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Eurozona: panico sui titoli di Stato, si salvano solo Germania e Finlandia

Dopo aver sfiorato quota 200 punti base in mattinata, nel pomeriggio il differenziale italiano si assesta sui 180 punti – Salgono i tassi sui Btp, ma soprattutto scendono quelli sui Bund, che tornano ad essere acquistati come beni rifugio.

Eurozona: panico sui titoli di Stato, si salvano solo Germania e Finlandia

“Lo spread sta andando su perché il tasso sui Bund tedeschi scende, non perché sale il tasso sui titoli italiani, e questo è un segnale che i mercati cercano un rifugio”. La spiegazione è arrivata questa mattina dal ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan, proprio nei minuti in cui il differenziale italiano d’impennava, tornando a lambire la soglia dei 200 punti base.

Nelle ore successive lo spread ha nuovamente ritracciato, attestandosi a metà pomeriggio intorno a quota 180, comunque in deciso rialzo rispetto alla chiusura di ieri (164). Negli stessi minuti il tasso dei Btp decennali si attesta al 2,59%, in rialzo del 6,97% rispetto a ieri. 

L’ondata di acquisti sui titoli di stato di Germania e Finlandia, che tornano ad essere considerati beni rifugio, rispecchia una fase d’incertezza dei mercati legata a una serie di fattori: i dubbi sulla politica delle banche centrali (in particolare sulla possibilità di un quantitative easing da parte della Bce), la nuova paura per la Grecia, i dati negativi dalle economie di Italia e Germania, i risultati degli stress test alle porte, il crollo del petrolio, i timori per Ebola. 

Un quadro simile spiega il panico che da due giorni domina il mercato dei titoli di Stato dell’Eurozona, fatta eccezione per i due baluardi di Berlino e Helsinki. Sul fronte italiano, in ogni caso, una serie di operatori interpellati da Radiocor esclude che anche la nuova legge di Stabilità abbia contribuito a destabilizzare il mercato dei bond pubblici. 

Inoltre, almeno per il 2014, il Tesoro è sostanzialmente al riparo dalla volatilità per quanto riguarda il costo per il servizio del debito. Anche se il rialzo dei rendimenti dei Btp dovesse accentuarsi ancora nei prossimi giorni, l’impatto per le casse del Stato sarebbe marginale, essendo già stato completato l’86% del programma di raccolta previsto per il 2014. Del restante 14%, una fetta consistente sarà completata la prossima settimana con la settima emissione del Btp Italia.  

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