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Francia, cercasi medici made in Italy

I medici francesi sono sempre meno disposti a lavorare nelle zone rurali e questo apre spazi impensati ai medici italiani – Il primo esperimento nel Lot, un dipartimento nel Sud Ovest della Francia

Francia, cercasi medici made in Italy

Cercasi medici in Francia. Non è uno scherzo: Oltralpe i dottori ci sono eccome, ma non tutti sono disposti a lavorare nelle zone rurali, in particolare quelle del Nord perchè, e come dargli torto, “fa troppo freddo”. E per questo motivo qualcuno, come il deputato e sindaco comunista di Thourotte, Patrice Carvalho, sta pensando di importarli dall’Italia: “È capitato per caso – ha detto Carvalho -, quando ho chiamato un medico nel Lot, un dipartimento nel Sud-Ovest della Francia dove sto costruendo una casa. Il solito dottore è andato in pensione e al suo posto si è presentato un italiano. Ci siamo messi a parlare, gli ho chiesto se conosceva dei colleghi disposti a trasferirsi in Francia perché nel posto dove sono sindaco i medici non si trovano. Mi ha aiutato, sono già in contatto con una cooperativa della Campania”.

E così in primavera, nella cittadina a 100 chilometri a Nord-Est di Parigi, in direzione del Belgio, arriveranno 7 professionisti italiani: quattro medici generalisti, un oftalmologo, un dermatologo e un ginecologo. “C’è già una storia di immigrazione italiana, perché tanti sono venuti a lavorare il vetro (qui sorge uno stabilimento Saint-Gobin dagli anni Venti ndr). Adesso abbiamo bisogno di medici”. I medici italiani, dice il sindaco, in generale hanno fama di avere un’ottima preparazione, equivalente a quella dei francesi. Dovranno solo sottoporsi a un test di lingua , perché l’Ordine dia il via libera definitivo.

La carenza di medici è un problema sempre più avvertito in Francia: ci sono intere zone del territorio nazionale, quelle rurali in particolare, dove è impossibile trovare un medico se non a decine di chilometri di distanza. Il territorio conta 66,9 milioni di abitanti, e 285 mila 840 medici. Troppo pochi, soprattutto perché tendono a scegliere regioni dove la qualità della vita è migliore: la Costa Azzurra e quella atlantica, scartando il Nord piovoso e dall’economia depressa.

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