piazza Affari -0,69% a 20.456 punti, accelera le vendite nel finale. 

Francoforte +0,05% è l’unica a chiudere in lieve progresso grazie soprattutto alla spinta del settore auto:  ad accendere l’interesse sul settore è stata la trimestrali di Daimler: +6% il colosso di Stoccarda ha detto nell’ultimo mese le vendite si sono riprese in modo importante: il trimestre si è chiuso  con una perdita di 1,9 miliardi di euro, ma le previsioni per l’intero 2020 migliorano,  tanto da stimare il ritorno a un risultato operativo (Ebit) positivo. Salgono anche Bmw +3,7% e Volkswagen +2,3%,  

PERNOD CONSOLA PARIGI, CAMPARI IN CORSA A MILANO

Quasi piatte Parigi e Madrid, entrambe -0,07%. Continua il buon momento delle bevande: dopo Cointreau giovedì è stata Pernod Ricard +2,46% a battere le previsioni. A Milano Campari avanza dell’1,95%.

Londra +0,07%. Secondo Bloomberg, al di sotto dell’irrigidimento ufficlae, Ue e Regno Unito stanno trattando. I due ostacoli principali riguardano il ruolo della Corte di giustizia europea e i vincoli degli aiuti di Stato europei nella pratica del Regno Unito. 

LO SPREAD SCENDE SOTTO I 150 PUNTI

La nota più positiva della giornata viene dal comparto obbligazionario, ancora sostenuto dall’effetto Recovery. Dopo un tuffo a 146 punti base, minimo dal 25 febbraio, il premio di rendimento Italia/Germania sul tratto decennale ha archiviato la seduta a 146 centesimi da 152 giovedì sera.

Il  tasso del Btp decennale è sceso sotto 1% — record dal 4 marzo — mentre il 5 anni si porta sotto 0,50% e il due anni resta in territorio negativo. 

In quattro sedute il rendimento del dieci anni ha bruciato 18 punti base e pare destinato alla migliore performance settimanale degli ultimi due mesi.

All’asta del 28 luglio il Tesoro offrirà fino  4,25 miliardi tra Ctz a 24 mesi e Btpei. 

BANCHE, CALA  L’APPEAL DEL RISIKO, SALE UNIPOL

Il calo di interesse per il risiko bancario spiega in buona parte la seduta negativa di Piazza Affari, unico listino dell’Eurozona a chiudere in rosso. Il Ceo di Unicredit -1,9%, Jean-Pier Mustier, ha ribadito che la banca non guarda a operazioni di M&A. Giù anche Mps in flessione del 2,2% dopo la corsa delle ultime sedute. In rosso Bper -2,8% e Banca Ifis-3,18% a 9,58, su cui Banca Akros ha abbassato la raccomandazione da accumulate a neutral,  target confermato a 10 euro.

In rialzo Unipol +3,96%: Equita  Sim ha alzato il target price del 6% a 5,2 euro, confermando a buy il rating.

Il cda di Ubi ha ribadito il no all’offerta di Intesa Sanpaolo ma le adesioni salgono al 26,4%.

LA BCE CONGELA LE CEDOLE, FORSE ESCLUSE  FINECO E MEDIOLANUM

Nei prossimi giorni la Bce dovrebbe decidere il congelamento del pagamento dei dividendi per i gruppi bancari sotto la sua supervisione per l’intero 2020. Sarebbe invece lasciata alle banche sotto la supervisione delle banche centrali nazionali la possibilità di distribuire dividendi. Se venisse confermato questo orientamento Banca Generali, Banca Mediolanum e FinecoBank, secodo Intermonte,  sarebbero tra i soggetti a cui verrebbe consentito di distribuire la cedola 2019 nel quarto trimestre 2020. Tutti e tre hanno posizioni di capitale molto capienti e un’esposizione al rischio di credito estremamente contenuta.

TIENE L’AUTOMOTIVE, FCA RIPARTE IN BRASILE

Anche a Milano, come a Francoforte, positivi i titoli automotive. Fca +0,62% dopo il dato sulle vendite in Brasile in recupero del 25% sul mese precedente. Ferrari+0,66%. Pirelli+0,37%, dopo che il Cda  ha costituito, su proposta di Marco Tronchetti Provera e a suo diretto riporto, la direzione generale co-ceo affidata ad Angelos Papadimitriou con effetto 1 agosto.

STM CORRE, POI SI FERMA. AKROS ALZA IL RATING

Dopo un avvio brillante si è  fermata la corsa di Stmicroelectronics – 0,41%, sostenuta in avvio dalla revisione al rialzo della guidance sui ricavi  per l’anno in corso, annunciata la pubblicazione della semestrale. Positivi gli analisti.  Secondo il broker Equita, “nel complesso riteniamo che i risultati e la guidance possano portare ad un aumento delle stime 2020 fra il 5% ed il 10%”. Banca Akros ha alzato il rating del titolo ad accumulate da neutral, con target rivisto a 30 euro da 26 euro.

Aggiornamento: il ritardo di Intel sui nuovi chips si ripercuote su Stm che perde il 4% intorno a metà mattina alla Borsa di Milano mentre il Ftse Mib è in ribasso dell’1,8%, sulla scia degli altri listini europei.

SOFFRE ATLANTIA, IL CASO ASPI NON E’ANCORA CHIUSO

Atlantia -2,5%. La trattativa per tradurre in un contratto la cessione di Aspi secondo la volontà politica è entrata in una fase di stallo. Il fondo Tci ha inviato una dura lettera di protesta al direttore generale del Tesoro in  cui lamenta, a ragione, che la holding è stata obbligata a vendere la sua quota in Autostrade per l’Italia sotto la minaccia di una revoca della concessione. Il traffico sulla rete gestita da Autostrade per l’Italia risultava in calo del 14,4% su anno la scorsa settimana, mentre il traffico passeggeri negli scali romani del gruppo registrava una flessione dell’82,6%.

SOTTO TIRO ANCHE DIASORIN

Ancora sotto pressione Diasorin, che cede circa il 5%, fra i peggiori del listino, penalizzata dalla notizia dell’apertura di un’inchiesta della Procura di Pavia sull’accordo stipulato con l’Ospedale San Matteo sui test sierologici per il Covid. Secondo un trader “la notizia dell’inchiesta ovviamente disturba anche se l’impatto sui conti della società di diagnostica è trascurabile”. Anche Equita scrive che “a nostro avviso, la notizia non avrà impatti quantitativi rilevanti su Diasorin”.

DECOLLA GIGLIO, LEADER DELL’E COMMERCE

 Nel resto del listino  da segnalare la performance di Giglio Group, società attiva nel campo del commercio elettronico, tra i migliori titoli con un balzo del 5,9%. Nel primo semestre i ricavi sono saliti del 25%.

Aggiornamento alle 11:05 di venerdì 24 luglio 2020

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