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G7 a Monaco, chiesto il ritiro della Russia e pieno sostegno all’Ucraina che avverte: “Pace sì ma non a tutti i costi”

I Paesi del G7 confermano il pieno sostegno politico, economico e militare all’Ucraina. Lascia freddi gli Usa e gli alleati l’annuncio cinese di una proposta di pace

G7 a Monaco, chiesto il ritiro della Russia e pieno sostegno all’Ucraina che avverte: “Pace sì ma non a tutti i costi”

I membri del G7 «restano impegnati a mantenere e intensificare le sanzioni contro la Russia allo scopo di limitare il suo sforzo bellico, e contro quegli stati che forniscono sostegno materiale alla guerra illegale della Russia contro l’Ucraina. La Russia deve ritirarsi dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia». Il comunicato finale del G7 che si è concluso a Monaco conferma dunque il sostegno politico, economico e militare all’Ucraina. I ministri degli Esteri delle 7 potenze mondiali (esclusa ovviamente le Russia) si sono riuniti a margine dei lavori della Conferenza sulla sicurezza di Monaco. I membri del G7 si aspettano che «paesi terzi non eludano e indeboliscano queste misure, e invitano terze parti a mettere fine all’assistenza all’esercito russo e alle sue forze affiliate», o dovranno pagare un prezzo alto. È una posizione che rafforza le conclusioni della Conferenza sulla sicurezza di Monaco nella quale gli Stati Uniti hanno mantenuto una posizione molto ferma sul conflitto mentre la Cina ha annunciato che presenterà una proposta di pace, lasciando però molto cauti tutti gli altri partecipanti sulla sua reale portata.

Conferenza sulla sicurezza di Monaco: gli Usa all’attacco. “La Russia ha commesso crimini contro l’umanità, abbiamo le prove

La Russia è «responsabile di crimini contro l’umanità» nella sua guerra contro l’Ucraina, ha detto la vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, durante il suo intervento alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. «Bombardamenti sulle case, torture, violenze sessuali, deportazioni, esecuzioni di civili: prima di entrare in politica, sono stata una procuratrice. Posso dirvi che abbiamo raccolto le prove, conosciamo la legge e non ci possono essere dubbi: questi sono crimini contro l’umanità». Harris ha parlato a pochi giorni di distanza dall’intervento che il presidente Joe Biden farà il 21, lo stesso giorno in cui Vladimir Putin ha annunciato a sua volta il suo, a pochi giorni dalla ricorrenza di un anno dall’invasione in Ucraina.

Ma da avere attirato l’attenzione nel secondo giorno della conferenza è stata la proposta di pace annunciata dalla Cina, rappresentata dal ministro degli Esteri Wan Yi. Wang ha chiesto una risoluzione pacifica del conflitto in Ucraina attraverso il dialogo e la consultazione. “I problemi tra Paesi – ha detto -non dovrebbero essere risolti attraverso pressioni o sanzioni unilaterali «perché porta a infinite difficoltà». «La pace dovrebbe avere una possibilità. Presenteremo una proposta con la posizione cinese sulla soluzione politica della crisi ucraina», ha aggiunto il ministro.

L’uscita di Wan Yi ha lasciato freddi gli Usa e gli alleati europei che temono ciò che i diplomatici chiamano la charm offensive ovvero un’azione più seduttiva che concreta. “Gli Stati Uniti sono preoccupati dal fatto che Pechino abbia approfondito le sue relazioni con Mosca dall’inizio della guerra”, ha dichiarato Harris. “Qualsiasi mossa della Cina per fornire un sostegno letale alla Russia non farebbe altro che premiare l’aggressione, continuare a uccidere e minare ulteriormente un ordine basato sulle regole”, ha avvertito. Secondo il Wall Street Journal, ad esempio, Pechino sta continuando a fornire a Mosca piccoli droni commerciali che finiscono per aiutare le forze russe in Ucraina. Il messaggio di Harris è stato rafforzato dal segretario di Stato Antony Blinken, che poco fuori Monaco, in un luogo segreto, ha incontrato Wang, avvertendo che “ci saranno conseguenze” per la Cina se fornirà “sostegno materiale” alla Russia nella guerra contro l’Ucraina e dicendo alla controparte che “non devono mai più verificarsi casi come quello del pallone-spia” di Pechino nei cieli Usa.

Anche per la presidente della Commissione Difesa del Bundestag, Agnes-Marie Strack-Zimmermann, l’annuncio cinese appare come “una storia per distrarre da quello che accade nel mare indocinese”, a Hong Kong come a Taiwan.

L’Europa: raddoppiare il sostegno militare all’Ucraina

Gli alleati devono «raddoppiare» il sostegno militare all’Ucraina, ha detto la presidente dalla Commissione europea Ursula von der Leyen a Monaco. «Dobbiamo raddoppiare e dobbiamo continuare il sostegno davvero massiccio che è necessario in modo che questi piani imperialistici di Putin falliscano completamente. È l’Ucraina a dover decidere quando è il momento di parlare di pace». E mentre von der Leyen pensa ad un piano europeo che acceleri sulla fornitura degli aiuti militari, il numero uno della Nato Jens Stoltenberg sottolinea a sua volta che è necessario «mantenere e aumentare il sostegno all’Ucraina. Putin non sta pianificando la pace, ma nuove offensive. E non ci sono segnali che lui abbia cambiato le sue ambizioni. Cerca contatti con altri regimi autoritari come Iran e Corea del Nord. Dobbiamo fornire all’Ucraina quello che le serve per vincere».

“Vediamo cosa esattamente conterrà il piano cinese. È positivo che ci sia, perché la Cina svolge un ruolo importante nei confronti della Russia”, ha commentato invece il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine del summit, ricordando che “l’Italia ha chiesto alla Cina di lavorare per la pace” durante gli incontri che Wang ha avuto nei giorni scorsi a Roma con lo stesso Tajani e con il presidente Sergio Mattarella. 

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