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Generali, Covid-19 riduce l’utile ma la redditività regge

L’emergenza coronavirus obbliga il Leone a svalutazioni sugli investimenti che pesano sull’utile netto, ma la redditività del business si mantiene buona e la solidità patrimoniale resta forte

Generali, Covid-19 riduce l’utile ma la redditività regge

Generali chiude il primo trimestre 2020 con un utile di 113 milioni di euro, contro i 744 milioni registrati nello stesso periodo dell’anno scorso. Sul dato pesano tre fattori: 655 milioni di svalutazioni nette sugli investimenti causate dall’effetto coronavirus sui mercati finanziari; il contributo di 100 milioni destinato dal gruppo al Fondo Straordinario Internazionale per l’emergenza pandemica; l’assenza di introiti da dismissione, che fra gennaio e marzo del 2019 avevano fruttato invece 128 milioni di plusvalenza.

Per quanto riguarda il risultato operativo, Generali ha registrato una crescita del 7,6%, a 1,448 miliardi, in primo luogo grazie al contributo dei segmenti Danni (+14,6%) ed Asset Management (+32%), che hanno beneficiato anche delle recenti acquisizioni.

I premi lordi complessivi non hanno registrato variazioni significative (+0,3%, a 19,2 miliardi), ma l’andamento è stato positivo nel ramo Danni (+4%) e negativo nel Vita (-1,6%).

Sul versante patrimoniale, la posizione di Generali si mantiene solida, con un Preliminary Solvency Ratio al 196%.

“In uno dei periodi più difficili e incerti degli ultimi decenni, caratterizzato dall’emergenza Covid-19, con pesanti ricadute macroeconomiche e finanziarie – commenta il Cfo di Generali, Cristiano Borean – il nostro modello di business ha garantito la continuità operativa del Gruppo e ci ha permesso di svolgere senza interruzioni il ruolo di Partner di Vita per i nostri clienti”. Il manager sottolinea in particolare tre fattori competitivi del gruppo: il processo di digitalizzazione avanzata, la rete distributiva multicanale e la diversificazione internazionale.

In prospettiva, secondo Generali è ancora “troppo presto” per valutare l’impatto della pandemia di coronavirus sull’industria assicurativa mondiale, tuttavia il gruppo prevede un risultato operativo “resiliente” nel 2020, anche se la flessione rispetto al 2019 sarà inevitabile.

Infine, il pagamento della seconda tranche del dividendo, prevista in autunno, arriverà dopo una “valutazione del cda nel rispetto del nostro risk capital framework, uno stringente requisito di capitale di gruppo, alla luce della sua evoluzione e di quella del business al 30 settembre – ha detto ancora Borean – Tutte le condizioni verranno valutate, allo stato attuale stiamo rispettando il nostro risk capital framework”.

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