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Governo: nuovo Isee per stanare finti poveri

Con il nuovo Isee solo una parte dei dati sarà autocertificata, mentre i dati fiscali più importanti come il reddito complessivo e quelli relativi alle prestazioni ricevute dall’Inps saranno compilati direttamente dalla pubblica amministrazione – Letta: “Basta allo scandalo dei finti poveri”.

Governo: nuovo Isee per stanare finti poveri

Dopo una lunga attesa, il Governo ha finalmente varato il nuovo Isee. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Enrico Letta, al termine del Consiglio dei ministri che si è svolto questa mattina a Palazzo Chigi. Il nuovo strumento “affronta lo scandalo dei finti poveri e pone il tema di un diretto rapporto tra la situazione reale e l’accesso al welfare e ai diritti”, ha sottolineato il Premier.

L’Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) misura il grado di benessere dei cittadini ed è fondamentale per stabilire l’importo dovuto per servizi sociali di vario genere e tasse universitarie. Il calcolo tiene conto di redditi, risparmi e patrimoni, mettendo il tutto in relazione all’ampiezza del nucleo familiare. L’obiettivo è stanare chi gode di agevolazioni pur non avendone diritto. 

Con il nuovo Isee solo una parte dei dati sarà autocertificata, mentre i dati fiscali più importanti come il reddito complessivo e quelli relativi alle prestazioni ricevute dall’Inps saranno compilati direttamente dalla pubblica amministrazione.

“Con la riforma – ha detto il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini – intendiamo disporre di uno strumento più corretto per valutare le condizioni relative tra famiglie con diverse possibilità economiche, ma anche restringere gli spazi all’evasione, ricordando che ogni presunta furberia toglie un’opportunità a coloro che ne hanno diritto”. L’Isee terrà conto di “tutte le forme di reddito, persino quelle fiscalmente esenti”, e darà “peso più adeguato alla componente patrimoniale”.

La nuova versione dell’indicatore allarga lo spettro delle agevolazioni sociali: ora sono previsti sconti anche sulle bollette telefoniche e della luce, la fornitura gratuita o semi gratuita dei libri scolastici, il reddito di cittadinanza e i servizi socio sanitari domiciliari e diurni semiresidenziali. Quanto alle badanti, si potrà scaricare dal reddito fino a 19.500 euro. 

D’altro canto, si restringe la platea dei beneficiari: l’Isee punta a escludere chi, pur avendo bassi redditi Irpef, possiede beni come auto di lusso o barche. Nel calcolo entreranno depositi e conti bancari, Bot, obbligazioni, azioni e patrimoni dati in gestione. Anche il patrimonio immobiliare contribuirà ad alzare il reddito, mentre si potrà portare in detrazione l’assegno al coniuge. 

L’efficacia generale del sistema è affidata a una serie di controlli incrociati con i dati del Fisco e dell’Inps. Una delle novità fondamentali prevede di concedere maggior autonomia a governatori e sindaci nella decisione limiti Isee sotto i quali si ha diritto alla prestazione.

Diverse storture del passato sono state corrette. Ad esempio la questione degli asili nido: il caso di scuola vuole che i genitori non siano sposati e abbiano due residenze diverse. Il padre guadagna, la madre no, e visto che il bambino risulta a carico della donna, il bambino entra al nido scavalcando i figli dei veri poveri. Ecco perché con il nuovo Isee si terrà comunque conto anche del reddito del padre.

Alcuni problemi però rimangono. Su tutti il vecchio trucco di togliere tutti i soldi dal conto corrente, firmare l’Isee dichiarando di non avere risparmi, e poi versare di nuovo tutti i soldi sullo stesso conto.

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