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Exor sale al 43,4% dell’Economist: è il primo azionista

La holding della famiglia Agnelli pagherà 287 milioni di sterline (pari a 405 milioni di euro) al Pearson Group – Lo statuto della società inglese sarà modificato per limitare al 20% i diritti di voto di ogni singolo azionista e per garantire che nessun singolo individuo o società possa detenere più del 50% delle azioni del gruppo.

Exor sale al 43,4% dell’Economist: è il primo azionista

E’ ufficiale: Exor ha siglato un accordo per acquistare il 27,8% del gruppo The Economist. Lo ha annunciato la stessa finanziaria della famiglia Agnelli, che pagherà al Pearson Group 287 milioni di sterline (pari a 405 milioni di euro) per ottenere 6,3 milioni di azioni ordinarie e 1,26 milioni (pari al 100%) di azioni speciali ‘B’. In seguito a questa operazione e al parallelo buy-back annunciato da The Economist sulle restanti azioni ordinarie detenute da Pearson nel gruppo, la partecipazione di Exor in The Economist salirà dal 4,7% al 43,4%.

Il Consiglio d’amministrazione dell’Economist approva all’unanimità il passaggio di azioni che renderà Exor il principale azionista singolo del gruppo. E’ stato inoltre concordato che, previa approvazione degli azionisti, lo statuto della società inglese sarà modificato per limitare al 20% i diritti di voto di ogni singolo azionista e per garantire che nessun singolo individuo o società possa detenere più del 50% delle azioni del gruppo. I valori editoriali del giornale continueranno ad essere presidiati dai suoi Trustees indipendenti.

L’investimento effettuato da Exor in The Economist – sottolinea un comunicato – rientra nell’ambito di altre importanti partecipazioni di lungo termine detenute direttamente e indirettamente nei settori dei media e dell’editoria nel corso degli ultimi decenni, tra cui Bantham Books, Random House, Le Monde, RCS MediaGroup, Italiana Editrice (La Stampa / Secolo XIX) e Banijay Group. 

Il perfezionamento dell’operazione, previsto per il quarto trimestre 2015, è soggetto all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni di legge, nonche’ all’approvazione sia da parte degli azionisti de The Economist con la maggioranza del 75% sia da parte dei suoi Trustees indipendenti.

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