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Generali, Donnet non molla ma al vertice le divisioni restano

Philippe Donnet resta intenzionato a candidarsi per la terza volta a guidare le Generali malgrado il dissenso di soci importanti come Del Vecchio e Caltagirone. I consiglieri non esecutive del Leone apprezzano ma solo a maggioranza, segno che la partita resta più aperta che mai ma che Donnet non si arrende

Generali, Donnet non molla ma al vertice le divisioni restano

Il Ceo di Generali, Philippe Donnet, non ha nessuna intenzione di arrendersi e, malgrado l’ostracismo di due dei principali azionisti come Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio che hanno in mano l’11% del capitale della compagnia, è pronto a candidarsi per il terzo mandato alla guida del Leone. Ma le divisioni sul suo nome restano.

Nella riunione dei consiglieri non esecutivi delle Generali, che si è tenuta nel pomeriggio nella sede milanese di Citylife e che è stata propedeutica sia al Comitato nomine che soprattutto alla riunione di fine mese del cda, i presenti – non c’erano nè Donnet nè il presidente Gabriele Galateri – “hanno preso atto della disponibilità del Ceo, Philippe Donnet, a ricoprire la carica di Amministratore Delegato per un terzo mandato” esprimendo “apprezzamento a maggioranza” (8 a 4) per il lavoro svolto e i risultati conseguiti dallo stesso Donnet, e “accogliendo favorevolmente tale disponibilità in vista, nel caso in cui il Consiglio d’amministrazione uscente proceda alla presentazione di una lista per il rinnovo del Consiglio stesso, di una sua inclusione nella citata lista con il ruolo di Amministratore Delegato anche per il prossimo mandato”

Donnet dunque non molla ed è intenzionato a ricandidarsi alla guida della compagnia ma bisognerà vedere se avrà il via libera del Consiglio a presentare una lista espressione del Cda uscente con lui Ad, che Del Vecchio e Caltagirone continuano a rifiutare. E soprattutto bisognerà vedere che cosa deciderà di fare Mediobanca, primo azionista delle Generali: se insistere nell’appoggiare Donnet o venire incontro alle istanze di Del Vecchio e Caltagirone che minacciano il vertice di Mediobanca non solo a Trieste ma anche a Piazzetta Cuccia, dove a fine ottobre si terrà l’assemblea. La partita resta dunque apertissima e si vedrà dalle prossime tappe come andrà a finire la battaglia che sta infiammando la finanza italiana.

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