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Festival del film corto, il cinema sociale e della sostenibilità incanta Roma con “Tulipani di seta nera”

Il Festival, organizzato dall’Università Cerca lavoro, ha premiato opere prime che affondano lo sguardo nella realtà. Boom di visite in sala e di collegamenti streaming

Festival del film corto, il cinema sociale e della sostenibilità incanta Roma con “Tulipani  di seta nera”

Il racconto cinematografico del sociale e della sostenibilità è un filo rosso tutto italiano. I registi noti al grande pubblico con i loro lavori sfidano le giurie e i premi internazionali, ma c’è un Festival a Roma che ha il merito di aver lanciato decine di artisti sulla scena internazionale a partire da quelle tematiche: il Festival internazionale del film corto “Tulipani di Seta Nera”. Viene organizzato dal 2007 dall’associazione “L’Università Cerca Lavoro” ed è nato da un’idea di Paola Tassone, scrittrice ed esperta di cinema sociale.

Il bisogno di vedere rappresentati sullo schermo temi sociali, ambientali, di prospettiva, lontani da una narrazione stereotipata, è un segno dei tempi. Il degrado culturale cui si assiste in tanti ambiti non può, privare le persone dal desiderio di vedere il mondo riequilibrarsi. Possiamo ritrovare questa voglia in ogni forma, purché adoperi i giusti linguaggi. “Tulipani di seta nera ha l’obiettivo di promuovere le opere audiovisive, che meglio rappresentano il racconto dei temi sociali e della sostenibilità, si legge sul sito. E ancora “ogni opera cinematografica viene scelta per rappresentare la diversità e la fragilità di persone e luoghi, per integrarne i bisogni e proteggerne lo sviluppo”. Per farlo si parte dal mondo reale, dalla struttura sociale, dalla contrapposizione di interessi e di forme di potere discriminanti, fino, quest’anno, all’Intelligenza Artificiale, al metaverso.

Soggetti con aspirazioni elevate

Alla serata conclusiva della 17esima edizione in una multisala romana, tutto questo lo abbiamo visto. Si è condiviso un senso di partecipazione emotivo e formativo che ha catturato 2mila persone dal vivo e 15mila in streaming. Sono stati presentati decine di lavori , rivelatori di un cinema d’autore e di qualità con budget, purtroppo, limitati ma con aspirazioni elevate. Il festival si è snodato per quattro giornate con la serata conclusiva che andrà in onda su Rai 2, il 3 luglio. La Rai, d’altronde, con Rai per la sostenibilità, Rai Cinema Channel, Rai Pubblica Utilità, patrocina l’evento, insieme alla Presidenza del Consiglio, alla Regione Lazio, a vari Ministeri e a una lunga lista di sostenitori e partner. Tra loro l’Asvis, la Fondazione Univerde, Federmanager, Ordine dei Giornalisti, Comitato Paralimpico, Inail.

Autori, produttori, registi, attori hanno ben nascosto la fatica di portare in un cortometraggio le difficoltà e le sofferenze di chi in un mondo in rapida trasformazione non ha lo spazio che gli va, invece, riconosciuto. La velocità dello sviluppo tecnologico, gli schemi incontrollati dell’economia, della politica senza costrutto, lasciano indietro donne e uomini ancora utili alla collettività. Eppure, la diversità produce positività, abbiamo sentito durante la premiazione. La positività si è riprodotta magicamente nelle sezioni del Festival per ottenere i Premi Sorriso Diverso.

Tra i premi quello per una Società di risparmio

Cosa viene meglio, di questi tempi, a un team cinematografico che concentrarsi su discriminazione, tecnologie, bullismo, carceri, diseguaglianze economiche? Il futuro lo puoi immaginare se sei in un presente bizzarro, iniquo, con un pianeta in crisi, con l’esistenza minacciata. Il cortometraggio di Alberto Marchiori Colorcarne” ha ottenuto il riconoscimento per il tema della discriminazione e del razzismo, conseguenze di inenarrabili pregiudizi; “Il Cielo è mio” di Ayoub Naseri ci ha fatto scoprire la la ricchezza umana e fisica della disabilità, di un mondo parallelo a quello degli abili. Fabio Garofalo e Luca Cetro con la Dont’Movie Srl sono stati premiati per il Miglior Digital Serie con “Cartoline dal Futuro” sul tema dei cambiamenti sociali e delle tecnologie. Ma “Cartoline dal Futuro” è stato il cortometraggio superpremiato con ben cinque riconoscimenti e realizzato per una società che raccoglie risparmio: l’Asset management Invesco. La rappresentazione di un futuro prossimo, rispettoso dell’oggi e della cura del pianeta. Ha vinto tra gli altri il Premio Sorriso dell’Associazione per lo Sviluppo sostenibile. In definitiva, un metaverso seducente lontano dalla dura materialità vista negli altri lavori degnamente apprezzata dai presidenti di giuria delle sezioni.

E poi altri premi ancora e un gala con attori e artisti che sono parte della storia del Festival. Complessivamente le giurie hanno costruito uno story board tangibile e denso con le luci puntate su un (pezzo) di mondo che c’è e spesso ci sfugge. “Con il cinema non voglio dimostrare nulla, voglio solo mostrare” ha detto una volta Federico Fellini. Se fosse ancora in vita, davanti a una società smembrata e iniqua, ci direbbe sicuramente la sua.

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