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Giuslavoristi, addio al maestro di Marco Biagi

E’ scomparso a Bologna Luigi Montuschi, professore merito di Diritto del lavoro dell’AlmaMater e protagonista della scuola giuslavorista bolognese della seconda metà del Novecento: tra i suoi allievi prediletti Marco Biagi, assassinato dalle Br

Giuslavoristi, addio al maestro di Marco Biagi

E’ scomparso a Bologna Luigi Montuschi, professore emerito di diritto del lavoro dell’AlmaMater (era stato ordinario della cattedra dal 1970 al 2014). Montuschi apparteneva alla prima generazione degli allievi di un grande giuslavorista come Federico Mancini, insieme a Giorgio Ghezzi, Umberto Romagnoli, Franco Carinci: una scuola di saperi  che – con  Tiziano Treu su Milano e  Gino Giugni, a Bari – ha consolidato la disciplina del diritto del lavoro nella seconda metà del secolo scorso.

La filiera giuridica bolognese prese le mosse da due grandi  Maestri della procedura civile: Enrico Redenti e Tito Carnacini.  Montuschi lascia il suo patrimonio culturale e scientifico a una delle sue più care allieve e migliori, la prof. Patrizia Tullini, docente a Bologna, attualmente componente del consiglio di amministrazione dell’Inps.

Montuschi era stato anche il  Maestro di Marco Biagi, il giurista assassinato il 19 marzo del 2002 dalle BR e anch’esso formatosi alla scuola di Mancini. Nel corso degli anni che ci separano da quella tragedia a Montuschi è stato chiesto di ricordare Biagi in occasione delle iniziative che ricordano l’anniversario. Durante una cerimonia organizzata dal quotidiano ‘’Il Resto del Carlino’’ tracciò il profilo di Marco sul piano scientifico e umano e concluse il suo discorso con parole toccanti: ‘’Caro Marco, il tuo vecchio Maestro non ti abbandona’’. 

Statuto dei diritti dei lavoratori. Molto importante la sua attività scientifica che si trova in numerose pubblicazioni (alcune scritte con Patrizia Tullini) dedicate ai temi  dell’ambiente, salute e sicurezza, del diritto alla salute e, in particolare, al lavoro e alla responsabilità sociale dell’impresa. Chi scrive aveva sostenuto l’esame di diritto del lavoro con Montuschi appena divenuto assistente e – come tutti alle prime armi – molto severo. Ricordo che mi inchiodò sulle norme del servizio militare e del richiamo alle armi. Per mia fortuna venne Federico Mancini in mio soccorso consentendomi di ripetere l’esame al successivo appello dopo poche settimane. Io mi laureai poi in diritto del lavoro sotto la guida di Umberto Romagnoli.

Qualche anno dopo consolidammo la nostra conoscenza in treno. Capitava spesso di incontrarci sul tratto Bologna-Firenze: io proseguivo per Roma, lui cambiava a S.Maria Novella per raggiungere Pisa dove aveva allora la cattedra. Io mi sono sempre considerato un membro esterno della scuola bolognese, distaccato prima nel sindacato, poi negli enti previdenziali e infine nel Parlamento. Devo a Montuschi,  a Patrizia Tullini e a Sandro Mainardi (altro allievo della scuola) l’incarico che mi fu attribuito per insegnare diritto previdenziale a Giurisprudenza prima nella sede distaccata di Ravenna poi a Bologna.

L’uccisione di Marco Biagi – mio carissimo amico  e suo stimato allievo – aveva cambiato il nostro rapporto di lunga conoscenza in amicizia e collaborazione. Ci sentivamo spesso per scambiarci delle opinioni e ci incontravamo talvolta per strada essendo il suo studio vicino alla mia abitazione. In verità l’isolamento provocato dalla pandemia aveva reso difficili le relazioni. Da tempo non avevo sue notizie. Quando si arriva in là con gli anni succede sempre più spesso di ricordare qualcuno che ci ha lasciato. E’ un avvertimento anche per ciascuno di noi. Come a dirci: estote parati.

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