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Eurizon: raccolta vicina ai 5 miliardi, sempre in crescita i Pir

Il valore del patrimonio gestito al 30 settembre 2018 è risultato pari a 312 miliardi di euro, in aumento dell’1,5% rispetto a settembre 2017. Margine da commissioni in crescita del 7% – Sui fondi aperti raccolti 4,8 miliardi: Eurizon è al primo posto in Italia secondo la mappa Assogestioni – Utile in crescita al netto della cessione di Allfunds Bank.

Eurizon: raccolta vicina ai 5 miliardi, sempre in crescita i Pir

Eurizon, la società di asset management del gruppo Intesa Sanpaolo, ha chiuso i primi nove mesi del 2018 con risultati positivi, nonostante un contesto caratterizzato da volatilità e incertezze sui mercati finanziari. Lo comunica la società. Il valore del patrimonio gestito al 30 settembre 2018 è risultato pari a 312 miliardi di euro, in aumento dell’1,5% rispetto a settembre 2017.

L’utile netto consolidato (compreso l’utile di pertinenza di terzi) dei nove mesi è 350 milioni di euro (-3,6% rispetto allo stesso periodo del 2017). Escludendo il contributo straordinario derivante dalla cessione di Allfunds Bank (che ha impattato sull’utile del 2017 per 25,3 milioni di euro) il risultato netto nel 2018 presenta una crescita del 3,6%. Il margine da commissioni sale a 532 milioni, in crescita di oltre il 7% rispetto ai primi nove mesi dell’anno precedente. Si confermano i livelli di efficienza ottimali, con un cost/income ratio inferiore al 21%.

La raccolta netta totale nei primi nove mesi dell’anno è di 4,9 miliardi di euro, grazie soprattutto ai fondi aperti su cui Eurizon si posiziona al primo posto in Italia con flussi netti di oltre 4,8 miliardi, quasi il 60% del sistema secondo i dati Assogestioni. I fondi flessibili continuano a essere i protagonisti principali con 6,3 miliardi di flussi in ingresso. Buono il contributo anche delle Gestioni di Portafogli istituzionali che hanno apportato circa 3,3 miliardi, quasi l’80% della raccolta dell’industria su questa categoria secondo gli ultimi dati disponibili.

PROSEGUE LA CRESCITA DEI PIR

Prosegue il trend di crescita dei fondi PIR che da inizio anno registrano una raccolta di 678 milioni. Gli assets under management (masse amministrate) per questa tipologia di fondi arrivano così a 2,3 miliardi, a cui si aggiungono circa 500 milioni su soluzioni per la clientela istituzionale. “Pur rilevando un rallentamento rispetto al 2017 – precisa il comunicato di Eurizon – si evidenzia un dato in linea con il trend della raccolta complessiva che sta registrando tutto il settore”. Le sottoscrizioni nette sui Pir rappresentano oggi circa il 14% della raccolta totale di Eurizon. Nell’ambito della collaborazione con Poste Italiane, il fondo flessibile BancoPosta Orizzonte Reddito, lanciato lo scorso aprile con delega di gestione a Eurizon, in sei mesi ha raggiunto e superato i 300 milioni di euro di AUM.

Eurizon sta inoltre da tempo sviluppando una gamma d’offerta che coniughi la creazione di valore di lungo periodo per i risparmiatori con una forte attenzione allo sviluppo di un sistema produttivo rispettoso dei principi ambientali, sociali e di governance (ESG). Oltre ad aver integrato questi principi nell’intero processo di investimento e ad aver creato 19 fondi focalizzati su questa tipologia d’investimenti, Eurizon conferma la propria leadership sui fondi aperti sostenibili e responsabili con un patrimonio di 4,85 miliardi di euro e una raccolta di 1,26 miliardi alla fine del primo semestre dell’anno secondo i dati Assogestioni.

DIVERSIFICAZIONE IN EUROPA E CINA

Passando ad analizzare i risultati conseguiti dalle controllate e partecipate di Eurizon, la diversificazione del posizionamento geografico sta dando i suoi frutti. Positivo il contributo della cinese Penghua che ha registrato una raccolta netta di 5,5 miliardi di euro. Il patrimonio della società di Shenzhen si attesta a fine settembre a 79 miliardi di euro, portando così il patrimonio complessivo di Eurizon a 391 miliardi. Nel periodo considerato, Penghua è stata autorizzata al lancio dei fondi pensione individuali cinesi sui quali sono state messe a frutto delle importanti sinergie infra-gruppo, dal momento che Eurizon, forte delle esperienze maturate in Italia su questo business, ha fornito un importante supporto nella definizione del modello gestionale.

Le tre strutture che rientrano nel hub dell’Est Europa, VUB AM (Slovacchia), CIB IFM (Ungheria) e PBZ Invest (Croazia) hanno raggiunto, a fine settembre, un patrimonio complessivo di 3,8 miliardi di euro e una raccolta, da inizio anno, di 106 milioni di euro. Su questi mercati si stanno sviluppando nuove iniziative di prodotto con l’obiettivo di consolidare la posizione di leadership sul segmento retail e puntando a una crescente penetrazione nel segmento istituzionale locale. In coerenza con le nuove direttrici nella strategia di sviluppo internazionale, nel mese di luglio Eurizon ha rafforzato la presenza in Germania e aperto un presidio commerciale in Svizzera.

Nei primi giorni di novembre, inoltre, è stato rafforzato il presidio nella penisola iberica con l’ingresso di una risorsa dedicata con la responsabilità commerciale per Spagna e Portogallo. Nel terzo trimestre è stata ampliata l’offerta dedicata alla Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo con soluzioni di investimento che puntano alla diversificazione valutaria, come Eurizon Multiasset Valutario ed Eurizon Obbligazionario Dollaro. Arricchita anche l’offerta dedicata alla Divisione Private Banking di Intesa Sanpaolo con Eurizon Opportunity Select, un fondo multiasset flessibile che integra le best expertise di Eurizon in una soluzione d’investimento dinamica e capace di adattarsi all’evoluzione del contesto di mercato.

Eurizon ricorda infine di aver costituito una divisione interna dedicata allo sviluppo dell’educazione finanziaria in Italia.

“In un contesto di forte incertezza sui mercati – ha commentato l’amministratore delegato di Eurizon, Tommaso Corcos -, manteniamo alta l’attenzione sulle performance, ma l’obiettivo primario si conferma quello di essere vicini ai nostri clienti, supportando le reti dei collocatori perché possano guidare i risparmiatori verso scelte consapevoli e non dettate dall’emotività. Non perdiamo di vista l’importanza dell’innovazione, puntiamo ad anticipare il mercato: l’anno scorso abbiamo lanciato i primi Pir e in questo periodo stiamo lavorando sull’evoluzione di questo strumento in un fondo chiuso, un ELTIF, che permette di investire nelle Pmi su un orizzonte coerente con l’obiettivo di crescita di queste realtà”.

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