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Fiat e Telecom Italia in movimento. Il dollaro vola, lo spread risale. Piazza Affari stamani è cauta

Fitch rimuove l’outlook negativo e dà slancio a Fiat che a fine ottobre deciderà se ricorrere o no all’aumento di capitale – Telecom sempre sugli scudi per il possibile asse con Premium di Mediaset attraverso Bollorè – Eni ed Enel sotto i riflettori – Rimpasto ok nel cda di Mps – Stamani Piazza Affari è cauta – Vola il dollaro – Parla Draghi.

Fiat e Telecom Italia in movimento. Il dollaro vola, lo spread risale. Piazza Affari stamani è cauta

DRAGHI: INVESTIMENTI O NIENTE RIPRESA. VOLA IL DOLLARO. FIAT E TELECOM IN MOVIMENTO. RISALE LO SPREAD

I mercati scommettono su una parziale avanzata dei falchi nel meeting della Fed della prossima settimana. La settimana si chiude perciò con una robusta avanzata del dollaro su yen (ai massimi da sei anni a quota 107,35) e sull’euro (129,18 stamane in Asia) e il parallelo calo delle materie prime, a partire dal petrolio. Recupera la sterlina: secondo gli ultimi sondaggi sul referendum in Scozia, gli unionisti sono tornati in testa. 

A Tokyo l’indice Nikkei avanza dello 0,41%. In terreno negativo Hong Kong -0,3%. Quasi piatta Wall Street: l’indice Dow Jones ha ceduto lo 0,12%, l’S&P 500 è salito dello 0,09% e il Nasdaq è avanzato a sua volta dello 0,12%. Oggi entrano in vigore le nuove sanzioni europee contro le società russe dei settori della difesa e dell’energia, che potranno essere revocate dopo un riesame del cessate il fuoco in Ucraina a fine mese. In risposta, la Russia ha preparato il secondo pacchetto di contro-sanzioni con cui potrebbe limitare l’importazione di automobili.

Le tensioni hanno pesato soprattutto sui listini del Vecchio Continente: Francoforte ha chiuso ieri in ribasso dello 0,09%, Londra dello 0,45% e Parigi dello 0,22% e Madrid dello 0,47%. In Piazza Affari l’indice FtseMib ha terminato la seduta in calo dello 0,23% 0,23% a 21.092 punti.

GREGGIO ANCORA GIU’: LA NIGERIA PESA SULL’ENI

Continua la discesa del petrolio, con il Brent a 97,4 dollari al barile (-0,5%), minimo da giugno 2012. Il calo dei prezzi si riflette sui titoli del comparto (-0,5% lo Sroxx eurpeo del settore). Fa storia a sé Eni -1%, dopo la notizia che l’amministratore delegato Claudio Descalzi è indagato dalla procura milanese per il pagamento di una tangente in Nigeria. Banca Akros ha stimato che “nel caso di un eventuale patteggiamento l’impatto potenziale negativo su Eni possa essere intorno ai 500 milioni di euro o l’1% circa della capitalizzazione di mercato”. Il broker mantiene il giudizio ‘buy’ sul titolo.

Fra le blue chip milanesi si è invece messa in luce Tenaris +2,9%. Il primo costruttore mondiale di tubi per l’industria petrolifera è stato promosso da Morgan Stanley a Overweight da Equal Weight. Il target price sull’Adr quotato a New York è stato alzato a 60 dollari da 47 dollari. Ogni Adr rappresenta due azioni Tenaris, per cui il target price sull’azione è di 23 euro circa. 

DRAGHI : LA SPAGNA E’ L’ESEMPIO VIRTUOSO

Nuovo allarme in arrivo dalla Bce: la ripresa Ue ha perso slancio e il governo italiano farà fatica a rispettare la previsione del 2,6% di deficit/Pil a fine anno. Perciò “è importante che l’Italia rafforzi ulteriormente la posizione di politica fiscale così da adempiere alle norme del Patto di Stabilità e di Crescita, in particolare per quanto riguarda la riduzione del rapporto debito pubblic o/Pil”.

Preceduto da questo warning, ieri sera Mario Draghi ha parlato a Milano al meeting dell’Eurofi. “Siamo di fronte a una serie di condizioni – ha detto –  bassa crescita e bassa inflazione, debito elevato e alto tasso di disoccupazione, che possono essere affrontate solo attraverso azioni concordate su entrambi i lati, della domanda e dell’offerta dell’economia”. Non ci sarà ripresa sostenibile in assenza di un aumento degli investimenti “. Dopo i provvedimenti presi ad inizio settembre “il Consiglio direttivo della Bce è pronto a intervenire ulteriormente, se necessario”.

Ma ora la palla passa ai governi:i Paesi con minori margini di bilancio, come l’Italia (non citata esplicitamente), possono sostenere gli investimenti “riducendo l’onere fiscale e la spesa corrente improduttiva”. In parallelo, “può essere utile aprire il dibattito sull’orientamento complessivo delle politiche di bilancio nell’area dell’euro, in vista di incrementare gli investimenti pubblici laddove esiste margine di bilancio”, un riferimento implicito ai Paesi come la Germania. L’esempio positivo è la Spagna, dove gli investimenti saliranno grazie all’effetto combinato di riforme e riduzione delle tasse.  

BTP, ASTA OK. MA LO SPREAD TORNA A SALIRE

Mattinata serena, pomeriggio sotto stress, sull’onda delle nuove tensioni in arrivo dall’Ucraina. Il rendimento del Btp decennale ha chiuso così la giornata al 2,46% dal 2,39% del giorno prima. Lo spread si è allargato a 142 (+7 punti).I  venti di crisi hanno fatto passare in secondo piano l’esito felice in mattinata dell’astadei Btp a 3,7 e 15 anni. Stamane sono stati collocati titoli per complessivi 6,957 miliardi, a fronte di un’offerta compresa tra 5 e 7 miliardi.

Nel dettaglio, il tasso del Btp 3 anni maggio 2017 è sceso a 0,52% da 0,84% dell’ultima asta, Il Btp 7 anni dicembre 2021, è stato collocato all’1,71%  (2,17% a luglio). Infine il Btp 15 anni marzo 2030 è stato collocato per 2 miliardi al tasso del 3,03% dal 3,44%.

FUMATA BIANCA AL CDA MPS, MORGAN STANLEY PROMUOVE I BIG 

La rimonta dello spread Roma-Berlino ha messo in secondo piano le note positive per il settore del credito. Morgan Stanley ha ribadito la propria visione positiva sulle banche italiane, esprimendo una preferenza per Unicredit e Intesa entrambe +0,16%.

In calo invece Mediobanca -1,82%. Variazioni più modeste per Banco Popolare 0,08%, Bper 0,61% e Bpm 0,31%. Monte Paschi –1,33%. Dopo il pressing dell’ente senese, arriva il passo indietro di Marco Turchi e Paola Demartini, nominati dalla Fondazione nel board della banca. La loro rinuncia serve a lasciar posto ai due nuovi soci pattisti, Btg Pactual e Fintech.

Tra le assicurazioni Generali -1,04% non trae vantaggio dalla promozione di Citigroup che ha alzato la raccomandazione da sell a neutral e il target price da 15,5 a 16,6 euro, oltre che le previsioni sul dividendo aspettandosi un payout ratio al 45% nei prossimi cinque anni e un rendimento di circa il 4% nel 2014.

FIAT, FITCH RIMUOVE L’OUTLOOK NEGATIVO

Accelera ancora Fiat salita dell’1,53% a 7,96 euro; l’agenzia di rating Fitch ha rivisto l’oulook da negativo a stabile e ha reso noto che potrebbe aumentare il rating (oggi confermato a BB-) per riflettere il profilo di credito del gruppo.

L’ad Sergio Marchionne, alla presentazione della Jeep Renegade, ha dichiarato che il terzo trimestre “dovrebbe andare bene” e che al momento non ha intenzione di rivedere le previsioni per quest’anno. L’aumento di capitale “è una cosa su cui deciderà il consiglio ad ottobre, lì si saprà che strada prenderemo. Se l’azienda riesce a portare avanti i progetti che ha annunciato, tecnicamente non ne ha bisogno”. Il manager ha anche spiegato che il Suv Levante della Maserati uscirà dallo stabilimento di Mirafiori per la fine del 2015; sul mercato europeo, invece, è indicato come “decisivo” il rilancio di Alfa Romeo.

Intanto ieri Luca di Montezemolo ha partecipato per l’ultima volta al cda Ferrari dedicato ai conti del semestre: i ricavi del gruppo solo saliti nei primi sei mesi dell’anno a 1,34 miliardi. L’utile è aumentato del 10% a 127 milioni: gli Usa restano il primo mercato di riferimento, ma crescono Giappone e Australia.

TELECOM SUGLI SCUDI. ENEL, MUOVE SULL’AMERICA LATINA

Tra i titoli migliori svetta  Telecom Italia salita dell’1,4%: il mercato torna a scommettere sul possibile asse con Premium, complice l’arrivo di Vincent Bolloré.

Mediaset ha invece chiuso in rialzo dello 0,3% a 3,306 euro: Credit Suisse (outperform e prezzo obiettivo a 5 euro sul titolo) pur tagliando le stime di utile per azione fino al 2016 ha previsto un’accelerazione del recupero del mercato pubblicitario in Italia e Spagna il prossimo anno. Enel invariata a 4,202 euro: decolla intanto il riassetto delle attività del Sud America  annunciato a fine luglio, con la proposta di acquisto del 60,62% di Enersis (la controllata cilena cui fanno capo le attività sudamericane) da parte di Enel Energy Europe a Endesa. Doppio upgrade sul titolo da parte di RbC, da underperform a sector perform (con prezzo obiettivo rivisto  da 4,25 a 4,5 euro) e di S&P Capital IQ, che ha alzato il rating da hold a buy (confermando il target price a 4,55 euro).

La società guidata da Francesco Starace è stata promossa da Rbc Capital che ha invece declassato Terna -0,3%. A2A  è scesa del 2,4%.

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