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Fed verso il rialzo dei tassi, petrolio ai massimi, occhio al Def

I mercati scontano un nuovo rialzo dei tassi americani, mentre il petrolio sale ai massimi da quattro anni – Occhio al Def: terrà l’argine di Tria sul deficit sotto il 2%? – Continua il ribasso di Banca Carige – Corre Leonardo

Fed verso il rialzo dei tassi, petrolio ai massimi, occhio al Def

È stato molto meglio del previsto l’indice sulla fiducia dei consumatori elaborato da Conference Board, in settembre si è spinto sui massimi degli ultimi diciotto anni a 138 punti, da 134,7 di agosto, il consensus si aspettava 132.

Alla vigilia della comunicazioni della Federal Reserve sui tassi, si indeboliscono le obbligazioni, con il rendimento del Treasury decennale a 3,10%, massimo da maggio. Domani la banca centrale dovrebbe annunciare un incremento dei tassi di 0,25%.

Il dollaro si indebolisce sull’euro a 1,178. Da segnalare la caduta del peso argentino (-4%), a seguito delle dimissioni del presidente della banca centrale, Luis Caputo, pare per ragioni personali.

Il petrolio Brent sui massimi degli ultimi quattro anni a 82 dollari il barile, +1%. Ieri il future di riferimento ha guadagnato il 3%. Il Wti segue a 72,6 dollari, +0,8%.

Brilla tutto il comparto petrolifero che beneficia del rialzo del petrolio. Eni +2,1%. Tenaris +5,3%, la migliore del listino.

Saipem +4%, a quota 5,228 euro per la prima volta dal gennaio 2017 grazie al rally del petrolio, sui massimi degli ultimi quattro anni.

Le migliori prospettive di crescita dell’Eurozona, sottolineato da Mario Draghi, assieme al rally dei petroliferi hanno contribuito a sostenere i listini europei. Milano, sempre più carica nell’attesa della manovra, ha fatto storia a sé. Gli operatori hanno dato credito all’ipotesi di un accordo tri ministro Tria e i due vice premier per un rapporti deficit/Pil attorno all’1,9%, sotto la linea del Piave del 2%, insufficiente ad assicurare un miglioramento del saldo strutturale (come chiesto dalla Ue) ma comunque in grado di garantire un calo del debito rispetto al Pil nel 2019. La prospettiva ha tranquillizzato i mercati in attesa dei numeri da trasmettere a Bruxelles. Ma in serata è arrivata la doccia fredda: “Una nota al Def ‘non coraggiosa’ e senza Reddito di Cittadinanza, pensione di cittadinanza, quota 100 Fornero, risarcimento dei truffati dalle banche non avrà i voti del M5s” ha sostenuto Luigi Di Maio.

Milano è stata di gran lunga la Borsa migliore: Piazza Affari +1,54% a 21.669 punti. La performance da inizio 2018 è quasi in pareggio, ovvero in positivo se consideriamo il monte dividendi staccato nel corso dell’anno. Dal punto di vista tecnico, il prossimo target è a 22.230 punti.

In calo il rendimento dei titoli di Stato. Il Btp si apprezza e si restringe lo spread con il Bund a 232,661 punti contro 242,113. Il rendimento del decennale italiano scende a 2,88%, da 2,94% di ieri. Il tedesco, a 0,52%, è in prossimità dei massimi degli ultimi quattro mesi.

Sul primario, il Tesoro ha collocato1,75 miliardi di Ctz a due anni allo 0,715% (contro1,22%) e assegnato un miliardo di Btp indicizzati all’inflazione, con rendimento 1,65%. Oggi è in programma l’asta dei Bot a sei mesi (offerti 6 miliardi, identico quantitativo in scadenza).

Poco mossi gli altri listini: Francoforte (+0,2%) resiste in terreno positivo nonostante la giornata nera di Bmw (-4,4%). Il gruppo automobilistico ha rivisto al ribasso le stime per il 2018 adottando in anticipo i principi “Wltp” sulle emissioni, che “comportano significative distorsioni dell’offerta in diversi mercati europei e una inaspettata competizione” e tenendo conto dei “continui conflitti commerciali internazionali che stanno aggravando la situazione del mercato e alimentando l’incertezza”. L’utile del gruppo prima delle imposte dovrebbe mostrare una moderata diminuzione rispetto all’anno precedente (in precedenza era atteso stabile).

Madrid ha chiuso in leggero calo (-0,1%). L’italiano Andrea Orcel è stato nominato consigliere delegato del Banco de Santander, l’istituto di credito più grande e solido del Vecchio Continente, con una capitalizzazione di Borsa di 72,2 miliardi di euro. Orcel, banchiere di lungo corso in Merrill Lynch e Goldman Sachs, è attualmente responsabile degli investimenti di Ubs.

Toniche le banche, complice il calo dello spread. Unicredit +2,1%, Intesa Sanpaolo +2,5%. Mediobanca +1,5%: il patto tra i soci potrebbe essere esteso oltre il 2019. Ubi Banca +1,3%.

Fuori dal Ftse MIb spicca il nuovo calo di Carige (-5,3%), ai minimi storici di 0,0071 euro con scambi vertiginosi, quasi cinque volte la media e al 2,5% del capitale.

Leonardo in rialzo del 2,4%. La U.S. Air Force ha scelto l’elicottero MH-139, basato sull’ Agusta AW139, per la protezione delle basi missilistiche e il trasporto di personale governativo e forze speciali. Il programma MH-139, offerto da Boeing in qualità di prime contractor, ha un valore di circa 2,4 miliardi di dollari.

Fiat Chrysler (-0,3%) ha invertito rotta dopo l’allarme sugli utili di BMW. L’indice autimituve europeo arretra del 2,3%.

Exor +1,5%: Ubs ha alzato il target price portandolo a 79 euro da 73 euro.

La Juventus (-2,1%) ha siglato un’alleanza con la piattaforma blockchain Socios.com. Uno degli obiettivi della partnership è quello di introdurre l’ “Official Fan Token” bianconero.

Mediaset +4% dopo i commenti positivi del presidente Fedele Confalonieri sul progetto di creazione di un broadcaster paneuropeo attraverso un’alleanza fra tv generaliste, mentre al momento non ci sono novità sul fronte del contenzioso con Vivendi a seguito della mancata acquisizione da parte dei francesi della pay tv Premium.

“Non ci sono novità, siamo lì ancora fermi. Cose nuove non ce ne sono”, ha dichiarato il presidente Fedele Confalonieri in merito al contenzioso della società con i francesi di Vivendi . Confalonieri ha sottolineato tuttavia che comunque “non è che i presidenti sono sempre informati”. Ma va detto che il titolo rimbalza anche per i buoni dati della raccolta pubblicitaria di giugno e luglio (sulle reti del Biscione son stati trasmessi i Mondiali di calcio in Russia). Senza trascurare poi l’effeto-Sky: l’offerta vincente di Comcast può spingere il gruppo tv di Cologno Monzese ad accelerare il processo di aggregazione su scala europea: le ipotesi sul tavolo sono sempre le stesse e fanno riferimento alla francese Ft1 e alla tedesca ProsiebenSat.1.

Telecom Italia -1%. Nulla di fatto al consiglio di amministrazione, nessuna decisione è stata presa. La gara per le frequenze del 5G è sempre più calda, se la società vuole vincerla, deve mettere sul piatto circa due miliardi di euro. Inoltre, il Messaggero, scrive che i dati de trimestre, a livello di Ebitda, sono deboli.

Rai Way ha annunciato ieri un’offerta vincolante per Persidera, controllata da Telecom e Gedi, che sale del 4,4%.

Fuori dal FTSE Mib, spicca il nuovo calo di Carige (-5,3%) ai minimi storici di 0,0071 euro con scambi vertiginosi, quasi cinque volte la media e al 2,5% del capitale.

Non si ferma la corsa di Bialetti, che con il rialzo di ieri (+11,3%) porta a circa 50% il guadagno messo a segno in sole tre sedute.

Pesante invece Molmed (-9%) dopo le dimissioni del presidente-fondatore e l’annuncio di un aumento di capitale senza diritto di opzione.

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