La Procura di Hannover ha formalmente incriminato l’ex presidente tedesco Christian Wulff per corruzione. Lo ha confermato al settimanale Der Spiegel il portavoce della Procura, Oliver Eisenhauer. Si tratta di un passo obbligato, dopo che gli avvocati di Wulff hanno respinto un’offerta di patteggiamento che prevedeva un’ammenda di 20 mila euro per archiviare il caso.
Nel febbraio dell’anno scorso Wulff fu costretto a dimettersi da presidente della Repubblica Federale di Germania dopo le rivelazioni su una lunga serie di soggiorni in albergo pagati da imprenditori amici, vacanze di favore nell’isola di Sylt e pressioni a vantaggio di un produttore cinematografico amico.
Dopo 14 mesi di indagini, sono cadute tutte le accuse tranne una: l’aver accettato un contributo al pagamento delle spese d’albergo durante un soggiorno a Monaco per l’Oktoberfest nel 2008, quando Wulff era capo del governo regionale della Bassa Sassonia. Si tratta di 400 euro, ai quali vanno aggiunti altri 370 euro parimenti accettati per buoni pasto all’Oktoberfest e spese per la baby-sitter. Non esattamente un patrimonio.
Di qui la richiesta di patteggiamento da parte della Procura e la conseguente reazione di Wulff, che contesterà in aula l’accusa di essere stato corrotto dall’amico David Groenewold. Ora la parola passa al processo.