Condividi

Giorgetti a Cernobbio: “Il Superbonus mi dà il mal di pancia. La tassa sulle banche è giusta, sarà migliorata”

“La cena del Superbonus l’hanno già mangiata tutti, a noi tocca pagare il conto” dice il ministro dell’Economia a Cernobbio. “Su Mps non ci faremo dettare i tempi da nessuno”

Giorgetti a Cernobbio: “Il Superbonus mi dà il mal di pancia. La tassa sulle banche è giusta, sarà migliorata”

Giancarlo Giorgetti affronta la platea di Cernobbio e chiude i lavori del Forum Ambrosetti. Tocca a lui incontrare imprese e banche al posto di Giorgia Meloni che non è venuta, rompendo una consuetudine pluriennale, a confrontarsi con il mondo produttivo alla ripresa della stagione lavorativa. E Giorgetti prende il toro per le corna: l’imposta sulle banche «sicuramente potrà essere migliorata, quello che non accetto è che si dica che è una tassa ingiusta, è una tassa giusta. Vi posso assicurare che alla fine, nella sua versione definitiva, tutti quanti la potranno apprezzare», afferma il ministro in chiusura dei lavori. Proprio lui che l’aveva sempre esclusa e che ha dovuto, obtorto collo, vararla senza però prenderne la paternità nella conferenza stampa di agosto che ha varato la controversa misura. Manovra di bilancio ormai alle porte, Superbonus, privatizzazione Mps sono gli altri argomenti caldi che il ministro dell’Economia ha affrontato di fronte alla platea di Cernobbio.

Manovra, Giorgetti: sarà prudente. Il Superbonus mi dà il mal di pancia

«A pensare al Superbonus mi viene mal di pancia, ha effetti negativi sui conti pubblici, ingessa la politica economica, non lasciando margine ad altri interventi». Giancarlo Giorgetti assicura tuttavia che il governo farà «una legge di bilancio prudente, che tenga conto delle regole fondamentali della finanza pubblica». «Per quanto riguarda il Superbonus – ha precisato – dei 100 miliardi di cui si parla, ricordo che questo governo ne ha pagati 20, ma altri 80 rimangono da pagare. La cena l’hanno già mangiata tutti e noi siamo chiamati a pagare il conto. Cosa che ricadrà sul Patto di stabilità del 2024, 2025 e 2026». il ministro si riferisce alle ultime stime aggiornate a fine agosto dall’Agenzia delle entrate e pubblicate dal Corriere della Sera, che indicano in 93 miliardi il conto del solo Superbonus 110%. In questa cifra non è incluso il bonus per i lavori sulle facciate introdotto nel 2020, al 90%, ma senza prezziario e massimali: doveva costare 5,9 miliardi, ma ne sta costando 26, cinque volte tanto. Per il Superbonus 110% si prevedeva una spesa di 35 miliardi, ma siamo arrivati quasi a cento (93 solo di crediti ceduti a fine agosto). Numeri che costringeranno il MefI a rivedere con la Nadef, tra venti giorni e per la terza volta nel giro di un anno, le stime per la copertura dei bonus edilizi da pagare.

«La legge di bilancio risponderà al proposito di limitare rendite che non possiamo più permetterci e di premiare chi lavora e crea nuova ricchezza effettiva, soprattutto guardando in prospettiva alla principale fonte di produzione di ricchezza: i figli», conclude il ministro.

Per il resto, sulla crescita del Pil «il governo pensa di mantenere le previsioni, che ha fatto in sede di Def, per l’1% nel 2023 ma inevitabili variabili esterne stanno radicalmente mutando il quadro e di questo bisogna prenderne atto anche a livello europeo». Così il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti al Forum Ambrosetti a Cernobbio

Mps, Giorgetti: non ci faremo dettare i tempi da nessuno

«Risolveremo tranquilli, ma senza farci dettare i tempi da nessuno e tantomeno dalla fretta, per quanto riguarda il sistema bancario”. Sulla privatizzazione di Mps Giorgetti invoca la calma, diversamente dal ministro degli Esteri Tajani (FI) che invece vorrebbe accelerarla.

Ue, Giorgetti: vogliamo ridurre debito, ma tenere conto di Ucraina

L’altro grande tema è la revisione del Patto di Stabilità Ue, con nuove regole per i 27 Paesi membri. «L’Italia condivide una politica di riduzione del debito pubblico. Quello che dicono gli amici tedeschi io lo condivido, però non posso ignorare che la stessa Commissione europea ci chiede una politica di un certo tipo sulla transizione energetica e quindi riteniamo ragionevole chiedere che vengano considerate in modo diverso le spese per stipendi pubblici e pensioni rispetto a spese di questo tipo». Inoltre, aggiunge, «se a livello internazionale siamo tutti d’accordo sul sostegno all’Ucraina, l’aiuto umanitario all’Ucraina deve essere sottratto a patto di stabilità e crescita», ha concluso Giorgetti, chiarendo a questo proposito: «Noi vi aiutiamo e continueremo ad aiutarvi, ma se dovessimo ridurre le pensioni agli italiani diventa un po’ più complicato».

Commenta