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Fotografia, Alfa Castaldi torna a Milano

La Galleria Carla Sozzani di Milano ospiterà dal 17 febbraio al 30 marzo una mostra di Alfa Castaldi, figura chiave della fotografia italiana tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta: una retrospettiva esauriente che presenta anche alcune immagini di nudo inedite e una sezione personale di fotografie che Alfa Castaldi scattò alla moglie, Anna Piaggi.

Fotografia, Alfa Castaldi torna a Milano

Alfa Castaldi torna a Milano con le sue fotografie dal 17 febbraio al 30 marzo alla Galleria Carla Sozzani.

Nel testo introduttivo, si legge:”Attraverso un lungo percorso fotografico, Alfa Castaldi diventò una figura chiave della fotografia italiana degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, restandone al tempo stesso un consapevole outsider”.

Arriva, però, alla fotografia attraverso un percorso formativo fondamentale: nell’immediato dopoguerra studia storia dell’arte, suo maestro è Roberto Longhi che rivoluziona la critica d’arte in Italia.

Giovane brillante, milanese, il ritrovo obbligato è il Bar Giamaica di via Brera dove si riuniscono proprio coloro che diventeranno i migliori fotografi di un’epoca, da Ugo Mulas a Mario Dondero e Carlo Bavagnoli, oltre a pittori, scrittori, giornalisti che daranno vita al rinnovamento della cultura milanese.

Il virus della fotografia colpirà anche Alfa Castaldi che abbandona gli studi d’arte tradizionali per un’arte tutta da scoprire.

Dapprima si dedica ai reportage nel sud del nostro Paese, poi Parigi, Londra, l’Algeria e infine la moda, gli still life, i ritratti, le sperimentazioni.

La mostra alla Galleria Carla Sozzani è una retrospettiva esauriente che presenta anche alcune immagini di nudo inedite e una sezione personale di fotografie che Alfa Castaldi scattò alla moglie, Anna Piaggi, importante giornalista di moda. Un omaggio particolare ad Anna, scomparsa di recente, che fu sua vera compagna di vita e con la quale condivise l’amore per una cultura autentica, costruita su letture assai dissimili, ma determinanti per arricchire una visione estetica.

Ed è proprio grazie ad Anna Piaggi che Alfa Castaldi si dedica alla moda, divenendo uno dei più versatili ed inventivi fotografi italiani. Non si accontenta di riprendere abiti e modelle secondo i canoni tradizionali. È un ‘ricercatore’.

Già nel 1968, con Anna, realizza un servizio a Praga con gli abiti di Walter Albini, Ken Scott, Krizia, Jean-Baptiste Caumont, ambientandoli fra  monumenti e dimore storiche come la casa natale di Franz Kafka. E’ la prima volta che un servizio di moda per una rivista italiana viene realizzato nell’Europa dell’Est.

Negli anni Ottanta svolge, per l’Uomo Vogue, quello che appare come un reportage antropologico sulle radici popolari dello stile maschile, la “Compagnia di Stile Popolare”.

E fra moda e analisi del quotidiano non vi è frattura. La sua curiosità lo induce a riprendere  il “dietro le quinte” nelle redazioni di Donna, Mondo Uomo e Vanity; il backstage delle sfilate; i pranzi di lavoro tra stilisti, buyers e giornalisti, ma anche le fasi di produzione delle collezioni; ritratti di protagonisti del mondo della moda e del design come Giorgio Armani, Laura Biagiotti, Andrea Branzi, Michele De Lucchi, le Fendi, Gianfranco Ferré, Karl Lagerfeld, Ottavio e Rosita Missoni, Cinzia Ruggeri, Ettore Sottsass e molti altri.  E ancora, i graffiti sui muri di Parigi.

Lo spirito del reporter non lo abbandona mai, anzi, si affina col tempo. Così le sue scelte diventano più sofisticate e la raffinatezza si coniuga con la sapienza nell’osservare i segni della fugacità dell’esistenza.

BIOGRAFIA

1926 Nasce a Milano.

Negli anni ’40:  Consegue la maturità al liceo classico Berchet di Milano. Compie studi universitari, senza laurearsi, presso le facoltà di architettura a Milano; si trasferisce a Firenze e frequenta la facoltà di lettere e filosofia, dove è allievo dello storico dell’arte Roberto Longhi.

Anni ’50:  Frequenta a Milano l’ambiente intellettuale e artistico del quartiere di Brera e del bar Jamaica.

Si dedica alla fotografia di reportages e inizia a collaborare con L’Illustrazione Italiana, Settimo Giorno e Annabella pubblicando servizi sulla vita sociale milanese e sui personaggi della cultura e del cinema. Su queste riviste appaiono anche reportage sul sud italiano, l’Europa del nord, la Francia e l’Inghilterra. 1958 incontra Anna Piaggi.

Anni ’60:  Collabora con le riviste Arianna, Linea Italiana e Novità anche dopo la sua trasformazione in Vogue Italia nel 1966. Realizza per Arianna un servizio ambientato a Praga e dedicato alle creazioni di Walter Albini, Krizia, Ken Scott e Jean-Baptiste Caumont. Amplia la sua collaborazione con Vogue Italia: servizi, campagne pubblicitarie e con gli appunti fotografici della rubrica intitolata “Box”. Quest’ultima sarà l’antesignana di “D.P.” – le doppie pagine di Anna Piaggi per Vogue – collage creativi, realizzate accostando frammenti di carta, tessuti e fotografie di oggetti scattate da Castaldi. Apre il proprio studio a Milano. 

Anni ’70: Pubblica l’immagine degli hot pants di Krizia, scelta come copertina per il catalogo della retrospettiva “Krizia, una storia” (1995). Collabora con L’Uomo Vogue, Vanity, Vogue Bambini, Vogue Sposa, e lavora come freelance anche per Amica, Panorama e L’Espresso. Pubblica i libri: “I mass-moda: Fatti e personaggi dell’Italian look” (1979), con testo di Adriana Mulassano e prefazione di Anna Piaggi;

Anni ’80: Pubblica “L’Italia della moda” (1984), con testo di Silvia Giacomoni. Il suo lavoro per Vogue è esposto a Milano in occasione della mostra ‘20 anni di Vogue Italia 1964-1984’.

1994: L’Associazione fotografi italiani professionisti gli assegna il premio per la ricerca e gli dedica il libro “Per la fotografia di ricerca: Premio AFIP/ADCL 1996.

Alfa Castaldi muore a Milano nel 1995.

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