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Fondazione Golinelli: 300mila euro a startup con progetti sul Welfare

Il concorso, promosso sulla piattaforma ideaTRE60 da Fondazione Italiana Accenture, Fondazione Bracco, Fondazione Golinelli e UBI Banca, è rivolto alle startup under 35 chiamate a presentare progetti innovativi capaci di favorire la coesione sociale, lo sviluppo e il fare rete.

Ripensare il sistema di Welfare sperimentando nuovi servizi capaci di rigenerare il tessuto sociale è la grande sfida al centro della seconda edizione del concorso per idee “Welfare, che impresa!” rivolto alle start up sociali under 35 chiamate a presentare progetti innovativi capaci di favorire la coesione sociale, lo sviluppo e il fare rete.

Lo scenario

L’obiettivo principale da perseguire attraverso la costituzione di un welfare di comunità è generare le condizioni per una società del benessere, caratterizzata non solo da una prosperità economica, ma anche da relazioni sociali e dalla qualità dei servizi offerti grazie alla tecnologia come abilitatore dei nuovi modelli imprenditoriali e di imprenditorialità sociale. La spesa per le prestazioni sociali in Italia si attesta in media intorno al 28,6% del PIL, tra i sistemi di protezione sociale europei quello italiano è uno dei meno efficaci. Nel 2015 secondo i dati ISTAT le famiglie residenti in Italia che vivono in condizioni di povertà assoluta sono pari a 1 milione e 582mila, il numero più alto dal 2005 a oggi. E’ necessario quindi innescare una risposta positiva capace di fronteggiare la crescente diffusione di vulnerabilità delle persone coinvolgendo tutti gli attori della comunità e le risorse presenti sul territorio attraverso la tecnologia digitale.

Il bando

Il concorso, promosso sulla piattaforma ideaTRE60, da Fondazione Italiana Accenture, Fondazione Bracco, Fondazione Golinelli, UBI Banca con il contributo scientifico di AICCON e Politecnico di Milano – Tiresia e la partnership tecnica degli incubatori PoliHub (Milano), SocialFare (Torino), Campania NewSteel (Napoli) premierà i tre migliori progetti negli ambiti della valorizzazione del patrimonio culturale e conservazione del paesaggio, dell’agricoltura sociale, del welfare culturale e inclusivo, dei servizi alla persona e welfare comunitario. I progetti dovranno essere capaci di generare impatto sociale e occupazionale, avere una connotazione fortemente tecnologica, essere promossi sul territorio attraverso la creazione di reti, essere scalabili, replicabili ed economicamente sostenibili rispondendo ai principi della digital social innovation.

Fondazione Italiana Accenture, Fondazione Bracco, Fondazione Golinelli premieranno i tre migliori progetti con un riconoscimento in denaro di 20.000 euro e con un riconoscimento del valore di 5.000 euro per l’incubazione. UBI Banca metterà a disposizione per ciascun vincitore un finanziamento fino a 50.000 euro, a tasso 0% della linea UBI Comunità per soggetti non profit, insieme a un Conto corrente Formula Impresa No Profit con 36 mesi di canone gratuito. I progetti vincitori si aggiudicheranno inoltre un percorso di incubazione della durata di 4 mesi per l’affiancamento e un ulteriore sviluppo della loro idea progettuale, a cura di PoliHub (Milano), SocialFare (Torino), Campania NewSteel (Napoli).

I promotori si riservano di premiare ulteriori idee progettuali oltre alle 3 sopra riportate per un monte premi complessivo del concorso fino a 300mila euro. Per inviare la propria idea progettuale c’è tempo fino alle ore 12.00 del 15 settembre. Potranno partecipare alla call le start up sociali under 35 costituite da non più di 5 anni (non successivamente alla data di chiusura delle candidature del concorso del 15 settembre). Per leggere il bando completo: welfarecheimpresa.ideatre60.it

Come sottolinea Diego Visconti, Presidente di Fondazione Italiana Accenture “La seconda edizione di Welfare che impresa conferma l’impegno di tre grandi fondazioni e di uno dei più importanti gruppi bancari italiani a sostegno di una nuova imprenditoria sociale basata sulle relazioni con il territorio. Crediamo che i giovani – grazie alle loro idee e al loro spirito innovativo – possano essere i veri protagonisti dello sviluppo sociale ed economico del nostro Paese. La bontà di questa intuizione rappresentata dal premio è confermata dall’arrivo di un nuovo partner di primaria importanza quale Fondazione Golinelli, da sempre impegnata nella promozione del bene comune”.

“Sostenere i giovani talenti è vitale per il futuro del nostro Paese”, ha affermato Diana Bracco Presidente di Fondazione Bracco, “ed è per questo che da anni investiamo importanti risorse nel progetto Diventerò, e promuoviamo con entusiasmo l’iniziativa Welfare che Impresa, che premia le start up con i migliori progetti capaci di dare risposte ai bisogni dei territori di riferimento. Dal 2012 il progetto Diventerò-Fondazione Bracco per i giovani è molto cresciuto con ben 1.100 candidature tra i 19 e i 35 anni e oltre 230 vincitori di borse di studio e premi. Di questi ben il 65% ha oggi un’occupazione”.

“Fondazione Golinelli si occupa da 30 anni di educazione, formazione e cultura. Con Opificio Golinelli raggiunge ogni anno 150.000 visitatori, soprattutto giovani e insegnanti, e recentemente ha avviato il programma ultra decennale Opus 2065 per affiancare alla formazione, la ricerca e il sostegno all’imprenditorialità. Per tale coincidenza di visione ha deciso di aderire a questo progetto: lo sviluppo passa anche per l’innovazione sociale e le imprese sono agenti di cambiamento fondamentali per la capacità di execution, soprattutto quando al fine di produrre profitto economico si associa un obiettivo che aspira al cambiamento con positivo impatto sociale. Per questo servono risorse finanziarie pazienti e un approccio culturale e scientifico: una visione di fondazioni di impresa e di famiglia imprenditoriali che individuano nell’educazione all’imprenditorialità delle nuove generazioni una leva fondamentale per lo sviluppo” – ha ricordato Antonio Danieli direttore generale di Fondazione Golinelli.

“Essere tra i promotori di Welfare che Impresa testimonia l’impegno di UBI Banca a sostegno delle idee imprenditoriali dei giovani, fondamentali per lo sviluppo del nostro paese”, commenta Victor Massiah, Consigliere Delegato di UBI Banca. “Impegno ancor più importante nei confronti dell’imprenditoria sociale, che sta assumendo sempre più un peso rilevante nell’economia. Nell’ultimo piano industriale, abbiamo costituito una nuova area strategia, chiamata UBI Comunità, con il compito di presidiare e sviluppare gli ambiti di business e le relazioni collegate sia al mondo del terzo settore e dell’economia civile sia agli enti pubblici ed ai sistemi associativi. L’obiettivo è quello di creare sempre più partnership che coinvolgano Pubblico, Privato e Privato Sociale”.

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