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Golf: gli Usa contro il resto del mondo

Torna la President Cup, sfida biennale tra nordamericani e resto del mondo, Europa esclusa – Il lungo dominio Usa della manifestazione ne ha indebolito nel tempo l’appeal, ma quest’anno il filed è così interessante che lo spettacolo sarà sicuramente ai massimi livelli.

Golf: gli Usa contro il resto del mondo

Da una parte Jordan Spieth, Rickie Fowler, Bubba Watson; dall’altra Jason Day, Adam Scott, Louis Oosthuizen. Torna la President Cup, sfida biennale tra nordamericani e resto del mondo, Europa esclusa. Teatro dell’undicesima edizione dell’evento è il Jack Nicklaus Golf Club Korea, a Incheon City in Corea, da giovedì a domenica.

Il lungo dominio Usa della manifestazione ne ha indebolito nel tempo l’appeal, ma quest’anno il filed è così interessante che lo spettacolo sarà sicuramente ai massimi livelli. A tenere sveglia l’attenzione degli spettatori ci sono quanto meno il numero uno del mondo, il texano Spieth e il numero due, l’australiano Day. Una sfida testa a testa fra loro è auspicabile, ma gli abbinamenti, come avviene nella ben più nota Ryder Cup (la sfida Europa Usa), sono a sorteggio e chi giocherà con chi si saprà solo all’ultimo momento.

La formula di gioco della President Cup è in tutto e per tutto quello della Ryder, un trofeo conteso tra due squadre di 12 giocatori e una lunga serie di match play: inizialmente i confronti saranno fra coppie e poi si passerà ai singoli. 

Gli Stati Uniti, affidati al capitano Jay Haas con assistenti Fred Couples, Davis Love III e Steve Stricker, schierano Spieth, Fowler, Watson, Jimmy Walker, Zach Johnson, Dustin Johnson, Patrick Reed, Matt Kuchar, Chris Kirk, J.B, Holmes, Bill Haas e Phil Mickelson, gli ultimi due gratificati con una wild card.

L’International Team, guidato da Nick Price dello Zimbabwe e dal coreano K.J. Choi (vice capitano) è formato dagli australiani Day, Scott e Marc Leishman, dai sudafricani Branden Grace, Oosthuizen e Charl Schwartzel, dall’indiano Anirban Lahiri, il thailandese Thongchai Jaidee, il giapponese Hideki Matsuyama, il neozelandese Danny Lee e, grazie alle wild card, l’australiano Steven Bowditch e il coreano Sang Moon Bae.

Il bilancio della sfida è in netto favore degli Stati Uniti, con otto successi, una sconfitta e un pari. Nel 2013, a Dublin nell’Ohio, la vittoria fu schiacciante: 18,5 a 15,5. C’è da sperare che in quest’edizione gli “internazionali” affilino ferri e bastoni e diano un po’ più di filo da torcere ai rivali.

Il torneo viene trasmesso in tv su Sky Sport, in diretta a notte fonda.

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