Condividi

Fotografia, Steve McCurry: Animals in mostra al Mudec di Milano

Inaugurato con gli scatti di uno dei più prestigiosi fotografi al mondo il nuovo spazio espositivo del Museo delle Culture della città meneghina chiamato MUDEC PHOTO. La rassegna riporta in auge alcuni degli scatti più famosi di Steve McCurry e ne presenta altri sconosciuti ai più all’interno di una rassegna che racconta il rapporto dell’uomo con gli animali

Fotografia, Steve McCurry: Animals in mostra al Mudec di Milano

Un nuovo progetto dedicato alla fotografia d’autore del Museo delle Culture di Milano prende avvio dalla raccolta di alcune delle più belle foto di Steve McCurry. Il Comune di Milano-Cultura, il MUDEC e il 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, in collaborazione con SUDEST57, hanno deciso di affidare a sessanta scatti del grande fotografo americano l’apertura di MUDEC PHOTO. Il tema al centro della mostra è Animals, un progetto espositivo appositamente creato per il Museo delle Culture, a cura di Biba Giacchetti. L’esposizione sarà visitabile fino al prossimo 31 marzo.

La rassegna raccoglie gli scatti iconici del fotografo, tra quelli più famosi e quelli meno conosciuti e che racconteranno al visitatore storie di vita quotidiana e il legame che si instaura tra l’animale e l’uomo.

Il progetto Animals origina nel 1992 quando il fotografo Steve McCurry svolge una missione nei territori di guerra nell’area del Golfo per documentare il disastroso impatto ambientale e faunistico nei luoghi del conflitto. McCurry tornerà da quella esperienza con alcuni degli scatti che lo hanno consacrato nell’Olimpo della fotografia, come quello dei cammelli che attraversano i pozzi di petrolio in fiamme e gli uccelli migratori interamente cosparsi di petrolio. In particolare, il fotografo con questo scatto vincerà il premio prestigioso del World Press Photo che gli fu assegnato da una speciale giuria, la Children Jury, composta da bambini di tutte le nazioni.

Da sempre, nei suoi progetti Steve McCurry pone al centro dell’obiettivo le storie legate alle categorie più fragili: ha esplorato, con una particolare attenzione ai bambini, la condizione dei civili nelle aree di conflitto; ha documentato le etnie in via di estinzione e le conseguenze dei cataclismi naturali. A partire da quel servizio del ’92 ha infine aggiunto, ai suoi innumerevoli sguardi, quello empatico verso gli animali, intesi come via alla sopravvivenza, animali sfruttati come unica risorsa a una condizione di miseria, ancora altre volte amati e riconosciuti come compagni di vita per alleviare miserie, o semplicemente per una forma di simbiotico affetto; sempre in uno spirito da esploratore delle relazioni umane, come si legge nella nota ufficiale del Museo delle Culture di Milano.

Per creare la mostra Animals autore e curatrice hanno lavorato all’unisono addentrandosi nell’immenso archivio del fotografo per selezionare una collezione di immagini che raccontassero in un unico affresco le diverse condizioni degli animali. Il percorso della mostra lascia al visitatore la massima libertà, pur fissando un’invisibile mappa articolata su diversi registri emotivi, in grado di alternare le immagini più impegnative ad altre di grande leggerezza e positività.

“Animals ci invita a riflettere sul fatto che non siamo soli in questo mondo” spiega la curatrice della mostra Biba Giacchetti che prosegue “in mezzo a tutte le creature viventi attorno a noi. Ma soprattutto lascia ai visitatori un messaggio: ossia che, sebbene esseri umani e animali condividano la medesima terra, solo noi umani abbiamo il potere necessario per difendere e salvare il pianeta.”

Steve McCurry esploratore del genere umano offre un viaggio nella contiguità del pianeta animale, parla di relazioni e di conseguenze; le sue immagini indelebili sono prive di tempo; e, come accade a chi viaggia instancabilmente per raccontare storie, sembra mostrare nostalgia per un mondo in continua e pericolosa trasformazione che lui può solo documentare.

Commenta