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Georgia, nuove prospettive

Lo stato caucasico, se proseguirà nella strada della stabilizzazione politica e finanziaria potrebbe configurarsi come un’interessante opportunità di crescita per le imprese italiane.

Georgia, nuove prospettive

Il Presidente della Georgia Saakashvili, ha avviato la sua strategia politica su un doppio binario di consolidamento. Da una parte tale consolidamento si configura come un tentativo di stabilizzazione politica, soprattutto in seguito al conflitto con la Russia per questioni territoriali, dall’altra come miglioramento dei fondamentali economici in collaborazione con le istituzioni finanziare internazionali.

Le classiche ricette, concordate con Imf e Wb, prevedono “ammodernamenti” e privatizzazioni di importanti settori dell’economia, come il settore dei trasporti, nel quale si sono avviati investimenti per il potenziamento delle infrastrutture e la privatizzazione della rete ferroviaria. Oltre a questo, lo sforzo del Governo è centrato su una diversificazione dei settori economici mirando allo sviluppo del settore turistico e dei servizi per rendere il Paese meno dipendente dai tre settori chiave al quale è legato: minerario, energetico e agricolo. Il business climate è migliorato in seguito a riforme volte a promuovere l’attività privata nell’economia attraverso una sostanziale riduzione della burocrazia per l’apertura di nuove attività e per le procedure doganali.

Permangono tuttavia delle criticità date soprattutto dalle carenze infrastrutturali e dalle dimensioni ridotte del Paese, inoltre a ciò è necessario aggiungere le criticità legate alla volatilità del tasso di cambio ed alle oscillazioni del prezzo del petrolio. Ad oggi l’Italia è fra i primi 10 esportatori in Georgia per un valore di 136 milioni di euro, in crescita del 20% rispetto all’anno precedente. Tale volumi sono trainati dalla meccanica strumentale (un terzo delle esportazioni totali), dai prodotti energetici raffinati e dalla metallurgia.

Valutando la forza lavoro relativamente poco qualificata ed il contesto operativo difficile, l’opportunità georgiana per ora può essere declinata maggiormente in relazione all’internazionalizzazione commerciale piuttosto che produttiva; tuttavia qualora il percorso di stabilizzazione e consolidamento, accompagnato da un efficientamento della dotazione infrastrutturale, ottenesse buoni risultati, potrebbe essere possibile un graduale inserimento produttivo da parte dell’imprenditoria italiana.

L’Italia risulta invece il 19esimo mercato di sbocco dell’export georgiano costituito principalmente da prodotti minerari, energetici ed agricoli per un controvalore di 80 milioni di euro.

Sace mette a disposizione un plafond di 30 milioni di euro assicurando senza condizioni contro il rischio privato e bancario, mentre con condizioni per il rischio sovrano.

 

Tale analisi è basata sull’approfondimento “Esplorando nuovi mercati” del centro studi di Sace disponibile al seguente indirizzo.

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