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Fincantieri: 50+1 per cento di Stx agli italiani

Raggiunto l’accordo tra Italia e Francia sulla cantieristica: alla Fincantieri andrà il 50% del nuovo polo più l’1% in prestito con diritto di ritorno in caso di mancato rispetto degli impegni. Gentiloni e Macron soddisfatti: “Insieme si vince”. Per un’alleanza anche nel settore militare serve altro tempo. Tav Torino-Lione, Libia e Tim-Vivendi gli altri dossier discussi

Fincantieri: 50+1 per cento di Stx agli italiani

Dopo le indiscrezioni pubblicate mercoledì mattina dal quotidiano Le Monde arriva la notizia che tutti stavano aspettando. Al termine di un lungo negoziato, Italia e Francia hanno raggiunto un accordo sul affaire Stx-Fincantieri. Mentre il vertice tra il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e il Presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, era ancora in corso a Lione sono arrivate le conferme da parte di fonti governative (sia italiane che francesi). Poi, al termine del vertice bilaterale, sono arrivati i commenti degli stessi leader. “Su Stx e e sulla Lione-Torino l’Italia e Francia hanno vinto insieme”, esordisce Macron che ha confermato il pieno impegno francese sulla Tav e ha assicurato che entro il primo trimestre 2018 Parigi “preciserà i termini futuri del tunnel principale”.  Con Fincantieri, ha proseguito,”è un accordo win-win e a chi dice che è un accordo terribile voglio ricordare che fino a pochi mesi fa l’azionista di maggioranza dei cantieri era coreano”.

Abbiamo trovato un ottimo accordo sui cantieri navali Stx. Abbiamo trovato, lavorando in amicizia, una soluzione che consente al partner e al socio di gestire e consente alla Francia, come è giusto, di avere garanzie su piano del lavoro tecnico che la Francia aveva chiesto”, commenta a sua volta Paolo Gentiloni , “la soluzione trovata garantisce queste due esigenze”. “Questo accordo creerà una grande novità nel panorama navale a livello mondiale”, “è solo il primo passo di un ambizioso progetto, quello di provare a creare un grande player mondiale dell’industria navale civile e militare”. 

Il colosso italiano avrà in mano le sorti di Stx. Scendendo nei dettagli dell’intesa, Fincantieri controllerà direttamente il 50% di Saint Nazaire. A questa percentuale si aggiunge una quota dell’1% in prestito dallo Stato transalpino con “diritto di ritorno”, vale a dire che per i prossimi “12 anni” la Francia potrà riprendersi i cantieri Stx se Fincantieri non rispetterà gli impegni industriali sottoscritti. Tali “impegni” saranno verificati nel corso di appuntamenti regolari tra le parti. 

All’azienda triestina andranno sia il controllo che la governance dei cantieri. Spetterà a lei nominare sia l’amministratore delegato sia il presidente che disporrà di un voto preponderante in caso di parità (il cosiddetto casting vote).

La società guidata da Giuseppe Bono conquista la maggioranza dopo mesi e mesi di trattative, caratterizzate anche da periodi di forte frizione che hanno raggiunto la loro acme lo scorso luglio, con la decisione di Macron di nazionalizzare temporaneamente la società. Al termine del vertice

Fonti del ministero dell’Economia e di quello dello Sviluppo economico citate dall’Ansa sottolineano che l’intesa “è migliorativa rispetto a quella precedente sotto tutti i punti di vista”. Fincantieri, in base a quanto dichiarato dalle suddette fonti all’agenzia di stampa, “avrà la disponibilità diretta del 51%, cosa non concessa nel precedente accordo che prevedeva 48% a Fincantieri e 4% ad un’istituzione finanziaria italiana. La società italiana avrà inoltre presidente, amministratore delegato e maggioranza in consiglio attraverso il casting vote”.
 
Dal civile al militare, ma ci vorrà tempo

L’accordo riguarda il civile, mentre per quanto riguarda il militare non ci sono ancora conferme ufficiali. In base alle attese le trattative saranno molto più lunghe. Lo scopo è quello di creare un colosso navale europeo, già denominato “Airbus dei mari” in grado di primeggiare nella costruzione, nella sistemistica e nei servizi. “Sbloccata la vicenda Stx – affermano ancora le stesse fonti all’Ansa – si potrà procedere a studiare la costruzione di un campione mondiale nel settore navale, civile e militare, attraverso una partnership paritetica tra Italia e Francia”. Lo stesso Macron, senza entrare nei dettagli, ha però precisato che “ci sarà una cooperazione militare intensa ma che sarà migliorata con l’avvio con le nostre industrie per un campione a livello mondiale navale, la cooperazione sarà rafforzata sul campo”.

La notizia dell’intesa raggiunta ha mandato in tilt il titolo Fincantieri in Borsa: pochi minuti dopo l’annuncio le azioni hanno raggiunto un minimo intraday pari a 1,06 euro, segnando un rosso del 2%. Alle 17.30 il titolo cedeva lo 0,6% a 1,09 euro. Altissimi i volumi. Da stamattina sono passati di mano più di 21 milioni di pezzi.

In questo contesto occorre segnalare che da inizio anno Fincantieri è in rialzo del 132,8%. Prima dell’ufficializzazione dell’intesa il titolo aveva già ridotto i rialzi della mattinata, portandosi sulla parità.

Sulla Libia definita una road map. Il nodo Vivendi-Tim

Abbiamo stabilito una road map sulla Libia: prevenire il traffico degli esseri umani, un’azione congiunta per lottare contro l’insediamento di gruppi terroristici in Libia e infine stabilizzare la pressione migratoria”, ha poi annunciato Macron. “Coopereremo per stabilizzare la questione migratoria in Libia. E’ essenziale che nei campi profughi siano rispettate le regole internazionali”. “Dobbiamo poter fare di più e lavorare su un’agenda congiunta per poter avanzare già in modo bilaterale in Europa”. 

Il vertice ha presumibilmente toccato anche un altro capitolo delicato dei rapporti Italia-Francia e cioè quello del controllo da parte di Vivendi su Tim. “Capisco il collegamento a livello di attualità, perché se ne sta discutendo nel mio Paese, ma Vivendi-Telecom è vicenda molto diversa da Stx-Fincantieri. Sono aziende private a cui chiediamo solo il rispetto delle leggi italiane e delle regole europee, in Italia come in Francia”, si è limitato a sottolineare Gentiloni. “Dobbiamo essere modesti, tra Telecom e altri si stratta di player privati, non abbiamo mezzi per vincolarli, hanno capitali privati. Non è politica di Stato”, ha invece osservato il presidente francese Emmanuel Macron.

Aggiornato alle 21,00 di mercoledì 27 settembre

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