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Germanicum, nuova legge elettorale proporzionale con soglia al 5%

La maggioranza di governo ha trovato l’accordo su una nuova legge elettorale costruita sul modello tedesco – il Germanicum –che però fa già discutere: Leu contro lo sbarramento al 5%. Intanto slitta a sorpresa il deposito in Cassazione delle firme per il referendum contro il taglio dei Parlamentari: non c’è ancora il quorum ed è caos

Germanicum, nuova legge elettorale proporzionale con soglia al 5%

Il “Germanicum” è il probabile nuovo sistema elettorale, ispirato al modello tedesco, depositato dal presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia (M5S). Il testo prevede l’assegnazione di 391 seggi su 400 con metodo proporzionale alla Camera (dei restanti 8 spetteranno ai deputati eletti all’Estero, un seggio in Valle d’Aosta in un collegio uninominale), con soglia di sbarramento del 5% e con un meccanismo che permette il diritto di tribuna, ovvero la possibilità di ottenere seggi per il partito che non supera il 5% nazionale, ma se ottiene tale percentuale in 3 circoscrizioni in 2 Regioni. Un modo questo per aggirare la soglia del 5% e permettere anche ai partiti più piccoli di avere rappresentanti in Parlamento. Favorevoli Pd, Cinque Stell e Italia Viva mentre Leu è nettamente contraria allo sbarramento del 5%, temendo di non superarlo alle prossime elezioni o di essere costretta, obtorto collo, a entrare nel Pd.

A differenza del modello tedesco, tuttavia, la proposta cancella i collegi uninominali del Rosatellum e ne utilizza i 63 collegi proporzionali e le 28 circoscrizioni. Inoltre, il numero dei Parlamentari è fisso in Italia, mentre in Germania è variabile.

La maggioranza non si è espressa unanimente in modo favorevole a questo sistema, soprattutto per il diritto di tribuna, in cui Di Maio ha affermato “di battersi per il superamento di questa norma che potrebbe rivelarsi uno strumento per incentivare la nascita di micro-formazioni”.

Dall’opposizione Meloni, invece, attacca il metodo proporzionale della ripartizione dei seggi, puntando, invece, ad un sistema maggioritario.

Per quanto riguarda il tema delle preferenze, il testo depositato dal presidente Brescia, non viene affrontato, ma lascia il dibattito per un secondo tempo. Tanto che, lo stesso Brescia spiega la scelta, dichiarando che si tratta “di un testo semplice per far partire il dibattito parlamentare” – ha continuato – “si parte da un metodo diverso dal passato, nel rispetto di un confronto trasparente e sincero con le opposizioni”.

Nel frattempo, slitta il deposito delle firme in Cassazione per la richiesta del referendum sul controverso taglio dei parlamentari, inizialmente previsto per questa mattina alle ore 11, a causa di alcune mancate adesioni. A fronte delle 66 firme che si erano raggiunte nei giorni scorsi – ne servono 64 per il referendum costituzionale – 8 senatori avrebbero cambiato idea e si sono ritirati, facendo scendere a 58 le adesioni. Secondo alcune indiscrezioni, gli 8 senatori sarebbero di Forza Italia. Qualora si raggiunga la quota, il referendum costituzionale si dovrebbe tenere in primavera. Andrea Cangini Di Forza Italia, assicura che ci sarà un nuovo appuntamento in Cassazione entro il termine ultimo, il 12 gennaio.

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