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Hera ed Erg: terzo trimestre ok per le due utilities

Ebitda e utile netto in ascesa per la multiutility emiliana presieduta da Tomaso Tommasi – Mol in calo ma utile adjusted in crescita per il gruppo ligure dei Garrone

Hera ed Erg: terzo trimestre ok per le due utilities

Erg ed Hera, due delle principali utility italiane, chiudono il terzo trimestre con risultati positivi.

In particolare, Erg archivia il periodo gennaio-settembre con un risultato netto di gruppo adjusted pari a 79 milioni, in crescita del 6% rispetto ai 75 milioni registrati nei primi nove mesi del 2019. Il Mol consolidato adjusted si attesta invece a 362 milioni (-5%). A fine settembre l’indebitamento netto finanziario scende a 1,421 miliardi.

Per l’esercizio 2020 è confermata la previsione comunicata nel precedente trimestre di un margine operativo lordo compreso in un intervallo tra 480 e 500 milioni. Gli investimenti si attesteranno tra 150 e 180 milioni, mentre l’indebitamento finanziario netto tra i 1,35 e 1,43 miliardi.

“In un contesto di mercato ancora penalizzato dagli effetti del Covid-19, i risultati operativi del trimestre registrano una contenuta flessione mentre l’utile netto è in crescita, grazie anche al minor costo del debito a seguito dell’emissione di green bond e delle contestuali operazioni di liability management – spiega l’Ad Luca Bettonte – Il margine operativo lordo sconta nel confronto con lo scorso anno un effetto perimetro negativo dovuto al pieno consolidamento dei parchi eolici acquisiti in Germania nel terzo trimestre 2019, e il venire meno della produzione di certificati bianchi di uno dei due moduli del CCGT”.

Al netto di questi effetti i risultati del trimestre sarebbero stati sostanzialmente in linea col 2019, grazie al maggior contributo di eolico e solare in Italia e nonostante l’idroelettrico in calo per la perdurante scarsa piovosità in Centro Italia.

Quanto a Hera, i primi nove mesi dell’anno si sono chiusi con un utile netto in aumento a 244,7 milioni (+1,1%) rispetto allo stesso periodo del 2019. Il risultato, spiega la multiutility bolognese in una nota, beneficia anche di un tax rate del 27%, in miglioramento rispetto al 28,5% dell’analogo periodo dell’esercizio precedente.

In flessione del 3,1% i ricavi (a 4,9 miliardi) su cui hanno inciso, tra le altre cose, la riduzione dei ricavi delle attività di trading, produzione e vendita di energia e i minori volumi venduti. A mitigare questi impatti, però, intervengono le variazioni di perimetro e l’aumento dei ricavi regolati energy.

Il margine operativo lordo (Mol) sale a 806,2 milioni (+2,6%) “nonostante gli impatti negativi dovuti al clima mite di quest’anno e all’emergenza coronavirus – si legge nel comunicato – La crescita è stata ottenuta grazie alle performance delle aree energy (gas ed energia elettrica), per effetto della partnership con Ascopiave”.

Nei primi nove mesi del 2020, Hera ha effettuato investimenti operativi per 333,6 milioni di euro, una cifra stabile su base annua. La posizione finanziaria netta è a 3,28 miliardi, in linea con i 3,27 miliardi di fine dicembre 2019.

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