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Giro, Dumoulin re della crono: tappa e maglia rosa

L’olandese conferma i pronostici staccando di ben 2’53” un deludente Quintana solo 23esimo – Molto meglio del Condor è andato Nibali sesto a 2’07” – Alle spalle di Dumoulin uno splendido Geraint Thomas che vuole risalire la classifica dopo il ritardo per la caduta ai piedi del Blockhaus – Ottimo terzo Bob Jungels a 56”. Prestazione incolore di Pinot

Giro, Dumoulin re della crono: tappa e maglia rosa

Nel Giro che ha scelto di riposare sempre di lunedì come i barbieri, Tom Dumoulin cala una rasoiata a tutto il lotto dei partenti, conquistando la crono del Sagrentino e la maglia rosa. Era lui il grande favorito della Grosseto-Montefalco di quasi 40 km, ma l’olandese è andato al di là previsioni rifilando distacchi importanti a tutti i big: sorprendente il ritardo di 2’53” accusato da Nairo Quintana, che ha corso al di sotto delle attese, fino a perdere una buona manciata di secondi anche da Nibali e Thibaut Pinot. Dumoulin ora guida la classifica con 2’23” su Quintana, avvicinato anche da Blauke Mollema terzo a 2’38”, da Pinot quarto a 2,40” e da Nibali, quinto a 2’47”.

Dumoulin , sulle ali dell’entusiasmo per l’impresa realizzata, ha urlato al mondo di voler portare a Milano la maglia rosa. Visto come vola a cronometro e con quale potente esuberanza ha scalato il Blockhaus, Dumoulin sarà un osso duro da debellare per Quintana e per chi mira al podio di Milano. Il colombiano ha ammesso di aver realizzato una prestazione modesta, rischiando anche di cadere ma il capitano della Movistar, indicato da tutti come il padrone del Giro al termine della vittoriosa tappa del Blockhaus, si è detto certo di sapere come e dove recuperare la maglia rosa.

Montagne e arrivi in altura non ne mancano per esaltare il Condor. Dumoulin dalla sua ha la crono finale di Milano: quasi 30 km che potrebbero garantirgli un vantaggio tra il minuto e il minuto e mezzo su Quintana e lo stesso Nibali. Il Giro che ha sonnecchiato a lungo nei primi 1500 km si è acceso alla grande con Dumoulin terzo incommodo, autorevole e pericoloso, nel duello tra il Condor e lo Squalo. Il favorito resta sempre Quintana che – anche dopo la batosta di ieri – è dato 1,80 dai bookmaker con Dumoulin risalito a 2,50 e Nibali scivolato a 9.

Ma il terremoto della classifica a Montefalco è stato forte e profondo. Di sicuro rende la lotta per la maglia rosa ancora più avvicente. L’incognita riguarda la tenuta di Dumoulin. Negli ultimi due anni l’olandese, che di classe ne ha da vendere, si è comportato come una blue chip di Borsa in preda a un alto tasso di volatilità. Spesso è sembrato spaccare il mondo, dominando nelle crono e anche in montagna, da autentico passista-scalatore come sul traguardo di Andorra-Arcalis nella tormenta di neve del Tour 2016, poi all’improvviso ha sempre ceduto per una cotta (Vuelta del 2015) o si è ritirato per improvvisi problemi fisici (Giro 2016 dopo sei giorni in maglia rosa) o per cadute (Tour 2016).

Già oggi nel tappone appenninico che scatta da Firenze o meglio a Ponte Ema, il luogo natio di Gino Bartali, in direzione di Bagno di Romagna, 161 km con le scalate a quattro passi (Consuma, La Calla, Carnaro e Fumaiolo) si comincerà a capire di che pasta sia il Dumoulin di questo Giro. La cronometro di ieri ha rivisto risalire in classifica anche Geraint Thomas, autore di una splendida corsa, affrontata con coraggio dopo la dolorosa tappa del Blockhaus, terminata in forte ritardo per la caduta ai piedi dell’ascesa.

Il gallese del Team Sky, malgrado le ferite ancora aperte, è arrivato secondo alle spalle dello scatenato Dumoulin, staccato di appena 49”. Non avesse perso oltre 5 minuti per quella carambola che ha appiedato mezza squadra del Team Sky, Thomas sarebbe ancora lì a lottare per la maglia rosa. Intanto ha accorciato di oltre due minuti il suo distacco da Quintana. Anche l’ex maglia rosa, il lussemburghese Bob Jungels, dopo la prevedibile resa sul Blockhaus, è tornato a brillare cogliendo un ottimo terzo posto a 56” da Dumoulin.

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