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Forza Italia: venti di scissione dopo il ribaltone pro-Meloni. Pd: maretta tra Schlein e Bonaccini sui capigruppo

Fine settimana di tensione per la politica italiana dopo la svolta pro-Meloni in Forza Italia e la ricerca di un equilibrio nel Pd sui capigruppo e la nuova segreteria

Forza Italia: venti di scissione dopo il ribaltone pro-Meloni. Pd: maretta tra Schlein e Bonaccini sui capigruppo

Si è consumato in poche ore il ribaltone pro-Meloni ai vertici di Forza Italia ma promette tempesta. Mercoledì sera, in una cena ad Arcore tra Silvio Berlusconi, che è finito in un angolo, la sua compagna Marta Fascina, che è stata la vera regista della svolta con l’appoggio dei figli di Silvio, e il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è maturato il cambio di rotta filogovernativo di Forza Italia che ha detronizzato il Presidente dei deputati Alessandro Cattaneo e ridimensionato la Presidente dei senatori Licia Ronzulli, che non sarà più l’anello di congiunzione tra Berlusconi e il mondo esterno.

FORZA ITALIA: LA SVOLTA RAFFORZA MELONI E TOGLIE UNA SPONDA A SALVINI

Era da tempo che la famiglia del leader spingeva, per ragioni tipicamente aziendali, per una linea di Forza Italia di pieno sostegno alla premier Giorgia Meloni tagliando le ali ai dissidenti e la promozione di Paolo Barelli, fedelissimo di Tajani, a capogruppo alla Camera ne è stata la traumatica manifestazione. Ora però i dissidenti minacciano di andarsene. Ma dove? Di certo la Meloni ha riconquistato Forza Italia e la Lega di Matteo Salvini ha perso una sponda per far sentire più forte la sua voce nel Governo. Più che le scelte tattiche di Ronzulli e soci conterà capire che cosa faranno i restanti elettori di Forza Italia: se seguiranno Tajani sulla linea pro-Meloni o se cercheranno altri lidi.

PD: ACQUE AGITATE PER LE NOMINE E SCHLEIN PENSA A UN GOVERNO-OMBRA

Ma un po’ di maretta c’è anche nel Pd per la scelta dei due capigruppo in Parlamento che la segretaria Elly Schlein vorrebbe interamente attribuirsi con la promozione dell’ondivago Francesco Boccia alla guida dei senatori e di Chiara Braga alla testa del deputati Pd con disappunto dell’ala riformista e la faticosa mediazione del Presidente Stefano Bonaccini. “Se rompiamo adesso – ha commentato il Governatore dell’Emilia-Romagna prima di partire per il Texas – non ci capirebbe nessuno”. Un modo per dire che i dissensi vanno ricomposti con l’occhio anche segreteria. Ma per ora la quadra non c’è e i mal di pancia non mancano. E’ per questo Bonaccini ha consigliato prudenza alla Schlein per evitare infortuni nei gruppi parlamentari. Una stanza di compensazione potrebbe essere la nuova segreteria, dove Schlein avrebbe 8 posti e Bonaccini e soci 4. Di solito la segretaria, soprattutto se nuova, ha un potere di attrazione molto forte e non è un caso che si segnalano i lettiani e le parlamentari Marianna Madia e Lia Quartapelle in marcia di avvicinamento verso Schlein, che pensa anche alla formazione di un governo-ombra, che per la verità non portò molta fortuna agli allora segretari Walter Veltroni e Achille Occhetto. Molto probabilmente lunedì sarà il giorno in cui i giochi si sveleranno ma, al di là delle poltrone, quello che tutti si attendono da Schlein è meno vaghezza e più chiarezza sui contenuti, senza i quali la Meloni può solo godersi una lunga vita politica e un Governo di lunga durata.

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