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Fondation Carmignac: Alice nel paese delle meraviglie e altre visioni

Per il secondo anno di esistenza di Villa Carmignac, la Fondation Carmignac (Francia) ha invitato Chiara Parisi come curatrice ospite. Sia l’architettura della Villa che l’isola stessa hanno ispirato La Source (The Source), lo spettacolo che ne è derivato. La mostra appena inaugurata, resterà aperta fino al 3 novembre 2019.

Fondation Carmignac: Alice nel paese delle meraviglie e altre visioni


Emergendo dai boschi, i visitatori sono invitati a togliersi le scarpe prima di tuffarsi sotto la superficie della fattoria provenzale, dove possono scoprire oltre sessanta opere d’arte della collezione, così come prestiti importanti e nuove produzioni.

Alice aux Pays des Merveilles (Alice nel Paese delle Meraviglie) – una litografia di Max Ernst e la prima acquisizione di Édouard Carmignac – è il punto di partenza di un disegno su muro di Fabrice Hyber, che immerge gli spettatori entrando nella mostra. Il loro viaggio sotterraneo attraverso una successione di stanze inondate di luce solare è una metafora della forza rigenerativa e vitale di una fonte.

Quando i visitatori si trovano sotto la luce del soffitto dell’acqua, il punto cardine dello spettacolo, possono contemplare la disposizione a croce degli spazi espositivi liberati dalle cymae e guardare tutte le opere dal più meditativo al più impegnato.

La collezione Carmignac viene rivisitata esplorando due assi principali: il corpo femminile (Egon Schiele, Roy Lichtenstein, Thomas Ruff …) e l’astrazione, che a volte può essere espressionista (Gerhard Richter, Theaster Gates, Susan Rothenberg …). Mentre gli spettatori possono osservare e sentirsi osservati all’interno di questa architettura unica, la selezione di opere emblematiche della collezione è giustapposta anche a nuovi dipinti, sculture e installazioni: la loro presenza sembra pura (totem nero di De Wain Valentine), radiante (il ferro di Cyprien Gaillard mano), trasformativo (mutazione di questioni di Forrest Bess) o semplicemente inquietante (l’ambigua riproduzione speculare di Elmgreen e Dragset).

Maurizio Cattelan, come per lui, condensa maliziosamente le sue opere più iconiche in un’unica scultura.

Accanto alle nuove produzioni effimere di Bertrand Lavier e Koo Jeong-A, fuoriescono altri spazi.

Al pianterreno, l’acuto umorismo dell’artista inglese Sarah Lucas riempie la casa di chimere per la sua prima mostra personale in Francia, che comprende un ensemble significativo di oltre quindici opere d’arte.

Nei giardini, i nuovi lavori sono affiancati da una dozzina di puntate permanenti, tra cui sculture di Jeppe Hein, Ugo Rondinone e Ed Ruscha.

Quest’anno, il programma di spettacoli prevede la nascita di un suono di Pauline Sikirdji, una visione di Barbara Carlotti, nonché un gesto di Yoann Bourgeois. A partire da giugno nelle notti di luna piena, i visitatori saranno anche invitati ad immergersi nei giardini delle sculture e nel paesaggio marino dell’isola, guidati dalle voci di Patti Smith e Charlotte Gainsbourg attraverso una produzione speciale del collettivo Soundwalk.

Avvertenza: questa mostra contiene alcuni lavori che possono offendere la sensibilità dei visitatori, in particolare il pubblico giovane.

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