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Export 2024: Sace presenta la mappa dei mercati più promettenti

Sace ha presentato “Where to Export Map 2024: innovare per crescere”, una mappa che guida le imprese e le Pmi nel loro percorso di esportazione e investimento in circa 200 mercati esteri. Ecco i mercati con più opportunità e le zone da evitare

Export 2024: Sace presenta la mappa dei mercati più promettenti

Sace ha presentato oggi “Where to Export Map 2024: innovare per crescere“, una mappa che guida le imprese e le Pmi nel loro percorso di esportazione e investimento in circa 200 mercati esteri. Questo strumento utilizza un set aggiornato di indicatori che valutano profili completi di opportunità e rischi, inclusi il rischio di credito, il rischio politico e i rischi socio-ambientali come il cambiamento climatico, il benessere sociale e la transizione energetica.

Le dinamiche del 2024

Le iniziative per l’adattamento climatico e la transizione sostenibile intraprese dagli Stati stanno guidando le opportunità di crescita, nonostante i persistenti rischi politici e socio-ambientali, mentre i rischi di credito stanno migliorando grazie al consolidamento economico e demografico di diversi Paesi da Oriente a Occidente.

In questo scenario, le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale stanno rivoluzionando le economie, portando a incrementi di produttività, crescita e resilienza. Secondo l’analisi dell’Ufficio Studi di Sace, un Paese che investe in nuove tecnologie e AI per un terzo dei settori e aumenta la produttività del 20% genera un effetto moltiplicatore sull’intera economia dell’1,3% annuo per i primi cinque anni e dello 0,6% nei primi dieci. Se si ipotizzasse invece un investimento a tutto campo sull’economia di un Paese, l’incremento annuale sarebbe dell’1,5% per circa 10-20 anni.

Commercio internazionale in aumento dell’1.7% nel 2024

Nel 2024, ci si aspetta che il commercio internazionale di beni aumenti dell’1,7% in volume, mentre i servizi dovrebbero crescere del 4,4%, principalmente grazie all’allentamento delle condizioni finanziarie globali. Tuttavia, persistono rischi al ribasso legati alle nuove criticità lungo le catene globali di fornitura e a un clima di elevata incertezza globale. Le tensioni rinnovate sul Mar Rosso sono considerate un fattore aggiuntivo di incertezza, ma al momento si ritiene che l’impatto su imprese italiane sia non persistente, considerando che solo il 7% e il 16% del loro export e import di beni passano da lì.

I dieci mercati per opportunità

Secondo l’Export Opportunity Index (EOI) di Sace indica che i principali mercati di opportunità includono paesi che stanno adottando strategie di diversificazione e transizione sostenibile e digitale. Questi paesi includono gli Stati Uniti, gli Emirati Arabi Uniti, la Spagna, l’India, l’Arabia Saudita e la Cina. Vi è anche un ampio potenziale nel Far East, con Corea del Sud e Vietnam, e in America Latina, con Messico e Brasile. In queste regioni, i governi stanno concentrando gli sforzi sul rafforzamento del settore manifatturiero e su programmi d’investimento che combinano sostenibilità e innovazione.

“Siamo parte di un mondo interconnesso e in costante evoluzione dove è fondamentale avere una visione sistemica che consenta di agganciare i trend di crescita sostenibile e moltiplicarne gli impatti e la Where to Export Map di Sace è la bussola che offriamo in questa direzione – ha dichiarato Alessandra Ricci, Amministratore delegato di Sace – Le tecnologie come l’Aisono uno straordinario abilitatore e acceleratore per costruire vie di crescita futura per le aziende e le Pmi del nostro Paese e noi di Sace siamo orgogliosi di supportare questo percorso con le nostre garanzie, come Archimede, che si affianca alla Garanzia Green e Garanzia Futuro per sostenere l’innovazione industriale, tecnologica e digitale italiana e gli investimenti domestici che trainano lo sviluppo del nostro Paese”.

“Where to Export Map: un nome nuovo per la Mappa dei rischi e delle opportunità di Sace, che rappresentano ormai da decenni un punto di riferimento per le imprese italiane – ha dichiarato Alessandro Terzulli, Capo Economista di Sace – Quest’anno abbiamo dato spazio ai macro-trend che a nostro avviso occupano un posto rilevante nella geoeconomia attuale: le nuove tecnologie in primis, che sono uno strumento necessario per affrontare il cambiamento e l’adattamento climatico. E le variabili economiche che guidano la domanda globale sono legate a doppio filo anche a quelle geopolitiche ed è quindi fondamentale sapere quali aspetti siano più esposti a fattori contingenti, comprendere i reali effetti che eventi di cronaca possono generare sul quadro globale e riconoscere i rischi, ma soprattutto le opportunità, che le imprese italiane hanno di fronte a sé”.

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