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Generali licenzia Cirinà e in Parlamento Marattin lascia la commissione banche dopo la convocazione di Donnet

La compagnia ha interrotto con effetto immediato il rapporto con Luciano Cirinà per “gravi violazioni”. Ricadute anche politiche alla sfida: si è dimesso Marattin

Generali licenzia Cirinà e in Parlamento Marattin lascia la commissione banche dopo la convocazione di Donnet

Generali ha interrotto con validità immediata il rapporto di lavoro con Luciano Cirinà, precedentemente sospeso dopo che il manager aveva accettato l’incarico di candidato Ad, in ticket con Claudio Costamagna presidente, alla guida della lista sostenuta da Francesco Gaetano Caltagirone per ribaltare l’attuale management della compagnia in vista della prossima assemblea, il 29 aprile.

“Il Consiglio di Amministrazione di Assicurazioni Generali – così il secco comunicato diffuso dalla società – riunitosi sotto la Presidenza di Gabriele Galateri di Genola, ha deciso di interrompere con effetto immediato il rapporto di lavoro con Luciano Cirinà. Il Dott. Cirinà era stato sospeso dall’incarico di Austria & CEE Regional Officer lo scorso 23 marzo. La decisione è motivata dalla violazione degli obblighi di lealtà e dalla grave violazione di altri obblighi previsti dal contratto di lavoro”.

Si scalda dunque sempre più l’atmosfera in vista dell’assemblea del Leone che deciderà a fine aprile sui prossimi assetti del gruppo. E le ricadute si registrano anche in Parlamento in vista dell’audizione di Donnet, chiesta dalla commissione di inchiesta sulle banche (presidente M5S Carla Ruocco) e fissata il 5 aprile alle 12.

“Questa mattina ho presentato le dimissioni da membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario. Da tempo ero in totale disaccordo con la conduzione della commissione che, lungi dall’essere una vera commissione d’inchiesta sul passato del nostro sistema bancario, è stata fin dall’inizio utilizzata per altri dubbi scopi, primo tra tutti il tentativo di appropriarsi di competenze che sono invece proprie di commissioni parlamentari permanenti. Ma la recente convocazione di Philippe Donnet, ceo del Gruppo Generali ha superato ogni limite”. Lo ha annunciato il presidente della commissione Finanze della Camera, Luigi Marattin (Italia Viva).

“Alla vigilia dell’assemblea degli azionisti che dovrà eleggere in nuovo consiglio di amministrazione di una società privata -ha spiegato Marattin – una delle due parti in competizione viene chiamata in audizione presso una commissione ‘d’inchiesta’ per esporre dettagliate informazioni di bilancio, piani industriali e persino per chiedere conto di decisioni interne riguardanti la concessione dell’aspettativa ad un proprio dirigente.

Insomma, facevo parte di un’autorità di regolamentazione finanziaria, e non lo sapevo. Una ‘autorità’ particolare, oltretutto. Visto che entra pesantemente in una partita di governance societaria dalla quale la politica dovrebbe a mio avviso stare fuori”.

Il titolo Generali si muova in netto rialzo alla Borsa di Milano: +4,8% alle 12:30.

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