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Ferrari e Brembo rimettono in pista la Borsa

Il balzo della Rossa di Maranello e della Brembo di Bombassei ridanno un po’ di ossigeno a Piazza Affari malgrado il nuovo tonfo di Telecom Italia e la sofferenza delle banche – Borse europee contrastate – Sempre positive Wall Street e Nasdaq.

Ferrari e Brembo rimettono in pista la Borsa

Il ruggito dell’economia americana (+4,2% il Pil del secondo trimestre) e l’andamento positivo di Wall Street, incoraggiano i listini europei, che nel finale recuperano posizioni. La spinta si fa sentire soprattutto a Milano, dove Piazza Affari guadagna lo 0,68%, 20.760 punti, grazie allo sprint di Ferrari (+4,22%) e Brembo (+3,31%). Migliorano le banche, che risalgono dai minimi di seduta, con il buon andamento dell’obbligazionario.

Il rendimento del Btp 10 anni scende al 3,13%, in controtendenza rispetto agli altri benchmark europei, mentre lo spread con il Bund si contrae dell’1,88% a 271.60 punti base. Dopo le aste a breve della mattinata, con gran richiesta di Bot semestrali (e rendimento in crescita), si attendono domani le aste di titoli a medio e lungo termine per massimi 7,75 miliardi di euro; il mercato non prevede inoltre sorprese dal giudizio di Fitch, venerdì

Wall Street, dopo una partenza in sordina, viaggia con il vento in poppa grazie ai tecnologici e all’economia americana. Vola infatti il Pil a stelle e strisce nel secondo trimestre: +4,2%, contro il 4% atteso. Il focus resta sugli accordi commerciali, ma si respira un certo ottimismo sul coinvolgimento del Canada nell’intesa con il Messico.

La chiusura per le borse del Vecchio Continente invece è contrastata: bene Parigi +0,3% e Francoforte +0,27%; in rosso Madrid -0,39% e Londra -0,7%; piatta Zurigo.

Milano torna, per un giorno regina d’Europa, pur dovendo constatare che in quattro mesi ha perso molto di più delle colleghe europee. Come scrive il Sole 24 ore da maglia rosa è passata in maglia nera: “Dai massimi di inizio maggio l’indice ha perso il 16%, bruciando circa 80 miliardi di capitalizzazione. Buona parte dei quali in capo al solo settore finanziario il cui andamento è strettamente correlato all’andamento dello spread, visto che banche e assicurazioni sono tra i principali detentori di titoli di Stato italiani”.

In termini di valore di mercato, per banche e assicurazioni italiane, si è scesi di 43 miliardi circa dai picchi di inizio maggio. Anche le utility sono andate giù del 14%, travolte dal crollo del Ponte Morandi, costato circa 5 miliardi ad Atlantia in termini di capitalizzazione. La società oggi galleggia (+0,19%) e anche A2a (+0,88%) riprende fiato, dopo lo scivolone di ieri. Si ferma in rosso invece Snam, -1,68%.

Sul Ftse Mib fra i peggiori di giornata c’è Telecom, -1,41%, che nel mese di agosto ha perso circa il 12%, anche a causa delle voci  sull’uscita dell’ad Amos Ghenish. Dai massimi dell’anno di aprile, per la battaglia tra Elliott e Vivendi, le quotazioni sono scese di un terzo circa, portando la capitalizzazione di Borsa sotto i 9 miliardi di euro.

La seduta è negativa  per Unipol, -0,63%; Banca Mediolanum -0,58%; Mediaset -0,6%. Sul listino principale romba però il motore Ferrari, sostenuto da una raccomandazione d’acquisto da parte di Hsbc. Il cavallino rampante beneficia anche dell’annuncio della quotazione, sulla Borsa di Londra, di Aston Martin, benché, secondo gli analisti di Equita, non si possa escludere che gli investitori, con un altro asset nell’auto di lusso, possano puntare sulla rivale penalizzando temporaneamente le azioni Ferrari.

Bene Brembo e Cnh +2,22%. Prosegue la fase positiva di Prysmian +1,95%. In rialzo Finecobanck +1,78%. Fuori dal listino principale rialza la testa Monte dei Paschi, +4,66%, mentre la Juventus, +8,76%, torna in vetta dopo i realizzi di ieri.

Perde quota invece Brunelli Cucinelli -3,16%, dopo i conti trimestrali annunciati ieri e la retrocessione a ‘hold’ da parte di Jefferies che però ha alzato il target price a 39 euro da 32.

Sul fronte valutario l’euro è poco distante da 1,17 sul dollaro. Il petrolio è  positivo, con le scorte settimanali Usa in calo in misura superiore alle attese. Brent 76,54 dollari al barile, +0,78%. Oro in lieve risalita a 1204,25 dollari l’oncia.

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