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Fusione Eads-Bae, Lagardère chiede di ricominciare: “Condizioni insoddisfacenti”

Lagardère, che detiene il 7,5% di Eads, ritiene che le condizioni finanziarie per la fusione con Bae siano insufficienti e vuole un nuovo esame del progetto che tenga in maggior considerazione “l’insieme degli interessi dell’azionariato francese”.

Fusione Eads-Bae, Lagardère chiede di ricominciare: “Condizioni insoddisfacenti”

Stop imprevisto alla maxi fusione fra i due giganti della difesa Eads e Bae Systems. Lagardère, che detiene il 7,5% del gruppo franco tedesco, ritiene che le condizioni finanziarie per l’operazione con la concorrente inglese siano “insoddisfacenti” e ha sollecitato i vertici a riesaminare il progetto tenendo in maggior considerazione “l’insieme degli interessi dell’azionariato francese di controllo di Eads”. Anche perché fin qui “non è dimostrato che questo progetto crei valore per Eads”, come ha sottolineato in una nota Lagardère.

Intanto, secondo le ultime indiscrezioni circolate nel fine settimana, Francia e Germania sarebbero d’accordo nel chiedere a Londra di avere una quota del 9% a testa nel gigante dell’aeronautica e difesa che nascerebbe con la fusione di Eads e Bae Systems. Venerdì Berlino aveva inviato a Parigi le sue condizioni per dare il via libera alla fusione. 

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