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Golf: Horschel conquista la FedexCup

Billy Horschel, 28 anni, nato a Grant in Florida, ha vinto il Tour Championship e la FedexCup, il premio più ricco del golf mondiale: 10 milioni di bouns più 1,440 milioni per il torneo.

Golf: Horschel conquista la FedexCup

Quattro settimane fa era il numero 69 in classifica, non aveva passato il taglio al primo round dei Playoffs, era bravo, ma emotivo e sembrava destinato a restare uno dei tanti soldatini caduti in trincea nelle battaglie settimanali del tour professionistico di golf nordamericano. Ieri invece Billy Horschel, occhi sbarrati, 28 anni, nato a Grant in Florida, ha vinto il Tour Championship e la FedexCup, il premio più ricco del golf mondiale: 10 milioni di bouns più 1,440 milioni per il torneo, cui vanno aggiunti 1,440 milioni della settimana scorsa al BMW e quanto spettava al secondo al torneo precedente. Sì, perché negli ultimi 20 giorni, nella testa di Horschel è scattato qualcosa. Su 4 Playoffs ha mancato il taglio nel primo, è arrivato secondo di un soffio la settimana successiva e ha vinto gli ultimi due, sbaragliano concorrenti diretti come il numero uno del mondo Rory McIlroy e il veterano Jim Furyk, 44 anni, già vincitore della FedexCup nel 2010. 

Un illustre sconosciuto insomma ha vinto il campionato di golf a stelle e strisce grazie al meccanismo che, dopo un’intera stagione, azzera tutto e distribuisce i punti ai primi 125 in classifica in modo che chiunque possa correre per il gran finale. È la prima volta che la FedexCup va a chi è fuori dai primi 20. Si tratta di un sistema ingiusto, perché ridimensiona il lavoro di 12 mesi, il peso dei major e dei campionati del mondo, ma anche perfetto, perché costringe i “divi” a giocare, tiene lo spettatore incollato allo schermo e lascia aperto ogni finale fino all’ultimo, offrendo persino a un ragazzo delle retrovie, con molta stoffa nello zaino, la possibilità d’innalzare al cielo l’ambitissima coppa.

Horshel è professionista dal 2009, nei primi anni ha più volte perso e riconquistato la carta del tour. Nel 2013 ha vinto il suo primo torneo a New Orleans, quest’anno non è mai salito sul podio, ma ha conquistato una decina di top ten e alla fine, al momento giusto, ha saputo sfoderare il suo golf migliore. Nell’ultima gara non ha sbagliato praticamente nulla, è stato capace di mantenere la calma e la concentrazione, pur indossando dei pantaloni che lo facevano assomigliare più a un clown che a un professionista di golf. Il suo rivale diretto era il numero uno del mondo Rory McIlroy, un ragazzo di 25 anni che ha già vinto 4 major, due quest’anno, l’erede designato di Tiger Woods, uno che incute un certo timore e rispetto. Horshel però non si è fatto intimidire, ha colpito bene la palla e sfoderato il putter come una spada, affondato sempre la pallina in buca al momento giusto. Chapeau! “Questa settimana Billy – dice McIlroy – ha giocato alla grande, il golf migliore in campo”.

Per paradosso il nuovo re del tour americano non parteciperà alla Ryder Cup, in programma dal 26 settembre. Il capitano Tom Watson ha dovuto chiudere la sua lista prima delle straordinarie performance di Billy e la squadra americana rischia così di trovarsi senza il suo uomo più in forma. Per l’interessato non è un dramma, visto che a casa lo aspetta la moglie Bretagna, in procinto di partorire. “È il momento più felice della mia vita – dice – ancor più della laurea, importante in una famiglia senza nessun dottore”. Il primo abbraccio, al termine della lunga giornata di ieri, è stato per mamma e papà.

Stagione chiusa dunque per il Pga tour, che riaprirà presto le danze a ottobre per il calendario 2014-2015. Il tour europeo invece è ancora in piena attività. In Olanda ieri è finalmente tornato a vincere l’inglese Paul Casey, 37 anni, 13 vittorie al suo attivo sul circuito, conquistate soprattutto fra il 2009 e il 2010. Edoardo Molinari, 11esimo posto, è stato il migliore degli italiani in campo, mentre prosegue la fase critica di Matteo Manassero che, ancora una volta, non ha passato il taglio. 

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