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Golf, il Masters è australiano per la prima volta: vince Adam Scott

Il Masters è australiano per la prima volta: vince Adam Scott – Finale ai playoff con l’argentino Angel Cabrera – Quarto Tiger Woods, penalizzato con 2 colpi dopo 36 buche.

Golf, il Masters è australiano per la prima volta: vince Adam Scott

Il Masters numero 77 parla australiano per la prima volta nella sua storia: vince Adam Scott, 32 anni, di Adelaide, numero sette al mondo, dopo un playoff di due buche con l’argentino Angela Cabrera, 43 anni, già vincitore ad Augusta nel 2009.

 

    Scott conquista finalmente un major, dopo aver inseguito a lungo questo traguardo e aver sfiorato il successo all’Open Championship del luglio scorso. E’ una rivincita importante per un giocatore che sembrava avere tutto fuorché l’”xfcator” dei fuoriclasse, quello che certamente non manca a Cabrera. Il “Papero” ormai gioca pochissimo, ma vanta nel suo palmares, fra molti trofei, due tornei del grande slam e anche questa volta era pronto a indossare la giacca verde, ci è mancato pochissimo, un alito di vento, un battito di ciglia: nel playoff sfiora il birdie sia alla 18, sia alla 10, ma è Scott che riesce a imbucare. Il golf è fatto di talento, di lavoro, di sensibilità, di determinazione, ma anche di fortuna

 

   Scott gioca benissimo le ultime 18 buche, è perfetto dal tee al green, eppure manca moltissimi putt, ma non quelli decisivi. Dalla sua ha qualche buon rimbalzo e il destino, che decide di salvarlo dall’acqua in uno degli ultimi par 5. Una fetta di merito va anche a Steve Williams, il caddie che lo segue da quando lascia Tiger Woods un paio di anni fa. Con il fenomeno americano Wlliams vince più di un Masters e oggi conosce i segreti delle buche, Azalea o Magnolia che siano, molto meglio di tanti giocatori. Non è simpatico o particolarmente raffinato, ma è sicuramente un professionista di grande esperienza, un ottimo secondo per una gara di massimo livello come il Masters.

 

   Grande delusione per Tiger Woods, super favorito della vigilia, apparentemente destinato a vincere il suo major numero 15 e che deve accontentarsi invece del quarto posto con scia di polemiche. Pietra dello scandalo è un “droppaggio” al par 5 della buca 15, costato 2 colpi di penalità al campione. I fatti: Tiger è a un centinaio di metri dalla buca, tira un perfetto colpo in bandiera, la palla arriva di volo  proprio sull’asta, prende una forte contro spinta e finisce in acqua. Il campione, costernato, decide di giocare il suo quinto colpo dal punto dove ha già tirato. Poche ore dopo, in conferenza stampa, spiega che non era esattamente lo stesso punto, ma qualche metro prima, per non incorrere nella stessa sfortuna del colpo precedente. Questo però non si può fare, il punto può essere “quasi” quello, ma non volontariamente, cioè il giocatore non può individuare un punto diverso con l’obiettivo di trarne vantaggio. E’ un’ingenuità incredibile quella in cui cade Woods, forse una smargiassata, anche perché fra i due punti, almeno in Tv, la differenza sembra risibile. Il comitato di gara comunque è costretto a valutare questa dichiarazione e, il giorno dopo, penalizza Tiger con 2 colpi in più. Da un probabile 4 il risultato diventa 8: 4 colpi persi in una buca. Non è chiaro perché Woods non viene squalificato, comunque il suo torneo è compromesso. Ritrovare la concentrazione dopo un simile episodio, dopo essersi attirato moltissime critiche anche di colleghi, è difficile, vista anche la fatica che Woods sta facendo per ricostruire la sua immagine pubblica. Nel terzo e quarto giro gioca piuttosto male dal tee e imbuca pochissimo sui green. Comunque è sempre il numero uno al mondo e nel più totale sconforto porta a casa il quarto posto.

 

    Menzione speciale per il dilettante quattordicenne cinese Guan Tianlang, che supera il taglio e chiude a +12, penalizzato anche lui per gioco lento.

 

Eccellente torneo per gli australiani Jason Day, terzo a -7 (Scott e Cabrera chiudono a -9) e Marc Leishman (-5), alla pari con Woods. In totale tre australiani nei primi cinque posti in classifica. Grande prestazione di Brandt Snedeker (-4). Sergio Garcia (-3) e Lee Westwood (-3).  E’ anche il torneo dei cinquantenni, visto che Fred Couples chiude a -1, ma domina per un paio di giornate, e Bernhard Langer è a +2, ma passando per un -5 nelle ultime 18 buche. Deludente appuntamento per Rory McIlory che finisce 25esimo a +2, ma con un ottimo 69 l’ultimo giro. Anche il campione 2012, Bubba Watson, non rimane all’altezza della sua ultima prestazione: totale +7. dopo aver segnato addirittura 10 colpi al par tre della buca 12. 

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