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Europa e Fmi in pressing sulla Grecia che promette il rispetto dei pagamenti

Atene assicura che manterrà gli impegni ma l’accordo con il Bruxelles club è ancora lontano e tiene in ansia i mercati – Prosegue il recupero del mercato obbligazionario – Spread Btp-Bund a quota 107 – Il dollaro si rafforza sull’euro – Vendite di auto in netta crescita per Fca in Italia e negli Usa – Lusso e petroliferi sotto i riflettori.

Europa e Fmi in pressing sulla Grecia che promette il rispetto dei pagamenti

Il dato sugli ordini di fabbrica a marzo ha segnato una crescita del 2,1%, superiore al +2% previsto dagli economisti. Il petrolio è poco mosso: Brent a 66,4 dollari al barile (invariato) e il Wti a 58,9 dollari (-0,3%). Il dollaro si è rafforzato nei confronti dell’euro a 1,115, da 1,119 della chiusura di giovedì sera.

A Milano l’indice FtseMib è salito ieri dello 0,7% con guadagni diffusi in tutti i settori. La Borsa di Parigi guadagna lo 0,8%, Francoforte + 1,5%, Madrid +0,5%. La Borsa di Londra oggi è rimasta chiusa per festività. In Europa i settori in maggiore crescita sono stati: Chimici +1,4%, Tlc +1,1%.

Non accenna ad esaurirsi l’emorragia del Bund, giunto alla sua terza seduta a fila con un calo di oltre una figura. Un bund così debole non poteva lasciare indifferenti il resto dei bond europei che in effetti hanno ceduto qualcosa, pur outperformando significativamente la carta tedesca. Il BTP decennale ha lasciato sul terreno 5 o 6 bps, tornando sopra l’1.5% di rendimento, ma tutto sommato si è difeso bene. Lo spread ha chiuso a 107 bps, dai 141 del 20 aprile e i 120 di lunedi scorso.

Piraeus Bank, uno dei principali istituti ellenici, si muove in rialzo del 7% nel finale di seduta. La Borsa di Atene guadagna un modesto 0,3% che spinge però il suo valore sui massimi dal 10 marzo. Aprile si è chiuso con un progresso del 6%. Il ministro del Lavoro, Panos Skourletis, ha dichiarato che la Grecia intende mantenere gli impegni sui pagamenti in agenda per il mese di maggio e intende trovare un accordo con i suoi creditori.

A maggio Atene deve versare 1 miliardo di euro circa di rimborsi. Tra le riforme richieste da UE e Fmi, e contrastate dal governo Tsipras, ci sono: sistema pensionistico, pubblico impiego, no al salario minimo. Prosegue il recupero anche del mercato obbligazionario. Lo spread decennale Grecia/Germania è sceso poco sotto la soglia dei 1.000 punti base per la prima volta da metà marzo. Rendimento 10,20%.Il rendimento del bond a 2 anni è sceso sotto il 20% dal 30% di metà aprile.

OIL

Il petrolio è poco mosso: Brent a 66,4 dollari al barile (invariato) e il Wti a 58,9 dollari (-0,3%). In termini di “peso”, però, la spinta determinante all’indice milanese è venuta da Eni +0,9% e dagli altri titoli legati al petrolio. Saipem +1,1%, Tenaris +4,1%: la società leader mondiale dei tubi per l’industria petrolifera ha presentato giovedì sera dati positivi con un forte miglioramento della posizione finanziaria. Ieri sera, Equita ha alzato il prezzo obiettivo a 15,50 euro da 15,30 euro, confermando la raccomandazione Buy. Nonostante il peggioramento dello scenario del 2015, gli analisti si aspettano un’accelerazione della crescita a partire dal quarto trimestre 2015, sostenuta da: riforma energetica in Messico. La società leader mondiale nella produzione di tubi per l’industria petrolifera ha chiuso il primo trimestre dell’anno con ricavi a 2,25 miliardi di dollari, sopra le stime degli analisti pari a 2,18 miliardi. Il dato segna comunque un calo del 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’Ebitda si è attestato a 527 milioni di euro, meglio dei 521 milioni atteso dal consensus. L’Ebitda margin è sceso al 23,4% contro il 27,8% dell’anno precedente. Il management della società ha dichiarato di aspettarsi un calo del fatturato nei prossimi due trimestri a causa della crollo delle quotazioni del greggio rispetto a un anno fa. Anche i margini dovrebbero riflettere un calo del tasso di utilizzo degli impianti e dunque della capacità produttiva del gruppo, oltre a costi non ricorrenti di ristrutturazione.

LUXURY

In Piazza Affari svetta Ferragamo con un rialzo del 4,1% che non sembra sostenuto da particolari notizie. Il titolo reagisce dopo 12 sedute consecutive di calo. Notizie particolari sul titolo non ci sono: c’è comunque fermento nel settore del lusso dopo il passaggio di proprietà di Cavalli. Giovedì il fondo Clessidra ha chiuso la trattativa per acquisire il 90% del gruppo Roberto Cavalli. Il restante 10% resterà nelle mani del fondatore.

Clessidra è stata affiancata nell’investimento, con quote di minoranza, anche dal fondo L-Gam e dalla holding basata a Hong Kong della famiglia Cheng, che potrà aiutare il gruppo a svilupparsi in Asia. L’operazione è avvenuta valutando Cavalli con un Enterprise Value (EV) di 390 milioni di euro, pari a circa 16 volte l’EBITDA del 2014 (24,4 milioni di euro) ovvero 1,9 volte il fatturato 2014 (210 milioni di euro).

Ferragamo tratta a premio sul mercato e a multipli non distanti da quelli pagati per Cavalli, ma la differenza la fa la forte presenza di Ferragamo in Asia. La società fiorentina di scarpe e pelletteria sviluppa solo il 25% del fatturato in Europa, mentre il 37% è generato in Asia, il 9,2% in Giappone e il resto nelle Americhe. Ferragamo è reduce da 12 sedute in calo dove ha perso dai massimi il 14%. Il movimento di oggi si può anche leggere come una naturale reazione dopo le vendite degli ultimi giorni. Buoni rialzi ieri anche per le altre società del lusso: Moncler guadagna il 3,2%, Luxottica +2,2%.

FCA

Le immatricolazioni di nuove auto in Italia sono salite in aprile del 24,16% a 148.807 unita’. E’ quanto emerge dai dati resi noti dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Per il gruppo Fca l’incremento nel mese e’ pari al 24,89% a 43.339 unita’, con una quota che sale al 29,12%, dal 28,95% di un anno prima. Nei primi quattro mesi il mercato segna una crescita del 16,2% a 578.088 unita’ con il gruppo Fca che registra un progresso di quasi il 17% a 164.548 con una quota al 28,46% (da 28,27%).

Fiat Chrysler fallisce il tentativo di rimbalzo e termina la seduta con una leggera perdita a 13,31 euro. In avvio di seduta si era spinta fino a 13,60 euro. Fca ha chiuso il mese di aprile un ribasso complessivo del 12%. Dati positivi per il gruppo sono arrivati da oltreoceano. Le vendite in USA sono risultate in rialzo del 6% in aprile, il migliore dal 2007 e il 61esimo mese consecutivo di aumento delle vendite.

Miglior mese in assoluto per il marchio Jeep, che ha registrato un aumento del 20%. Record mensile assoluto per Jeep Cherokee, che ha registrato un aumento del 27%. Record mensile assoluto per Dodge Challenger, che ha registrato un aumento del 32%. Nove modelli di FCA US hanno stabilito record nel mese di aprile. FCA ha venduto ad aprile negli Stati Uniti 189.027 unità, che rappresentano un aumento del 6% rispetto allo stesso mese del 2014 (178.652 unità). I marchi Chrysler, Jeep e Ram Truck hanno incrementato le vendite rispetto ad aprile 2014. L’aumento del 26% registrato dal marchio Chrysler è stato il più elevato tra i vari marchi di FCA USA.

Exor guadagna il 2% portandosi a 42,17 euro. PartnerRe ha respinto la proposta di fusione presentata da holding della famiglia Agnelli, mettendo fine ai colloqui con la finanziaria del gruppo Agnelli e confermando il proprio impegno ad una fusione con Axis Capital.

PartnerRe ha reso noto che “nonostante i numerosi tentativi del cda di negoziare il prezzo, Exor ha detto che 130 dollari per azione era la sua unica e migliore offerta”. La proposta di Exor, secondo PartnerRe dunque, la “sottovaluta in maniera significativa e non ci sono prospettive che conduca ad una proposta migliorativa”.

Exor non è stata raggiungibile per un commento. Dopo aver trattato ulteriormente con Axis, PartnerRe ha detto che sono state concordate da entrambe le parti condizioni migliorative in vista di una fusione. In relazione alla chiusura dell’operazione, gli azionisti di PartnerRe riceveranno un dividendo speciale di 11,5 dollari per azione ordinaria.

Fra i titoli industriali Fiat Chrysler ha chiuso in lieve calo (-0,3%), buon rialzo di Prysmian +2,5%. Arretrano Cnh Industrial -1,3%, StM -1,4% e Finmeccanica -2,1%. Moderati rialzi per le banche: Intesa avanza dell’1,1%, Unicredit +0,7%, MontePaschi +0,3%. Banco Popolare guadagna lo 0,3%. Fra le assicurazioni, Generali ha chiuso invariata, Cattolica +1,4%.

Bene Telecom Italia in rialzo del 2,7%, Enel ha annullato le perdite iniziali e ha chiuso in parità. A2A sale dell’1,4%. Buon rialzo di Autogrill +3,2% e Campari +3%.

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