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Fed: tassi fermi. Occhi puntati su Mps

Le minute della Fed e la protezione del Qe spingono al rialzo le Borse, nonostante le preoccupazioni sulla Grecia – Moody’s: presto i cittadini greci troveranno i Bancomat chiusi – Oggi l’atteso cda di Mps, che deve fissare il prezzo per l’aumento di capitale: ieri il titolo ha perso il 6,5% – Exor più vicina a Partner Re.

Fed: tassi fermi. Occhi puntati su Mps

LA FED: TASSI FERMI FINO A SETTEMBRE, BORSE AI MASSIMI. A MILANO RIFLETTORI SU MPS. E LA GRECIA FA PIU’ PAURA  

L’economia americana ha perso colpi ma si riprenderà. Un aumento dei tassi a giugno, però, è prematuro. Dai verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve emerge una previsione cauta sulla congiuntura Usa: il dollaro debole, si legge, “probabilmente continuerà ad essere un freno per le esportazioni per un po’. Ma la maggioranza del board non teme più di tanto l’effetto negativo del dollaro forte e del greggio debole.

Cade così l’ultima incertezza sul costo del denaro: si riparlerà di un primo, modesto risultato solo a partire da settembre. Wall Street, dopo aver reagito alla notizia con un rialzo, ha limitato i guadgni nel finale; il Dow Jones chiude a -0,15%, S&P -0,09%. In lieve rialzo il Nasdaq +0,03%%. Sul listino rimbalza Yahoo +4,5%: lo split della quota in Alibaba si farà, anche se ci sarà un costo fiscale.

Le minute della Fed, combinate con le buone notizie in arrivo dall’economia, hanno invece favorito il rialzo di Tokyo +0,5%: l’indice Nikkei segna un nuovo record dal 2000. Più deboli le altre piazze asiatiche. Sale Shanghai +0,8%, nonostante l’indice Cpi segnali che continua la contrazione dell’economia. Sul fronte valutario si indebolisce ancora l’euro: la valuta tratta a 1,1062 sul dollaro (da 1,115).

PIAZZA AFFARI +0,2%, EUROSTOXX AI MASSIMI DI MAGGIO

Protette dallo scudo della Bce, le Borse europee hanno consolidato i progressi messi a segno martedì, nonostante le tensioni sulla Grecia. L’indice europeo Stoxx 600 +0,3% sale ai massimi delle ultime tre settimane. A Milano l’indice Ftse Mib avanza dello 0,2%.

Parigi +0,2%, Madrid +0,3%. Invariata Francoforte. La Borsa di Atene arretra dello 0,7%. Si moltiplicano intanto i segnali d’allarme per il default, ormai più probabile che possibile.

MOODY’S: PRESTO CHIUSI I BANCOMAT DI ATENE

Per Moody’s presto i cittadini greci troveranno i Bancomat chiusi. “Sono molto probabili – si legge in un report dell’agenzia di rating – imposizioni sul movimento dei capitali ed il congelamento dei depositi”. Il portavoce del governo Tsipras ha reso noto che, in assenza di aiuti in arrivo dalla Ue, il 5 giugno Atene non potrà far fronte al rimborso del prestito verso l’Fmi.

In questa cornice si registra una notevole calma sul mercato del debito: il rendimento del Btp decennale è pari all’1,85, in lieve rialzo sulla vigilia (1,80%). Lo spread nei confronti del bund è a 123 bp. Le dichiarazioni di Benoit Coeuré a sostegno del Qe valgono di più della crisi greca.

MONTE PASCHI, OGGI IL PREZZO. SUGLI SCUDI BPM

Continua la pressione delle vendite su Monte Paschi -6,52% a quota 9,675 euro in vista del prossimo aumento di capitale. Oggi si terrà il cda che dovrà fissare il prezzo di offerta per i nuovi titoli. Axa, forte del 3,7% del capitale, ha confermato, intanto, l’intenzione di partecipare all’operazione. Davide Serra di Algebris ha invece detto di non essere interessato a sottoscrivere l’eventuale inoptato.

Continua invece l’ascesa di Bpm +1%, trainata dal report di Fitch: l’agenzia di rating ha abbassato il giudizio su diversi titoli bancari (Mps, Banco Popolare, Bper) ma non ha toccato il giudizio sull’istituto di piazza Meda. In terreno positivo sia Intesa +0,2% che Unicredit +0,2%. Ubi +0,5%.

Il ministro Gian Carlo Padoan ha ribadito l’intenzione di varare un veicolo “per l’acquisto delle sofferenze bancarie”, riservato alle banche in bonis.

AZIMUT, I DIPENDENTI SOCI FANNO CASSA    

La blue chip peggiore è Azimut -5,01% a quota 27,32: la fiduciaria Timone, rappresentante del sindacato di blocco dei dipendenti-azionisti, ha ceduto nella serata di martedì il 5,26% del capitale a 27,9 euro. Positivi gli altri titoli del risparmio gestito: Mediolanum +1,8%, Banca Generali +1,2%, Anima +0,9%.

TELECOM, SI’ ALL’ASSE CON ENEL. IL 19% VOTA NO ALLO STIPENDIO DEI VERTICI

In Europa il settore migliore è stato quello delle tlc (+1,6% l’indice Stoxx) sull’onda dello sbarco in Usa di Altice. Poche emozioni all’assemblea di Telecom Italia +0,8%. L’unica nota a sorpresa è stato il voto contrario del 19% del capitale alla remunerazione del top management. La coppia Recchi-Patuano, dopo aver smentito le voci di dissidi al vertice, ha riaperto alla possibilità di una collaborazione con Metroweb e ha annunciato maggiori investimenti nella tecnologia Ftth. Sempre sul fronte della banda larga il gruppo intende stringere i rapporti con Enel, alleato e non concorrente.

Mediaset +0,5%. Cresce l’attenzione per un accordo nelle pay tv con Rupert Murdoch: si tratta per la creazione di una società tra i due gruppo in cui conferire Premium. Mediaset secondo le ipotesi, sarebbe in minoranza.

EXOR PIU’ VICINA A PARTNER RE. IL DOLLARO RISOLLEVA STM

Giornata positiva per la scuderia Agnelli. Avanza ancora Fiat Chrysler +1,2% sull’onda dei buoni risultati di vendita. Avanza intanto Exor +2,1%; il consiglio di amministrazione di Partner Re ha deciso di intavolare colloqui con la finanziaria torinese per verificare la possibilità di un’offerta migliorativa. Nel comparto industriale spicca la ripresa di Stm +2,1% al traino della ripresa dellle quotazioni del dollaro.

LUXOTTICA VERSO UN NUOVO RECORD. FEDON, UNA SMALL DA RECORD

In evidenza nel lusso il rimbalzo di Tod’s +1,2%: Equita ha alzato il giudizio da reduce a Hold ma ha abbassato il target da 83 a 81 euro. Continua invece la marcia verso un nuovo record di Luxottica +1,07% premiata dalla promozione di Morgan Stanley che ha ribadito il giudizio overweight alzando il target price da 51 a 63 euro.

Tra le small cap spicca l’avanzata della veneta Giorgio Fedon +9,85%, leader mondiale negli astucci per occhiali: da aprile la quotazione è quasi triplicata.

BENE ENI ED ENEL, BALZO DI IGD

Nel resto del listino da segnalare: avanzano Eni +0,3% e Saipem +0,4%. Dopo cinque sedute di ribasso rimbalza il il petrolio: il Wti sale a 58,7 dollari (+1,2%), il Brent a 64,6 dollari (+0,9%). Bene l’Enel +1,4%. In terreno negativo le utilities: Snam -1,6%,Terna -1%. Giù anche Atlanti -1,1%%. Grande performance di Igd +6% dopo il report di Socgen che ha alzato il giudizio sul titolo da hold a buy. 

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