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Gas, Qatar minaccia stop all’Europa: ricadute sulle forniture se ci saranno restrizioni

Il Qatar mette in guardia sull’impatto negativo che può avere sui rapporti con l’Unione Europea la decisione di bloccare l’accesso di Doha al Parlamento Europeo, dopo lo scandalo corruzione. Mentre prioprio il Qatar vuole giocarsi il suo asso nel business del gas sul mercato internazionale.

Gas, Qatar minaccia stop all’Europa: ricadute sulle forniture se ci saranno restrizioni

Da una dipendenza all’altra. Da un ricatto all’altro. Stiamo ancora cercando di toglierci dalla dipendenza dal gas russo, quando proprio una delle forniture alternative, quella dal Qatar, potrebbe diventare un problema. La risposta di Doha, dopo lo scandalo per presunta corruzione nei confronti di deputati e funzionari per condizionare le decisioni del Parlamento Ue, è arrivata subito e sotto una forma che sa di minaccia parlando in una nota di ieri di “un impatto negativo” sulle discussioni in corso per le forniture di metano all’Ue.

L’Eurocamera giovedì scorso ha chiesto “con urgenza che i titoli di accesso dei rappresentanti degli interessi del Qatar vengano sospesi fino a quando le indagini giudiziarie non forniranno informazioni e chiarimenti pertinenti”.

Doha dice che “la decisione di imporre una tale restrizione discriminatoria al Qatar, limitando il dialogo e la cooperazione prima della fine del procedimento giudiziario, avrà un effetto negativo sulla cooperazione in materia di sicurezza regionale e globale, nonché sulle discussioni in corso sulla crisi energetica globale e sulla sicurezza”. Il Qatar taccia le autorità belghe di “inaccuratezza” delle informazioni usate: e respinge “fermamente le accuse” lamentando anche che “il Qatar non è stata l’unica parte nominata nelle indagini, eppure il nostro Paese è stato esclusivamente criticato e attaccato”.

Il Parlamento Ue sta rivedendo tutte le norme relative all’ingresso a Bruxelles e a Strasburgo di rappresentanti di governi stranieri o di Ong. Al momento non sono state prese decisioni di vietare l’ingresso ai rappresentanti del Qatar. Gli eurodeputati hanno invece sospeso “tutti i lavori sui fascicoli legislativi relativi al Qatar, in particolare per quanto riguarda la liberalizzazione dei visti, l’accordo con il Qatar nel settore del trasporto aereo e le visite programmate, fino a quando le accuse non siano state confermate o respinte”.

Quanto conta il Qatar per le forniture in Europa e in Italia?

Nella spasmodica ricerca di alternative al gas russo scattata dal febbraio scorso con l’inizio del conflitto russo ucraino, il Qatar si è rivelato subito una delle chance più significative per l’Italia visto che Doha è il nostro maggiore fornitore di gas liquefatto via nave. Insieme ovviamente al gas fornito via tubature da, Algeria, Repubblica del Congo e Angola.

Il rigassificatore Adriatic Lng di Rovigo già da anni ha un accordo con Qatargas per ricevere fino a 6,5 miliardi di metri cubi di gas l’anno, tramite un contratto sottoscritto con Edison. Adriatic Lng è posseduta per circa il 70 per cento da ExxonMobil Italiana Gas, per il 7,3 per cento da Snam e per il 22 per cento da Qatar Terminal Company Limited. L’ex ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha recentemente autorizzato l’aumento della capacità di rigassificazione del sito, che verrà portata dagli attuali 8 a 9 miliardi di metri cubi all’anno. Snam, la società ha annunciato l’acquisto di una nave che svolge anche funzioni di stoccaggio e rigassificazione di Gnl. Quanto a Saipem, lo scorso ottobre, si è aggiudicata un contratto da Qatargas per un valore di circa 4,5 miliardi di dollari proprio nell’ambito dello sviluppo del North Field East. Il contratto comprende l’ingegneria, l’approvvigionamento, la fabbricazione e l’installazione di due complessi di compressione in acque profonde di gas naturale volti a supportare la produzione del giacimento North Field (Qatar). Le opere, secondo Saipem, includono “due delle più grandi piattaforme di compressione su jacket in acciaio mai costruite, ponti di interconnessione, moduli alloggi e di interfaccia”.

Prima dell’estate l’Italia ha ottenuto da Doha l’impegno a fornirci altri 5 miliardi di metri cubi in più dal 2023. Nel giugno scorso l’Eni ha firmato una nuova joint venture (75% QatarEnergy e 25% Eni), per far entrare ancora più gas in Italia a partire dal 2025 entrando nel più grande progetto al mondo di gas naturale liquefatto (Gnl), il North Field East, un progetto off shore che il Qatar condivide con l’Iran, nel nord-est del Golfo Persico,.
Del resto anche in Europa il percorso è simile: Ursula von der Leyen all’inizio di quest’anno ha riferito dell’”ottima telefonata con l’emiro Tamim bin Hamad sul rafforzamento del partenariato Ue-Qatar, anche in materia di energia”. E la Germania ha siglato con l’emirato un accordo per due milioni di tonnellate di Gnl all’anno dal 2026 per 15 anni. Mentre la società francese Total, che avrà il 6,25 per cento della nuova area di espansione North Field East, il che significa che alla Francia andrà la maggior parte delle forniture destinate all’Europa. 

Quanto conta per il Qatar il business del gas liquefatto

D’altro canto, come indica il New York Times, il Qatar vuole giocarsi il suo asso puntando a diventare l’Arabia Saudita del gas, cioè una fonte energetica fondamentale per l’Europa che sta abbandonando la sua dipendenza dalla Russia. Il Qatar si sta già avvicinando alla Cina, minando le speranze russe di dirottare verso l’Asia la maggior parte dell’energia che l’Europa non acquista più.
L’anno scorso il Paese ha avviato la costruzione di quattro nuovi giganteschi terminali di produzione ed esportazione, investimenti che aumenteranno la sua capacità di esportazione di oltre un terzo entro il 2026. I funzionari hanno annunciato l’intenzione di costruire altri due terminali nel corso del decennio. Complessivamente, la capacità del Paese di produrre gas naturale liquido crescerà di oltre il 60%, raggiungendo i 126 milioni di tonnellate all’anno nel corso del decennio.
Le esportazioni energetiche del Paese, di cui il gas naturale è di gran lunga il più importante, sono raddoppiate quest’estate rispetto all’anno scorso, raggiungendo i 9,2 miliardi di dollari in agosto. Il Qatar è in procinto di battere il suo record di entrate annuali da esportazioni, stabilito nel 2013 prima che il boom delle esportazioni di gas dagli Stati Uniti facesse scendere i prezzi del gas.

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