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Generali raggiunge nel 2022 il miglior risultato operativo di sempre, con premi, utile e dividendo in crescita

Risultato operativo record a 6,5 miliardi di euro (+11,2%), guidato principalmente dal Vita – Il Ceo Donnet: “Siamo in linea con gli obiettivi e le ambizioni del nostro piano strategico”

Generali raggiunge nel 2022 il miglior risultato operativo di sempre, con premi, utile e dividendo in crescita

Generali ha chiuso il 2022 con il miglior risultato operativo di sempre, un utile netto che senza l’impatto degli investimenti in Russia avrebbe superato i 3 miliardi di euro e premi lordi in aumento. Numeri che hanno consentito al colosso assicurativo triestino di aumentare il dividendo dell’8,4% a 1,16 euro per azione. “I risultati di Generali confermano il successo del nostro percorso di trasformazione, che sta proseguendo con la disciplinata ed efficace implementazione della strategia Lifetime Partner 24: Driving Growth”, ha commentato il ceo Philippe Donnet che nel corso della conference call con la comunità finanziaria ha aggiunto: “In un anno segnato da eventi eccezionali, con gli effetti del conflitto che sono stati diffusi, abbiamo continuato a portare avanti la nostra trasformazione e crescita. Il gruppo ha ottenuto il migliore risultato operativo di sempre, con una continua crescita dei premi e del risultato netto. Oggi il gruppo è più resiliente e focalizzato sulla crescita”.

Generali: risultato operativo da record, cresce anche l’utile netto

Nel 2022 il risultato operativo di Generali tocca il massimo storico, salendo dell’11,2% a quota 6,5 miliardi di euro trainato dall’exploit del risultato operativo dei segmenti Vita (+25,1% a 3,522 miliardi) e Holding e Altre Attività (+28,9% a 202 milioni) e dalla buona performance del segmento Danni (+1,7%). Per quanto riguarda gli altri segmenti: il risultato operativo dell’Asset & Wealth Management si attesta a 972 milioni (-9,6%), quello di Banca Generali a 334 milioni (-17,4%) e quello dell’Asset Management a 638 milioni (-5,%).

Il risultato non operativo è stato negativo per 1,710 miliardi (in peggioramento rispetto ai -1,306 miliardi del 2021) e riflette, in particolare: -511 milioni di svalutazioni sugli investimenti classificati come disponibili per la vendita (-251 milioni nel 2021), compresi gli investimenti russi. 

Cresce del 2,3% a 2,912 miliardi di euro l’utile netto che, escludendo l’impatto degli investimenti in Russia, avrebbe raggiunto quota 3,066 miliardi di euro con un rialzo del 7,7%.

Il Combined Ratio sale al 93,2% (+2,4% ma pesa l’effetto dell’inflazione argentina) con un New Business Margin al 5,35% (+0,86%) mentre la posizione di capitale resta “estremamente solida” con il Solvency Ratio al 221% (dal 227% del 31 dicembre 2021).  “Il Solvency ratio mostra la nostra grande solidità – ha spiegato Donnet – Inoltre, grazie alla nostre iniziative, la sensitivity ai mercati finanziari si è ridotta, rendendoci più resilienti. Un dato chiave è che la sensitivity ai movimenti di 100 punti base sul BTP italiano si è più che dimezzata”.

Andando avanti coi dati, gli Asset Under Management complessivi del gruppo scendono del 12,9% a 618 miliardi (-12,9%), mentre il patrimonio netto cala del 44,7% a 16,201 miliardi. “La variazione è principalmente dovuta alle riserve disponibili per la vendita, in particolare a seguito dell’andamento dei titoli obbligazionari”, spiega Generali.

La generazione normalizzata di capitale “si conferma solida a 4,1 miliardi (3,8 miliardi nel 2021) mentre i flussi di cassa netti per la holding si attestano a 2,9 miliardi (2,6 miliardi l’anno precedente), “principalmente guidati da rimesse di cassa ricorrenti più elevate”, fa sapere la società triestina.

Generali: premi lordi in aumento, raccolta netta vita a 8,7 miliardi

Aumentano dell’1,5% i premi lordi che nel 2022 arrivano a 81,5 miliardi di euro con una forte crescita nei Danni (+9,8%), in particolare nel non auto. La raccolta netta Vita cala a 8,7 miliardi (-36,1%), mentre la raccolta netta delle linee unit-linked e puro rischio e malattia si attesta rispettivamente a 8,9 miliardi e 5 miliardi. La linea risparmio registra masse in uscita per 5,2 miliardi. Scendono del 2,3% a 4,14 miliardi le riserve tecniche, “riflettendo principalmente la contrazione della componente unit-linked, a seguito della volatilità dei mercati finanziari”, comunica la società.

“Grazie a una chiara visione del posizionamento del gruppo come leader globale nel settore assicurativo e nell’asset management, siamo in linea per realizzare gli obiettivi e le ambizioni del nostro piano strategico, perseguendo una crescita sostenibile che, anche in un contesto caratterizzato da eccezionali sfide a livello geopolitico ed economico, crei valore per tutti i nostri stakeholder. Questo ci permette di proporre ai nostri azionisti un dividendo in ulteriore crescita, grazie al costante aumento degli utili e alla forte posizione patrimoniale e finanziaria del gruppo” afferma il Ceo Philippe Donnet.

Generali: il dividendo sale dell’8,4%

Generali ha deciso di aumentare il dividendo dell’8,4% a quota 1,16 euro per azione, per un’erogazione massima complessiva di 1,79 miliardi. La cedola sarà in pagamento a partire dal 24 maggio 2023 e le azioni saranno negoziate prive del diritto al dividendo dal 22 maggio 2023.

Confermati obiettivi piano al 2024

Grazie ai risultati raggiunti nel 2022 Generali “conferma tutti gli obiettivi del piano strategico”, che è basato – ricorda il gruppo – su una solida performance finanziaria, un’eccellente customer experience e un sempre maggiore impatto sociale e ambientale”. In particolare, il gruppo intende perseguire una crescita sostenibile, migliorare il profilo degli utili e guidare l’innovazione in modo da conseguire un tasso annuo composto di crescita dell’utile per azione nel periodo 2021-2024 tra il 6% e l’8%, generare flussi di cassa netti disponibili a livello della capogruppo nel periodo 2022-2024 superiori a 8,5 miliardi e distribuire agli azionisti dividendi cumulati nel periodo 2022-2024 per un ammontare compreso tra 5,2 e 5,6 miliardi. 

Il gruppo triestino sottolinea inoltre che “sarà importante valutare al contempo l’impatto dei segnali di fragilità di alcune banche americane emersi ad inizio marzo”. Inoltre, “dato il contesto inflattivo del 2022 che ha principalmente influito sulla linea auto, il gruppo prevede ulteriori adeguamenti tariffari anche per tener conto dell’aumento dei costi delle coperture del mercato riassicurativo”.

“Guardiamo sempre per buone opportunità nell’M&A che creino valore per tutti gli stakeholder e che siano coerenti con il nostro framework strategico e la nostra disciplina finanziaria”. ha ribadito il Ceo di Generali in conference call facendo però anche notare come lo scenario – per esempio a livello di tassi d’interesse – è cambiato molto rispetto al momento (dicembre 2021) in cui è stato presentato il piano al 2024.

Rispondendo ad una domanda sul caso Silicon Valley Bank, ha segnalato che non c’è alcuna esposizione, se non marginale ed indiretta, segnalando “stiamo monitorando il livello di solvibilità post risultati 2022 e vediamo un rinforzo del Solvency al 230% dal 221% di fine 2022”.

A Piazza Affari, dopo la diffusione dei conti, il titolo Generali guadagna quasi il 4%, realizzando una delle migliori performance del Ftse Mib.

(Ultimo aggiornamento: ore 14.16 del 14 marzo).

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