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Feltri-Fatto, è bagarre: “Meglio renziano che figlio di…”

E’ polemica sul cambio della guardia alla direzione di Libero. Il neo direttore, che ha sostituito Maurizio Belpietro, attacca il Fatto Quotidiano che aveva insinuato di un accordo con Matteo Renzi: “Essere favorevoli alle riforme istituzionali, dire che voterò sì al referendum, non significa essere renziano” – Su Berlusconi: “Non sono neanche berlusconiano, lo sostenevo quando era lucido”.

Feltri-Fatto, è bagarre: “Meglio renziano che figlio di…”

“Meglio renziano che figlio di puttana“. In una “conversazione cinica” con Il Foglio, Vittorio Feltri, tornato mercoledì alla guida di Libero dove ha sostituito Maurizio Belpietro, annuncia le linee programmatiche della sua direzione lanciando subito una bordata ai critici, in particolare ai colleghi del Fatto Quotidiano che lo avevano accusato di essersi avvicinato al premier a differenza di Maurizio Belpietro che – secondo molti – si era dimostrato troppo ostile alle riforme costituzionali del governo Renzi.

“Sul Fatto Quotidiano scrivono che ho pranzato con Renzi – ha detto Feltri -, uno che non ho mai visto in vita mia. Prima di diventare un fedelissimo di qualcuno bisognerebbe averci un minimo di rapporto. E poi essere favorevoli alle riforme istituzionali, dire che voterò sì al referendum, non significa essere renziani. E comunque meglio renziano che figlio di puttana”, ha chiosato il neo direttore del quotidiano da lui stesso fondato nel 2000.

“Ero in contatto con gli Angelucci, gli editori, da luglio – racconta ancora Feltri – ad Angelucci, al figlio, dissi: ‘Non vengo a fare il maggiordomo di Belpietro (Maurizio, direttore uscente, ndr) Già è difficile scrivere sul Giornale che Berlusconi fa delle sciocchezze (per così dire), figurarsi se mi devo fare condizionare da un altro direttore”, racconta Feltri. “Belpietro l’ho inventato io”, dice. Quanto a Berlusconi, Feltri prende le distanze pure da lui: “Sono stato molti anni dalla sua parte, quando era lucido. Ora lui è sincero solo quando mente. Non sono berlusconiano”.

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