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Fs Italiane, Ferraris: “Il caro materiali pesa 7 miliardi sugli appalti del Pnrr”

Nel Forum del Sole 24 Ore l’ad di Fs Luigi Ferraris parla dei rincari dei prezzi dei materiali e dell’ambizioso Piano industriale del gruppo da qui al 2031

Fs Italiane, Ferraris: “Il caro materiali pesa 7 miliardi sugli appalti del Pnrr”

“Il caro materiali avrà un impatto di circa il 30-35% sui costi preventivati dalle Ferrovie dello Stato per gli investimenti previsti dal Pnrr”. Lo ha detto Luigi Ferraris, amministratore delegato del gruppo partecipando a un forum con Il Sole 24 Ore e Radiocor Plus. “Al momento, secondo le nostre prime stime, il caro materiali pesa per 7 miliardi sulla vita intera dei progetti che andranno riassorbiti. Quindi, in questo momento, dobbiamo mettere in sicurezza il Pnrr – che per noi vale 24 miliardi – e le condizioni per farlo ci sono, su questo c’è un ampio impegno. È chiaro che il tema dell’aumento dei prezzi rimane, ma personalmente sono convinto che non durerà a lungo”, ha spiegato il numero uno di Fs.

Proprio a causa del caro-materiali, Ferrovie ha deciso di rivedere in corsa, senza al momento bloccarle, i listini alla base di due gare per quasi 1 miliardo di euro complessivi, relativi al potenziamento della linea Palermo-Catania, ha spiegato Ferraris, aggiungendo che il primo obiettivo del gruppo è lanciare, nella seconda parte del 2022, a partire da giugno, tutte le gare necessarie per rispettare la scadenza al 2026 del Recovery, scontando un effetto prezzi che va dal 20%, che è la quota già riconosciuta dal Decreto aiuti, al 30%.

Riorganizzazione in quattro poli di business, 190 miliardi di investimenti e 40mila nuove assunzioni da qui al 2031. Sono concentrate in questi numeri le strategie del nuovo Piano industriale del Gruppo Fs.

Il salto di Fs nella logistica

“Finora le merci sono state ‘figlie di un Dio minore’ in Fs ma ora puntiamo a un potenziamento molto forte”. A questo scopo è dedicato il polo di business “Logistica”, volto a raddoppiare la quota di merci su rotaia entro il 2031. “Con una quota pari all’11%, l’Italia è oggi fanalino di coda in Europa, dove la media del trasporto di merci su rotaia viaggia intorno al 20%” aggiunge l’amministratore delegato. E che il capogruppo di settore sarà Mercitalia Logistics. Gli investimenti previsti sono circa 2,5 miliardi. Considerevole sarà anche lo sforzo che Ferrovie farà per sviluppare il rapporto con le città. A questo scopo è dedicato il polo “Urbano”, con capogruppo la società “Sistemi urbani”. La priorità sarà gestire e rigenerare il patrimonio immobiliare del gruppo, con un investimento da 1,5 miliardi concentrato in circa 24 milioni di mq di suolo in aree limitrofe a strade e ferrovie.

Tra gli obiettivi anche quello di moltiplicare il numero di parcheggi gestiti che passeranno da 84 a 250 arrivando così a garantire 20mila posti auto in più. Ma non solo. Fs guarda alla riqualificazione delle aree dismesse nei centri urbani, anche con l’idea di realizzare “centrali di produzione di energia pulita”, sfruttando la vicinanza alle linee dell’alta tensione. “Puntiamo a diventare autosufficienti per il 40% della nostra domanda – ha aggiunto Ferraris – con una produzione di 2mila megawatt”. Un obiettivo che l’Ad considera fattibile “in 4 o 5 anni”, con un notevole risparmio sulle bollette. “Considerando che abbiamo un consumo di circa sei Terawattora all’anno (2% della domanda nazionale), che ai costi attuali si traduce in una spesa di circa 600-700 milioni, possiamo ipotizzare un risparmio di almeno 300 milioni”, ha concluso.

Linea 4G su tutte le tratte Av nei prossimi 18 mesi 

È la promessa fatta dall’amministratore delegato del gruppo Fs. “Il primo tassello di un piano ambizioso – ha spiegato – che abbiamo chiamato “Gigabit rail & road” e che punta a dotare di wi-fi tutta la rete ferroviaria e quella stradale accanto ai binari. Ci sono 10mila chilometri di strade contigue all’infrastruttura ferroviaria che dobbiamo considerare”. “L’obiettivo – ha aggiunto Ferraris – è potenziare la fibra ottica passiva che già corre lungo le nostre infrastrutture piazzando 40-45 coppie lungo i 17mila chilometri di rete e posizionando una serie di ripetitori per migliorare il segnale a bordo di tutti i treni, inclusi in futuro regionali e intercity’.

L’idea è anche quella di offrire “un servizio anche a quanti operano in prossimità della ferrovia. E c’è un grande interesse, tra gli altri, dei coltivatori diretti che vogliono poter sfruttare la fibra per tutta una serie di servizi, a partire dall’irrigazione programmata”. Il progetto è ancora alla fase iniziale, ma i primi dialoghi con gli operatori dell’infrastruttura e delle tlc sono già stati avviati.

L’investimento previsto è compreso tra 1,6 e 1,8 miliardi.

Fs, Ferraris: “Quota estero salirà dal 10% al 15%”

“L’intenzione è quella di crescere ‘in modo oculato’ e il peso dell’estero sul nostro fatturato passerà dall’attuale 10% al 15% sul totale dei ricavi del gruppo, arrivando a circa 5,5 miliardi”. Ha detto Ferraris e che “l’Europa è il campo di gioco per l’alta velocità e le merci. Fs deve sfruttare questa appartenenza e l’ha già fatto lanciando, per esempio, il treno Milano-Parigi su cui abbiamo sempre grande successo. Tanto che – segnala Ferraris – siamo vicini a lanciare un’iniziativa analoga anche sulla tratta Monaco-Berlino”.

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