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Evergrande paga: niente default. Piazza Affari attrae capitali

Un bonifico in extremis di oltre 83 milioni di dollari evita, almeno per ora, il disastro finanziario e le Borse festeggiano – Oggi il rating di S&P sull’Italia, che è tornata ad attrarre capitali stranieri

Evergrande paga: niente default.  Piazza Affari attrae capitali

Mai sottovalutare la Cina, terra di segreti e di miracoli finanziari. Ieri sera, quando già si dava per scontato il default di Evergrande, alla Citibank di Hong Kong è pervenuto un bonifico di 83,5 milioni di dollari, sufficienti a onorare gli interessi dei bond scaduti un mese fa. Il disastro, dunque, è stato quantomeno rinviato di una settimana, perché il giorno 29 andranno in scadenza altri 200 milioni di dollari. Ma che senso avrebbe il pagamento di ieri se non ci fosse la volontà di far fronte ai debiti? Come ciò sia possibile resta un mistero, perché tutti i soggetti coinvolti, pubblici e privati, tacciono. E, tanto per confermare l’atteggiamento nei confronti della libertà di stampa, ieri è stato deciso che i servizi di Caixin, il più autorevole giornale finanziario del Paese, non potranno essere ripresi da altri organi di stampa online. I mercati festeggiano comunque la lieta novella che libera i cieli della finanza dalla nuvola più scura all’orizzonte. E le Borse Usa mettono a segno un altro record: l’indice S&P, in rialzo da sette sedute di fila, sale al nuovo massimo a quota 4,549,76. Clima sereno anche sui cieli del Bel Paese.

STASERA LA PAGELLA DI S&P SULL’ITALIA. SI PUNTA A UN BEL VOTO

Stasera S&P aggiornerà il rating sull’Italia, un evento atteso in passato con apprensione, oggi occasione per una nuova promozione dell’era Draghi. Migliora, a fronte dell’arrivo degli investitori internazionali, anche il clima di Piazza Affari. “Stavolta forse riusciremo a non farci del male”, ci dice, scaramantico, Guglielmo Manetti, ad di Intermonte, ieri al debutto sull’Aim dopo un’Ipo che ha registrato il 40% delle offerte dall’estero.

Rimbalzano a Hong Kong i titoli Evergrande (+5,4%), mentre l’Hang Seng sale dello 0,4%.

INDICI PMI IN ASCESA A TOKYO

In ascesa anche le altre piazze asiatiche. Tokyo +0,7%: l’indice Pmi manifatturiero del Giappone è salito a 53 a ottobre, mentre quello dei servizi è aumentato per la prima volta in 21 mesi, a 50,7, dopo l’allentamento delle restrizioni per l’emergenza sanitaria. Il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen guadagna lo 0,9%.     

FED, VIETATO AI BANCHIERI L’ACQUISTO DI TITOLI

Contrastati i future di Wall Street. Ieri, oltre al record di S&P, c’è stato l’allungo del Nasdaq (+0,6%) alla vigilia della settimana dei conti dei Faang, i Big della tecnologia e del digitale. In lieve calo il Dow (-0,02%), a fronte del brusco calo di Ibm.

Si avvicinano le nomine alla Fed: favorita la conferma di Jerome Powell, ma, dopo i recenti scandali, ieri la Banca centrale ha emanato un divieto: i banchieri non potranno più comprare o vendere azioni o prodotti a loro collegati.

CAPITOMBOLO DI INTEL, SALGONO ANCORA I T-BOND

Nel dopo borsa c’è stato anche il capitombolo di Intel (-8%). Il produttore di chip per server e computer ha chiuso il terzo trimestre con 18,1 miliardi di dollari di ricavi, mentre gli analisti si aspettavano 18,2 miliardi. La società ha rivisto al rialzo le previsioni sull’utile dell’anno in corso, ma il ceo Pat Gelsinger ha avvertito che nei prossimi anni gli investimenti avranno un impatto negativo sulla redditività.

I tassi di interesse salgono: il rendimento del Treasury Note a dieci anni è sui massimi di periodo a 1,68%, dopo aver sfiorato quota 1,70% nel corso della notte. Euro dollaro piatto a 1,162, dal -0,2% di ieri.

SI SGONFIANO LE TENSIONI SUI METALLI

Petrolio WTI in calo dello 0,5% a 82 dollari il barile, ieri -1%. Brent a 84,77 dollari al barile. Si sgonfiano le tensioni inflazionistiche sui metalli industriali: ieri il rame ha perso il 5%, l’alluminio il 3%. Il bitcoin si stabilizza a 63.000 dollari, dopo la scivolata di ieri (-5%).

L’ADDIO DI MERKEL. “COSE TURCHE” SPAVENTANO L’EUROZONA

Nel giorno in cui il vertice Ue saluta l’ultima fatica di Angela Merkel, impegnata a trovare una soluzione alla crisi con la Polonia, l’Europa si trova a fronteggiare la bufera turca: l’incorreggibile Erdogan ha spinto la Banca centrale turca, pur con un’inflazione al 20%, ad abbassare il costo del denaro di 200 punti base. La valuta perde così il 3% e tocca nuovi minimi record, sfondando la barriera di 11 lire per un 1 euro e di 9.44 lire per 1 dollaro. La Banca centrale ha fatto sapere con un comunicato che fino alla fine dell’anno sarà difficile che venga presa la decisione di tagliare i tassi ulteriormente.

BTP E BUND AI MASSIMI, AGLI STRANIERI IL 70% DEL GREEN BOND

Sull’obbligazionario il rendimento del Btp a 10 anni è in rialzo allo 0,946%, mentre il Bund di pari durata tratta a -0,90%: entrambi sono sui massimi dell’anno. Lo spread Btp/Bund si mantiene a 104 punti base.

Il governatore di Banca d’Italia, Ignazio Visco, intervenendo alla Giornata mondiale del risparmio, ha detto che bisogna pensare a una gestione comune almeno del debito legato alla pandemia degli Stati Ue.

Gli investitori esteri hanno acquistato il 70% del Btp green aprile 2045 riaperto dal Tesoro per 5 miliardi con ordini che hanno superato i 55 miliardi di euro.

I listini europei si allontanano dai massimi da sei settimane e chiudono contrastati: indice Eurostoxx 50 -0,3%. Tra i settori in rialzo Automotive (+1,1%) e Servizi Finanziari (+0,6%); deboli Materie di Base (-3%) ed Energia (-0,5%).

MILANO -0,21%, CORRE L’INDUSTRIA ITALIANA

Piazza Affari cede lo 0,21 (26.525 punti) dopo aver tentato, nell’ultima fase degli scambi, di invertire la rotta. Nel mese di agosto il fatturato dell’industria italiana è cresciuto: l’Istat precisa che nel trimestre la componente estera dell’indice destagionalizzato mostra un andamento più vivace di quella interna. Con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, ad agosto gli indici destagionalizzati del fatturato segnano un aumento congiunturale per i beni intermedi (+2,4%) e per i beni di consumo (+0,4%), mentre registrano una riduzione per l’energia (-2,5%) e i beni strumentali (-0,3%).

TRIMESTRALI: CROLLA ABB, UNILEVER QUOTA IL THE IN BORSA

Francoforte perde lo 0,25%; Parigi -0,29%; Madrid -0,8%; Londra -0,45%. In controtendenza Amsterdam (+0,27%).

Intanto, le trimestrali di ieri hanno registrato più ombre che luci. In particolare, il comparto minerario, fortemente esposto alla Cina, scivola del 2,9%. Anglo American, quotato a Londra, perde il 2,66% nonostante abbia riportato un aumento del 2% della produzione totale nel terzo trimestre.

Crolla Abb (-6,23%). Il gruppo ingegneristico e tecnologico svizzero ha ridotto le stime di vendita per possibili carenze di componenti.

Unilever +1%. La società ha segnato nel terzo trimestre ricavi per 13,45 miliardi di euro (+4% sullo stesso periodo dell’anno scorso) e prevede che la crescita resti nell’ordine del 4,4% nell’intero anno, di sicuro all’interno di un range compreso tra il 3% e il 5%, mentre i margini rimarranno piatti, in linea con le previsioni. Unilever ritiene che le spinte inflazionistiche continueranno anche il prossimo anno e intende rispondere con azioni sui prezzi appropriate e con misure per aumentare la produttività così da limitare l’aumento dei costi.

HERMES NON TEME LA SINDROME CINESE, UN BUY PER RICHEMONT

A Parigi sale Vivendi (+0,48%), ma i risultati di Canal Plus, annunciati nel dopo Borsa, anticipano un nuovo allungo stamane. Bene il lusso grazie a Hermès (+0,8%), tonica anche sul mercato cinese. Richemont +0,1%: la proprietaria di Cartier è stata promossa da Hsbc a buy da hold.

DIASORIN, STM E LE UTILITY IN VETTA A PIAZZA AFAFRI

Pochi i titoli in controtendenza in una giornata dominata dal nervosismo e dal calo dei petroliferi. La maglia rosa tocca a Diasorin (+ 2,1%), sull’onda di BioMerieux che ha rivisto al rialzo le previsioni sul 2021.

Segue Stm (+1,5%), in recupero dopo il tonfo della vigilia. La tenuta di Hermès aiuta il lusso: Cucinelli e Ferragamo salgono del 2%, Moncler dello 0,84%.

Positive anche le utility, sostenute dalla revisione al rialzo dei giudizi degli analisti: Hera +1,04%, Italgas +0,68%, A2A +0,45%.

ACCORDO STELLANTIS/SAMSUNG SULLE BATTERIE

Stellantis accelera nell’auto elettrica. Nella notte è stato annunciato un accordo con Samsung per sviluppare assieme una fabbrica di batterie negli Stati Uniti con una capacità produttiva di 23 gigawatt che entrerà in funzione nel 2025.

BANCHE DEBOLI, ESORDIO BOOM DI INTERMONTE

In rosso, invece, il comparto petrolifero, penalizzato dal calo dei prezzi del greggio: Saipem -0,81%, Tenaris -1,95% ed Eni -1,49%.

Tra le banche frena Banco Bpm (-0,7%), in recupero dalle vendite della mattinata. Debole Unicredit (-0,2%), mentre Mps sale dell’1,5%. Sull’Aim debutto brillante di Intermonte (+9%).

WIIT VOLA AI MKASSIMI, MISSIONE TARANTO PER MAIRE

Wiit (+9%) rinnova i massimi storici in scia dei risultati trimestrali della tedesca Sap, trainati dal business iCloud. Intesa Sanpaolo promuove il titolo da add a buy con un prezzo obiettivo salito da 28,5 a 35 euro.

Vola Maire Tecnimont (+3,95%). La controllata NextChem ha stipulato un accordo con Acciaierie d’Italia (ex Ilva), per uno studio di fattibilità sull’impiego nell’acciaieria di Taranto di gas circolare (syngas) ottenuto attraverso la tecnologia di riciclo chimico di NextChem, basata sul recupero del carbonio e dell’idrogeno contenuti in scarti plastici e secchi. Sale di oltre il 4% TAS CH e si avvicina al prezzo dell’Opa da 2,2 euro annunciata oggi da Solidus Bidco, veicolo controllato dal fondo di private equity Gilde, con obiettivo delisting.

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