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Giro d’Italia, crono finale al cardiopalma

L’ultima tappa a cronometro da Monza a Milano decide oggi un Giro d’Italia da brividi in cui quattro campioni, divisi in classifica da meno di un minuto, si contendono la vittoria finale – Quintana parte in maglia rosa ma deve vedersela con Domoulin, il più forte nella crono, ma anche con Nibali e Pinot a caccia del colpaccio.

Giro d’Italia, crono finale al cardiopalma

Crono finale al cardiopalma: in palio, negli ultimi 29,3 km che vanno dall’autodromo di Monza a piazza Duomo di Milano, c’è il Giro, una maglia rosa che oggi si gioca sul filo dei secondi visto che non sono bastati 20 tappe e 3585 chilometri a trovare un padrone definitivo. Mai classifica è stata così corta all’ultimo giorno di corsa con sei corridori racchiusi in un minuto e mezzo, i primi quattro addirittura in 53 secondi. Anche la tappa di ieri, l’ultima tappa di montagna con l’ascesa al Monte Grappa e a Foza prima dell’arrivo ad Asiago, ha visto la vittoria in volata di Thibaut Pinot su Zakarin, Nibali, Quintana e Pozzovivo, non ha sciolto il giallo del Giro. Tom Dumoulin, gran favorito della crono di oggi, ha sofferto ancora sulla salita di Foza ma trovando alleati occasionali in Mollema, olandese come lui, e in Jungels, è riuscito a limitare il distacco in 15” tanto basta per farlo scivolare fuori zona podio al quarto posto, sopravanzato – grazie agli abbuoni-  anche da Nibali e Pinot, ma troppo poco perché non sia proprio lui il predestinato a vincere questo Giro.

“Meglio di niente”, ha commentato a fine tappa Quintana, sempre in maglia rosa, pensando alla manciata di secondi guadagnati nei confronti di Dumoulin, anche se il vantaggio salito da 38” a  53” non può rassicurare il Condor che avrebbe voluto per sé un esito più favorevole dell’ultima frazione per scalatori. Ma la corsa ha detto che il colombiano dopo aver domato alla grande il Blockhaus non è stato più all’altezza di fare la differenza sul suo terreno preferito, né su Stelvio e Dolomiti, né ieri sul Monte Grappa e sui tornanti di Foza. Il colombiano, giungendo quarto,  ha visto sfumare anche la possibilità di incamerare gli abbuoni che sono andati a Pinot (10”), Zakarin (6”) e Nibali (4”).  Il gioco dei secondi e degli abbuoni ha portato Nibali al secondo posto in classifica a 39” da Quintana e 14” davanti a Dumoulin mentre Pinot, che tappa dopo tappa è autorevolmente cresciuto fino a giocarsi non solo il podio ma la stessa vittoria nel Giro, è ora terzo a 43” dalla maglia rosa, con un vantaggio di 10” su Dumoulin. A 1’15 è quinto Zakarin che precede Pozzovivo sesto a 1’30”. 

Viste le quote dei bookmakers, il Giro sarebbe praticamente nelle mani di Dumoulin, quotato dopo l’esito di Asiago 1,25 contro 7,50 di Quintana e 12  di Nibali e Pinot. Partita chiusa? Certamente sì se Dumoulin conferma di essere quel Tgv che è stato nella crono del Sagrantino a Montefalco, ma dopo tante salite e tre settimane di corsa la stanchezza – e Dumoulin nelle ultime tappe di energie per difendersi ne ha spese a iosa – potrebbe limare i valori in corsa. E’ la speranza cui si affida Quintana per poter bissare il successo del 2014, ma anche Nibali e Pinot che non sembrano affatto rassegnati a perdere il Giro.

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