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Hera batte le stime: utile +12% nel semestre, ricavi +7,7%

A questo risultato hanno contribuito in particolare le maggiori attività di trading, i maggiori ricavi provenienti dalla vendita di gas ed energia elettrica e dall’area ambiente. Balzo dell’utile nel secondo trimestre (+20,9%).

Hera batte le stime: utile +12% nel semestre, ricavi +7,7%

Hera chiude il primo semestre con ricavi per 2.966,7 milioni di euro, in crescita di 212,7 milioni (+7,7%) rispetto ai 2.754,0 milioni dell’analogo periodo del 2017. A questo risultato hanno contribuito in particolare le maggiori attività di trading, i maggiori ricavi provenienti dalla vendita di gas ed energia elettrica e dall’area ambiente. A spingere i conti del semestre sono stati i risultati del secondo trimestre che hanno registrato un balzo del 20,9% dell’utile netto, al di sopra del +8,7% stimato dal consensus.

Il margine operativo lordo si attesta a 523,6 milioni di euro, registrando una crescita di 17,7 milioni (+3,5%) rispetto a giugno 2017. La crescita è da attribuire alle buone performance di tutte le principali attività del gruppo, con un particolare riferimento all’area gas grazie ai maggiori volumi venduti e alle marginalità delle attività di vendita e trading. Risultati positivi anche per l’ambiente e il ciclo idrico integrato.

L’utile operativo sale a 273,6 milioni di euro, in crescita del 4,3% rispetto ai 262,2 milioni dell’analogo periodo del 2017.

Migliora anche la gestione finanziaria attestandosi a 39,2 milioni di euro, in diminuzione di 6,7 milioni rispetto allo stesso periodo del 2017. Una performance resa possibile grazie all’efficienza sui tassi e a maggiori proventi finanziari sulle attività commerciali. Alla luce di questa situazione, l’utile prima delle imposte cresce dell’8,4%, dai 216,3 milioni al 30 giugno 2017 ai 234,4 milioni del primo semestre 2018.

L’utile di pertinenza degli Azionisti del Gruppo al 30 giugno 2018 sale a 158,1 milioni di euro, +12,1% rispetto ai 141,0 milioni del primo semestre 2017. Risultato reso possibile anche dal miglioramento del tax rate che passa dal 31,6% al 30,1%, grazie al continuo impegno del Gruppo nel cogliere le opportunità fiscali in materia di iper e maxi ammortamenti in relazione ai consistenti investimenti effettuati in chiave Utility 4.0, oltre che al credito d’imposta per ricerca e sviluppo e alla consuntivazione di benefici già acquisiti, nonché a 4,8 milioni legati a plusvalenze da cessione partecipazioni.

Nei primi sei mesi del 2018 gli investimenti operativi del gruppo, al lordo dei contributi in conto capitale, ammontano a 183,8 milioni di euro, in crescita di 13,7 milioni (+8,1%) rispetto a giugno 2017. Gli investimenti operativi sono riferiti principalmente a interventi su impianti, reti ed infrastrutture, a cui si aggiungono gli adeguamenti normativi che riguardano soprattutto la distribuzione gas per la sostituzione massiva dei contatori e l’ambito depurativo e fognario.

La posizione finanziaria netta è pari a 2.625,0 milioni al 30 giugno 2018, in lieve aumento rispetto ai 2.523,0 milioni del 31 dicembre 2017 ma sostanzialmente stabile rispetto ai 2.611,7 milioni del primo semestre 2017, nonostante il pagamento di maggiori dividendi (9,5 centesimi per azione rispetto ai 9 centesimi distribuiti nei precedenti esercizi). L’indicatore di solidità patrimoniale PFN/MOL migliora da 2,74x nel primo semestre 2017 a 2,62x al 30 giugno 2018.

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