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Finmeccanica nella bufera dopo l’arresto di Orsi per corruzione: cda straordinario per nuove deleghe

Il titolo in Borsa ha perso più del 7% trascinando giù anche Ansaldo Sts – Forse già domani un cda straordinario per assegnare le nuove deleghe al vertice dopo l’arresto del numero uno del gruppo, Orsi, accusato di corruzione internazionale e di tangenti (50 milioni) per la vendita di elicotteri AgustaWestland in India – La Cgil chiede il commissariamento

Finmeccanica nella bufera dopo l’arresto di Orsi per corruzione: cda straordinario per nuove deleghe

Dopo lo stop alle vendite allo scoperto Finmeccanica ha rallentato il crollo in Borsa. Ma a fine giornata ha comunque ceduto più del 7%. In avvio di seduta il titolo non era riuscito a fare prezzo per la forte corrente di vendite scattata con la notizia dell’arresto del presidente e ad Giuseppe Orsi. In mattinata il titolo era finito in asta di volatilità per eccesso di ribasso dopo essere caduto di oltre il 13%. Una variazione di prezzo che ha indotto la Consob a vietare le vendite allo scoperto sul titolo nella seduta di oggi e di domani. In particolare il divieto riguarda le vendite allo scoperto assistite dalla disponibilità dei titoli e rafforza il divieto sulle vendite allo scoperto “nude”, cioé senza la disponibilità dei titoli, già in vigore per tutti i titoli azionari dallo scorso primo novembre. Intanto già domani un Cda straordinario potrebbe assegnare le nuove deleghe al vertice dopo l’arresto del numero uno del gruppo, Giuseppe Orsi.

Ma andiamo per gradi. La bufera su Finmeccanica si è scatenata questa mattina con l’arresto del numero uno del gruppo Orsi e con il flusso di informazioni arrivato durante la giornata. Orsi è indagato dallo scorso aprile per corruzione internazionale nell’ambito di un’inchiesta su presunti tangenti pagate dalla controllata di Finmeccanica Augusta Westland per una commessa da 560 milioni di euro per 12 elicotteri venduti all’India nel 2010: dell’affare una cinquantina di milioni sarebbero serviti per pagare tangenti e assicurarsi la commessa. Ora il gip del tribunale di Busto Arsizio ha emesso il provvedimento di arresto con l’accusa di corruzione internazionale, peculato e concussione soprattutto per il pericolo di inquinamento di prove. Il Gip scrive che Giuseppe Orsi avrebbe intrapreso “contatti con ambienti del Csm per ottenere la nomina del nuovo dirigente dell’ufficio inquirente procedente e, dunque, per escludere dall’indagine il magistrato” che indagava sul suo conto. In sostanza, secondo l’accusa, il presidente di Finmeccanica avrebbe contattato qualcuno al Csm affinché venisse nominato in tempi brevi il nuovo procuratore di Busto Arsizio. Questi, a sua volta, avrebbe dovuto estromettere dall’indagine il procuratore applicato Eugenio Fusco, titolare del fascicolo su Giuseppe Orsi. La custodia cautelare in carcere è “proporzionata alla gravità del fatto”, “sicuramente neutralizza il compimento di ulteriori condotte corruttive” e “pone un limite…all’impegno con cui egli, in prima persona, si è attivato per impedire, ostacolare e svilire l’indagine”, scrive il Gip nel’ordinanza di arresto. Il Gip ha disposto anche gli arresti domiciliari per l’ad di Agusta Westland, Bruno Spagnolini.

Non solo. Giuseppe Orsi, intercettato, “rivela il suo disincanto per la pratica tangentizia” e “il suo convincimento che la stessa sia un fattore naturale della pratica aziendale”, scrive il gip, che parla del pagamento di tangenti come di una “filosofia aziendale”. Secondo il gip, sia Giuseppe Orsi che Bruno Spagnolini, “nei cui confronti sussistono gravi indizi di colpevolezza riguardanti la fornitura di 12 elicotteri militari all’India attraverso la corruzione di pubblici ufficiali di quello Stato, appaiono convinti dell’esigenza di ricorrere a tali sistemi operativi per ottenere l’aggiudicazione delle gare di appalto”. A questo riguardo, con riferimento a Spagnolini, il gip sottolinea che in una valigia sequestrata all’intermediario Guido Haschke a casa della madre è stato trovato un memorandum risalente al 2010 ”riguardante successiva fornitura di mezzi Agusta sempre all’India con specifico riferimento alla tangente richiesta dal pubblico ufficiale coinvolto in quei fatti (tale Saini). Dunque, rileva il giudice, l’Agusta Westland, e per essa la sua dirigenza e lo Spagnolini in particolare, sembrano essere consueti al pagamento di tangenti e vi è motivo di credere che tale filosofia aziendale si ripeta anche in futuro se non resa vana attraverso l’intervento cautelare”, cioè l’arresto. La corruzione ipotizzata dalla procura di Busto Arsizio nei confronti dell’amministratore delegato Giuseppe Orsi e degli altri arrestati arriva fino a dicembre scorso.

L’inchiesta era partita da Napoli ed era stata a lungo condotta dai pm di Napoli, Piscitelli e Woodcock, poi è stata trasmessa a Busto Arsizio per decisione della Corte di Cassazione, che ha stabilito la competenza territoriale dei magistrati lombardi che hanno completato il quadro accusatorio, chiedendo ed ottenendo le misure cautelari eseguite questa mattina. Il Gip ha disposto anche gli arresti domiciliari per i presunti intermediari della tangente: Guido Haschke e Carlo Gerosa. I due sono residenti in Svizzera e, quindi, dovranno essere attivate le procedure per l’estradizione. Una serie di perquisizioni sono partite questa mattina: oltre alla casa di Orsi, a Sesto Calende nel varesotto, i carabinieri del Noe stanno anche eseguendo perquisizioni nella sede di Agusta Westland, nella sede di Cascina Costa di Samarate (Varese) e in diverse altre filiali. A Milano, in particolare, si tratta degli uffici di Finmeccanica in piazza S.Babila, nel centro del capoluogo lombardo, e presso uno studio legale a Cornaredo.

Per il legale di Orsi, il professor Ennio Amodio, il provvedimento è “devastante”, “perché decapita due delle maggiori aziende del nostro paese”. “Ho sempre fatto il bene dell’azienda e del paese”, ha detto Orsi al suo legale. Il professor Amodio ha anche detto che Orsi “non ha mai commesso alcun illecito e lo dimostreremo”. Nel frattempo Finmeccanica ha confermatol’ordinata prosecuzione dell’attività gestionale e il proseguimento delle iniziative in corso” .

Una nuova tegola sulla campagna elettorale in corso che ha già alzato un circuito di accuse e contro accuse.

Per Finmeccanica “c’è un problema relativo alla governance che affronteremo”, ha detto il premier Mario Monti intervenendo a Uno Mattina. Che ha aggiunto: “occorre andare oltre in materia di falso in bilancio, rafforzare la disciplina della prevenzione e le norme e le prassi di contrasto alla corruzione”. Al di là della corruzione internazionale – ha proseguito Monti – è importantissimo estirparla sul piano nazionale. Con fatica il governo ha fatto approvare una legge anticorruzione ma ha incontrato, da destra, difficoltà di andare oltre. Ora però bisogna farlo e rafforzare la disciplina perché non è importante solo moralmente e civilmente, ma anche economicamente perché agevola investimenti internazionali nel paese”.

Per la Cgil della Camusso si deve agire presto “magari con un commissariamento”.

Intanto l’India ha aperto un’inchiesta ufficiale sulla vendita di elicotteri, legata al caso Finmeccanica. Lo ha annunciato New Delhi. In Borsa si teme ora alla ripercussioni che la vicenda avrà sul processo di dismissioni in corso di Finemccanica, nel quale Ansaldo Energia era in fase avanzata mentre gli scenari per la divisione trasporti erano ancora incerti, e sul processo di riorganizzazione che rischia di rallentare. Per gli analisti di Equita è sicuro poi l’impatto “sulla reputazione nelle gare internazionali in uno scenario competitivo già peggiorato” e Banca Akros ha tagliato il giudizio a hold da accumulate.

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