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Europa in stallo sul bilancio ma i mercati credono al buy back per la Grecia

Difficile un accordo sul bilancio per l’Europa ma per la Grecia si avvicina il buy back: lunedì nuovo round – Ora i mercati temono il default dell’Argentina che rischia di non riuscire a rimborsare i bond entro il 15 dicembre – Milano in rosso – Fiat Industrial più americana ma con un piede a Piazza Affari – Avio piace a General Electric

Europa in stallo sul bilancio ma i mercati credono al buy back per la Grecia

BILANCIO UE IN STALLO, VERSO IL BUY BACK PER LA GRECIA

FIAT INDUSTRIAL PiU’ USA, MA CON UN PIEDE A PIAZZA AFFARI

 

La vacanza di Wall Street, ferma per il Thanksgiving day, ha fatto bene sia alle Borse europee che alle piazze asiatiche.

A Piazza Affari l’indice FtseMib ha chiuso in rialzo del 1%. Londra e Parigi hanno guadagnato lo 0,6%, Francoforte +0,8%.

Il confronto tra i leader europei sul budget Ue, che doveva iniziare ieri alle 23, prenderà il via oggi alle 12. Tra pessimi auspici perché le posizioni, dopo 14 ore di consultazioni bilaterali,  restano molto distanti. Anche l’Italia ha minacciato il veto sul compromesso proposto da Herman Van Rompuy, che prevede tagli alle erogazioni per Roma, ma a parità di contributi da parte dell’Italia.

Dubito che troveremo un accordo”, ha sentenziato la cancelliera Angela Merkel che chiede  più tagli.   

In Asia è stato il giorno delle “terre rare”. La decisione di Pechino di aumentare i sussidi ai produttori di questi materiali strategici ha permesso all’indice di Shangai di mettere a segno il primo rialzo in tre settimane.

Continua, intanto, il rally pre-elezioni a Tokyo +1,5%. In evidenza il settore automotive: sia sta allentando la tensione con la Cina, ne approfittano Toyota e Nissan.

La Borsa migliore è Taiwan, grazie al rally dei semiconduttori. 

Seduta corta oggi a Wall Street che chiuderà i battenti alle 13 (le 19 in Italia). A dominare la scena saranno i primi test sull’andamento delle vendite natalizie del Giorno dl Ringraziamento, caratterizzate da forti sconti: nessuna catena di vendita ha voluto correre il rischio di registrare incassi stabili o in calo, con il rischio di un tracollo in Borsa.

Ma nel giorno del Ringraziamento il giudice del  tribunale federale di New York, Thomas Griesa, ha fatto un pessimo regalo al presidente Cristina Kirchner ordinando all’Argentina di  pagare 1,3 miliardi di dollari ai fondi speculativi che non avevano aderito alla ristrutturazione dl debito dopo il default del 2001. L’Argentina rischia dunque ora di non riuscire a pagare i 3,14 miliardi di dollari che aveva in programma di versare per bond e interessi in scadenza il 15 di dicembre a meno di riuscire a ottenere ragione in appello.

In forte calo anche il mercato azionario che cede il 2,9%.  

EUROPA

Prosegue sotto traccia la trattativa per trovare una soluzione al dossier Grecia. Tra le misure allo studio per consentire ad Atene di raggiungere l’obiettivo di un rapporto debito/Pil sotto il 120% (oggi superiore al 170%) ci sono: la cancellazione di parte del debito con i governi europei (haircut), il taglio degli interessi sui crediti concessi dal Fondo Salva-Stati, il buy back di bond ellenici che valgono oggi circa un terzo del nominale, l’ipotesi  più gradita alla Germania. 

 Il mercato crede al buy back: il differenziale sulla scadenza a 10 anni si è contratto di 53 punti base a quota 1.445 per un rendimento del bond decennale che scende al 15,90%, nuovo minimo degli ultimi 15 mesi.

Lunedì tornerà a riunirsi l’Eurogruppo per decidere l’erogazione della nuova tranche di aiuti. 

Intanto l’asta spagnola si è chiusa con l’intera sottoscrizione dei titoli di Stato offerti e rendimenti in leggera discesa.

Madrid ha piazzato 1,712 miliardi di bond scadenza 2015 al 3,617% dal 3,66% dell’asta precedente. Collocati anche 645 milioni di bond scadenza 2017 al 4,477% (dal 4,766%) e  1,523 miliardi di bond scadenza 2021 al 5,517% (5,545%).

L’euro è in lieve rialzo contro il dollaro a quota 1,286.

Sui mercati azionari tutti gli indici settoriali sono positivi.

ITALIA 

E’ migliorato il Btp con lo spread in calo di 5 punti base a quota 334. Il rendimento è sceso al 4,77%. 

Fra le blue chip milanesi spicca il rialzo di Buzzi +4,7%, promossa a neutral da sell da Ubs. Inoltre Bernstein ha avviato la copertura con raccomandazione positiva outperform.

Vittima degli arbitraggi è stata Italcementi –2% che si è mossa in direzione opposta. 

Fiat Industrial ha guadagnato l’1,4% dopo che la controllata Cnh ha approvato la proposta di fusione. 

Due le novità rispetto all’offerta originaria: un dividendo straordinario di 10 dollari per azione che andrà ai soci di Cnh, e la nomina di Richard Tobin, attuale Ceo di Cnh, a Chief Operating Officer di Fiat Industrial. La società sarà quotata anche a Piazza Affari, ma la Borsa principale sarà Wall Street.

Fiat è avanzata  del 1,4%. Pirelli +0,2%.

Completa il panorama dei titoli industriali il rialzo di Finmeccanica +2% e Prysmian +1,5%.

L’agenzia Bloomberg dà notizia dell’interesse di General Electric per Avio dopo l’interruzione delle trattative tra Cinven (che non eclude l’ipotesi di un’Ipo) e i fondi Clessidra e Cvc.  Il colosso Usa è in pressing sul governo per avere l’autorizzazione ad entrare nella società torinese alnche al fianco del Fondo Strategico Italiano.

Sale Atlantia +2%. Il governo di Singapore (attraverso il fondo Gic) ed alcuni degli altri soci di minoranza in Sintonia starebbero “fortemente caldeggiando” una fusione tra Atlantia e Gemina con l’obiettivo di creare un maxi polo delle concessioni. La famiglia Benetton, che con Edizione controlla la maggioranza di Sintonia, sembra invece voler prendere tempo in attesa della decisone del governo sulle tariffe di Aeroporti di Roma (Gemina). 

Positive le banche: Unicredit è salita dell’1,7%, Intesa +0,8%,MontePaschi +1%, Banco Popolare +2,4%. 

Nel comparto assicurativo, Generali è avanzata dello 0,7%.

Unipol ha guadagnato il 3,7%, balzo di Fondiaria-Sai e di Milano Assicurazioni , salite entrambe del 5,2%.

La tempistica dell’operazione di aggregazione a tre  prevede che  dopo l’assemblea sul rinnovo del cda di Milano Assicurazioni, convocata per il 30 novembre prossimo, la tappa successiva riguarderà i Cda di tutte le compagnie coinvolte per l’approvazione del progetto di fusione definitivo entro la fine di dicembre. Ad aprile il progetto sarà quindi sottoposto all’approvazione delle assemblee dei soci. 

Con il prezzo del petrolio stabile, Eni è salita dello 0,6%, Tenaris è avanzata dell’1,4%, Saipem +1,8%. 

Enel ha chiuso con un progresso dello 0,4%,  Telecom Italia +1,4%. Forte rialzo di Mediaset +3,8%. 

Tra le mid cap, è proseguito  il recupero di Trevi +7,6%, Piaggio +4%.

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